Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
FUMETTI BIOGRAFICI (pag. 63)
EL INVIERNO DEL DIBUJANTE (L’INVERNO DEL DISEGNATORE)
(Spagna 2010, © Paco Roca, biografico)
Paco Roca
La vera storia di Cifré, Conti, Escobar, Giner e Pe
ñarroya, fumettisti in forza alla Editorial Bruguera che nel 1957 tentarono una forma embrionale (c’era uno sponsor che li finanziava) di autoproduzione con la rivista
Tío Vivo, nella speranza di migliorare le loro condizioni economiche e professionali.
Paco Roca mette in scena molte altre figure importanti del fumetto spagnolo e, tra le altre cose, racconta anche la genesi di Mortadelo y Filemón. Gli episodi della vita “a credito” di Vázquez erano già stati raccontati da Carlos Gimenez ne Los Profesionales nel 1985 filtrati attraverso la figura di Menéndez.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)
KEN PARKER
(Italia 1974, © Sergio Bonelli Editore, western)
Giancarlo Berardi (T), Ivo Milazzo (D)
Kenneth Parker non è un infallibile pistolero ma un cacciatore che vive avventure estremamente realistiche per gli standard del genere, e la sua serie (memore della lezione di film quali Corvo Rosso non avrai il mio scalpo e Soldato blu) introduce molti elementi revisionisti nelle sue storie. Resosi conto della carica innovativa del personaggio, creato nel 1974, l’editore Sergio Bonelli gli dedicò una collana apposita partita nel 1977 invece che inserirlo nell’antologica Storia del West.
La serie di albi nel classico formato bonelliano durò 59 numeri ma non riuscì a mantenere una periodicità mensile. Passato sulle riviste di fumetto d’autore,
Ken Parker beneficiò della colorazione ad acquerello dello stesso Milazzo, e una volta chiusa quella stagione le sue avventure continuarono in una rivista progettata appositamente per il personaggio. Nel mentre si sono susseguite varie ristampe (anche in formati molto diversi tra loro) di quello che è probabilmente il personaggio di maggior culto del fumetto italiano. Dopo l’esito trionfale dell’ultima ristampa ad opera della Panini sono riprese a circolare le voci di una sua possibile ripresa, che al momento non si sono concretizzate.
Ken Parker si differenzia dalle altre serie Bonelli coeve non solo per stile e argomenti ma anche per aver sperimentato di più a livello metatestuale, pur se qualche omaggio è stato rarissimamente visto in altre serie (vedi il Black Jack di Tezuka che compare in Martin Mystere). Si segnalano in particolare gli episodi Uomini, bestie ed eroi (numero 15 della collana mensile: vari personaggi del fumetto western mondiale fanno la loro comparsa) e Immagini (su Ken Parker Magazine 23 del dicembre 1994: cross-over con Dylan Dog in cui, tra le altre cose, Dylan va a vedere al cinema Tex e il Signore dell’Abisso).
Esiste anche un episodio interamente impostato sulla metanarratività e sull’interazione tra autori e personaggio:
La terra degli eroi (1995). Giancarlo Berardi (T), Ivo Milazzo (D)
Pubblicato sul numero 25 di Ken Parker Magazine: Ken Parker incontra i suoi autori, insieme ai quali affronta il feroce dittatore «Sua Eminenza». L’episodio è pieno di citazioni cinematografiche e letterarie e contempla anche omaggi alle opere e alle persone di altri colleghi. Ivo Milazzo sfoggia inoltre dei “superpoteri” da disegnatore, ad esempio cancella il bordo di una vignetta per fuggire.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
FUMETTI BIOGRAFICI (pag. 63)
BINKY BROWN MEETS THE HOLY VIRGIN MARY
(Stati Uniti 1972, © Justin Considine Green, autobiografico)
Justin Green
Binky Brown è un adolescente che ha un difficile rapporto con la religione e la sessualità, che non migliorerà con il passaggio da una rigida scuola cattolica a una pubblica frequentata principalmente da ebrei. Come si conviene a un fumetto underground, il testo procede frammentario e discontinuo, mentre il disegno (più curato di quello di altri colleghi) si abbandona a derive simboliste e naïf.
Binky Brown meets the Holy Virgin Mary viene portato ad esempio di primo fumetto autobiografico da molti affermati autori americani, e nella prima pagina della storia lo stesso autore ammette di averlo scritto come forma di catarsi per liberarsi dalla nevrosi indotta dalla sua educazione cattolica, benché la sua patologia non fosse esattamente quella che lui credeva.
Per rigore filologico andrebbe specificato che il fumetto (almeno nella versione “classica” edita da Last Gasp nel 1972) è in realtà composto da due storie: A confession to my readers, splash page in cui Green introduce l’operazione che sta compiendo, e Once upon a time..., la storia vera e propria. Non esiste però conflittualità tra le due parti in quanto anche in Once upon a time... lo stesso autore fa delle occasionali apparizioni metatestuali.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
PARODIE (pag. 67)
THE LEGEND OF ITALIANINO LIBERATORE
(Italia 1985, in Frizzer, © Eredi Pazienza, comico, parodia)
Andrea Pazienza
Le vicende e il grande successo del disegnatore Tanino Liberatore in Francia, ma anche la genesi di Ranxerox e altre questioni private, visti con il filtro della caricatura del suo amico e collega Andrea Pazienza.
Si tratta di un’opera decisamente minore nel corpus della produzione di Pazienza, ma pur nella sua semplicità (e nonostante la rapidità e svogliatezza con cui sono state disegnate alcune tavole) è veramente divertentissima e coinvolgente. La storia è rimasta incompiuta ma, caso rarissimo al mondo, ha avuto due secondi episodi entrambi pubblicati: le tavole del secondo episodio originale vennero infatti perse da Pazienza, che le ridisegnò ex novo, ma vennero pubblicate una volta che furono ritrovate.
Cosa non insolita per Andrea Pazienza, la storia ha cambiato titolo in corso d’opera ed è stata presentata anche come La leggenda di Italianino e Il mistero della legenda [sic] di Italianino Liberatore.
È stata ristampata in calce al volume Cose d’Apaz! (Primo Carnera, 1988) e in un albo autonomo degli Editori del Grifo come La Leggenda di Italiano Liberatore nel 1994.