(in internet non si trova la copertina Panini...) |
Niente tira di più di un pelo di barba
di Alan Moore… il suo brand-nome mi ha fatto vincere la repulsione istintiva
che avevo per Crossed (figurarsi, una
serie statunitense che basa il suo appeal
sulla promessa di sesso e violenza esasperati, oltretutto ideata da quel
paraculo di Garth Ennis!) ed eccomi qui a recensire Crossed + Cento.
Al termine della lunga e non
facilissima lettura posso dire che si tratta di un ottimo lavoro, curatissimo
in ogni sua parte, sicuramente ben costruito e fedelissimo ai suoi assunti
fatici e morali di base. Però non mi è piaciuto del tutto. Credo che sia una
sensazione che chiunque abbia letto l’Ulisse
di Joyce o abbia visto Sacrificio di
Tarkovski possa condividere: si è approcciato qualcosa di geniale, di
monumentale, forse una pietra angolare del rispettivo ambito ma adesso basta,
grazie, torno a qualcosa di più digeribile.
La storia è ambientata nel futuro
dell’universo narrativo di Crossed,
in una sorta di dopo-catastrofe in cui Moore ha inserito vari elementi
ecologisti senza farli pesare troppo (anzi, se non fosse stato per la sua
introduzione non li avrei forse nemmeno notati). Un gruppo di esploratori
viaggia dalla natia Ch[attan]ooga, tra di essi l’archivista Future che
raccoglie campioni letterari, audiovisivi e qualsiasi altra testimonianza
culturale del passato. Nello specifico ha il pallino per la fantascienza (e
ognuno dei sei episodi riprende il titolo di un romanzo di fantascienza, noblesse oblige) o meglio per le
“fintestorie”, come le chiama lei.
Eh, già, perché Alan Moore si è
dedicato anche qui alla sua passione di creare nuove lingue, arrivando persino
a farci dei giochi di parole! Il traduttore, Fabio Gamberini, è stato veramente
un eroe. Il linguaggio parlato dai personaggi sulle prime risulta simpatico e
suggestivo ma finisce presto per diventare ridondante, ossessivo, pesante.
Forse perché Moore ha usato volutamente un numero ristretto di vocaboli.
La presenza di questa lingua che
necessita di un pur minimo sforzo di comprensione non è comunque l’unico elemento
che rende Crossed + Cento lento e
farraginoso. Anche se esiste una validissima trama di detection alla base della storia (che deflagrerà splendidamente
alla fine), la prima metà del volume è fortemente descrittiva visto che Moore
ha scelto di dettagliare in profondità com’è il mondo a 100 anni dalla
“Sorpresa” (l’ascesa degli scrociati), quali sono i cambiamenti climatici
avvenuti, i tipi di società ricostruiti, quali le vestigia di alcune religioni,
i rapporti tra le comunità di sopravvissuti, i costumi sessuali e così via.
Un ottimo fumetto, ma l’estrema
ricercatezza dello stile e la partenza più descrittiva che narrativa lo hanno
reso “meno ottimo” di quello che avrebbe potuto essere, o per meglio dire meno
appassionante.
Il disegnatore Gabriel Andrade è
sulla stessa lunghezza d’onda di Moore: le sue vignette sono cariche di
dettagli e i suoi disegni curatissimi. Ciò non impedisce ai suoi personaggi di
essere espressivi e sufficientemente dinamici. Purtroppo la brossura impedisce
di godere appieno delle tavole doppie e persino dei dettagli delle vignette più
vicini alla rilegatura, almeno nelle pagine centrali. Ciò detto, la qualità di
stampa è ottima.
In omaggio viene data una
maschera di cartoncino da scrociato, forse per canzonare le operazioni simili
(mi sembra non coronate dal successo) della RW Lion ma comunque utilissima come
segnalibro visto che di pause nella lettura ne ho fatte parecchie. La classe
non è merda.
PS: “al.cre” vuol dire “almeno
credo”, vero?
http://www.paninicomics.it/image/image_gallery?img_id=8200722&t=1443507311573
RispondiEliminaEccola, piccola ma è lei.
Ieri sera tanto per cambiare la connessione faceva un po' le bizze ma in effetti non è che mi sia messo a fare una ricerca molto approfondita.
EliminaLascio così ma grazie comunque. ;)
La tua repulsione istintiva per sesso e violenza portati all'estremo, in parte è anche mia. E proprio per questo, di Crossed non ho mai letto nemmeno una virgola. A parte questo ultimo tomo di Moore, mi consigli la serie vera e propria? O forse ho capito male e non l'hai letta neppure tu?
RispondiEliminaPiù che per il sesso e la violenza estremi l'avversione è per la loro ostentazione, perché trattandosi di fumetti americani non saranno mai così estremi come promesso. Quarant'anni fa Metal Hurlant pubblicava cose molto più "avanti" da questo punto di vista, ma c'era una base solida sotto. Ogni tanto.
EliminaCrossed non l'ho mai letto e non penso che lo recupererò.