Mi permetto di integrare il
divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti
d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui
ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo
originale.
Nel novembre 1983 la Marvel
indisse un “Assistant Editor’s Month”, un evento in cui si fingeva che il
personale della casa editrice fosse impegnato al Comic-Con di San Diego e che
per questo a fare le veci dei supervisori ufficiali ci fossero gli assistenti.
Anche la storia dei Fantastici Quattro che ho citato qui
rientrava in questo evento.
A seconda della testata, tutte
uscite con “cover date” gennaio 1984, il carattere ridanciano della proposta fu
più o meno marcato, o del tutto assente: ad esempio su Alpha Flight uno scontro in mezzo alla neve venne reso con delle
vignette interamente bianche, in The
Avengers l’azione si svolgeva durante una puntata del celebre Dave Letterman’s Show, mentre la collana
di ristampe Marvel Tales trasformava
alcuni personaggi classici dello Spider-Man di Ditko in punk (forse come critica
all’abitudine di apportare modifiche alle versioni originali con ogni
successiva ristampa).
Non mancarono ovviamente episodi
degni di figurare in questa rubrica (elencati a seconda della categoria), tanto
più che è probabile la presenza degli stessi assistenti editor come coautori
delle storie che li riguardano:
CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag.
28)
(Stati Uniti 1971, in Marvel Feature, © Marvel, supereroi)
Roy Thomas (T), Ross
Andru [Rossolav Andruskevitch] (D)
Ennesimo gruppo di supereroi di
casa Marvel, anche questo dalla formazione variabile. Col numero 125 la testata
venne ribattezzata The New Defenders
Dreams of Glory in The New Defenders 127 (1984). Ann Nocenti e Marie Severin
(T), Marie Jevins (D).
L’editor Ann Nocenti, che avrebbe
successivamente avuto una carriera come sceneggiatrice, immagina di
trasformarsi nel “Super Editor” ma i problemi di natura più concreta della casa
editrice la riportano alla realtà.
THE
FURTHER ADVENTURES OF INDIANA
JONES
(Stati Uniti 1983, © Steven
Spielberg, avventura)
John Byrne
Serie di one shot realizzati da autori sempre diversi dedicati al
personaggio di Steven Spielberg.
Raiders of the Late
Book in The Further Adventures of Indiana Jones 13 (1984). Eliot
Brown (T), Mike Carlin (D).
Back-up story in cui Massachusetts Brown, alter ego dello
scrittore/supervisore Eliot Brown, deve consegnare per tempo il fumetto che gestisce
a Virginia, l’addetta alle consegne. La strada per arrivarci è però carica di
insidie che sono parodie di quelle affrontate da Indiana Jones.
(Stati Uniti 1979, © Abrams/Gentile
Entertainment /Marvel, fantascienza)
Bill [William Timothy]
Mantlo (T), Michael Golden (D)
Storie a fumetti basate sulla
linea di giocattoli omonima, che a quanto pare piaceva molto a Bill Mantlo. In
un mondo in miniatura avvengono le consuete lotte fantascientifiche tra Bene e
Male.
Senza titolo in Micronauts 56 (1984). Bill [William
Timothy] Mantlo (T), fotografie di L. L. Abwolley
Fotoromanzo in cui l’assistente
editor Bob Harras cerca di carpire i segreti del Microverso, che gli sono
preclusi a differenza degli autori del fumetto e dell’editor titolare Ralph
Macchio. Farà una brutta fine.
Senza titolo in Micronauts 56 (1984). Butch [Jackson]
Guice.
Il disegnatore Butch Guice
illustra i suoi magniloquenti e deliranti propositi di carriera finendo per
cedere a più miti consigli.
(Stati Uniti 1983, © Marvel, fantasy)
Mary Jo Duffy (T),
Bret Blevins, Vince [Vincent Joseph] Colletta (D)
Serie dedicata a una linea di
giocattoli che non venne realizzata su licenza ma che fu ideata direttamente
dalla Marvel per sfruttarla in più contesti. Non ebbe comunque molto successo.
The Story They said
couldn’t be done!
in The Saga of Crystar 5 (1984). Mary
Jo Duffy (T), Ricardo Villamonte e Dave Simons (D).
La storia viene introdotta dal
protagonista che discute con il team creativo del suo fumetto.
THE THING
(Stati Uniti 1983, © Marvel,
supereroi)
John Byrne (T), Ron
Wilson, Joe Sinnott (D)
Titolo “a solo” dedicato alla
Cosa dei Fantastici Quattro.
What Th’?! in The Thing 7 (1984). John Byrne.
La Cosa entra furioso negli uffici
della Marvel per protestare con gli autori e l’editor della storia ridicola che
compare nelle prime pagine dell’albo, che gli autori hanno oltretutto
colpevolmente esagerato. Per il terzetto (Byrne, il disegnatore Ron Wilson e
l’editor Ann Nocenti) finirà assai male. Compare anche Roger Stern che ha
trovato l’ispirazione di cui era alla ricerca in Marvel Fanfare.
CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – ONE SHOTS IN PUBBLICAZIONI
ANTOLOGICHE (pag. 56)
(Stati Uniti 1982, © Marvel, supereroi)
Autori vari
Testata antologica bimestrale che
presentava in un formato più ricco dello standard dei comic book personaggi e autori diversi, sempre sotto la
supervisione di Al Milgrom.
Marvel Annfare in Marvel
Fanfare 12. Ann Nocenti e Roger Stern (T), Al [Allen] Milgrom (D).
Lo sceneggiatore Stern è in crisi
e Ann Nocenti trova le maniere più assurde per accendergli la scintilla
dell’ispirazione.
In questo numero di Marvel Fanfare la Nocenti si era anche
impossessata dell’editoriale a fumetti solitamente redatto da Al Milgrom, che
da Editori-Al diventa per l’occasione
Editori-Gal essendo gestito da una
donna.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei;
fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)
(Stati Uniti 1941, in Captain America Comics, © Marvel,
supereroi)
Joe [Joseph Henry]
Simon (T), Jack Kirby [Jacon Kurtzberg] (D)
Unico uomo ad aver beneficiate
del siero del super-soldato, il magrolino Steve Rogers è diventato il
fortissimo Capitan America.
Bernie America: Sentinel of Liberty in Captain America 289 (1984). J. M. [John Marc] DeMatteis (T), Mike Zeck (D).
What if in cui la fidanzata
dell’epoca di Capitan America/Steve Rogers, Bernie Rosenthal, si immagina come
sarebbe nel ruolo di supereroina. La storia viene presentata da Michael Carlin
nelle vesti dell’Osservatore.
THE
INCREDIBLE HULK (L’INCREDIBILE HULK)
(Stati Uniti 1962, © Marvel,
supereroi)
Stan Lee [Stanley Martin Lieber]
(T), Jack Kirby [Jacon Kurtzberg] (D)
Il fisico Bruce Banner viene
colpito incidentalmente da raggi gamma che gli permettono di trasformarsi nel
mostruoso Hulk quando si arrabbia.
Old Soldiers never die in The Incredible Hulk 291 (1984). Bill [William Timothy] Mantlo (T),
Sal [Silvio] Buscema e Gerry Talaoc (D).
L’editor Ann Nocenti riceve la
visita nientemeno che di Bruce Banner, alter ego del personaggio di cui cura la
testata, che ha bisogno di essere rincuorato.
(Stati Uniti 1982, in Marvel Graphic Novel, © Marvel,
supereroi)
Chris [Christopher] Claremont (T), Bob McLeod
(D)
Constatato il grande successo
degli X-Men di Claremont e Byrne, la Marvel decise di sondare il terreno con
altre testate dedicate ai mutanti, iniziando con una dedicata a un nuovo gruppo
di adolescenti.
The Brown of Reknown in The New Mutants 11 (1984). Eliot Brown (T), Rick Parker (D).
Il fin troppo serioso Eliot Brown
presenta un demenziale concorso per i lettori.
THE
MIGHTY THOR (IL MITICO THOR)
(Stati Uniti 1962, in Journey into Mystery, © Marvel,
supereroi)
Stan Lee [Stanley Martin Lieber],
Larry Lieber (T), Jack Kirby [Jacon Kurtzberg] (D)
Il dio Thor dei miti norreni si
incarna sulla nostra terra quando il medico zoppo Donald Blake sbatte a terra
il suo bastone che è in realtà il leggendario martello Mjolnir camuffato.
Carlin’s and
Simonson’s Page o’Thor Stuff in The Mighty Thor 339 (1984).
Mike Carlin (T), Walt [Walter] Simonson (D).
Paginetta in appendice in cui i
due autori si lanciano in un umorismo da vaudeville.
(Stati
Uniti 1963, © Marvel, supereroi)
Stan Lee [Stanley
Martin Lieber] (T), Jack Kirby [Jacob Kurtzberg] e Paul J. Reinman (D)
Il professor Charles Xavier alleva dei “giovani dotati”
con superpoteri: i mutanti figli dell’era dall’atomo. Da una serie inizialmente
di scarsa rilevanza commerciale è nato il brand Marvel di maggior successo.
Senza titolo in The Uncanny X-Men 177 (1984). Eliot Brown.
Eliot Brown gironzola nella
magione degli X-Men per raccogliere i dati tecnici del loro mezzo di trasporto
volante, il blackbird.
Scavenger Hunt in The Uncanny X-Men Annual 7 (1984). Chris [Christopher] Claremont
(T), disegnatori vari (D).
Al termine della storia compare
l’editor Eliot Brown che spiega le modifiche tecniche che avrebbe voluto
apportare all’albo.
(Stati Uniti 1977, © George
Lucas, fantascienza)
Roy Thomas (T), Howard
Chaykin (D)
Adattamento a fumetti della
celebre saga di fantascienza. Nei primi sei numeri della longeva collana viene
adattato il primo film per poi procedere con storie originali. L’Impero colpisce ancora sarà adattato
nei numeri dal 39 al 44 mentre Il Ritorno
dello Jedi godrà di una pubblicazione a parte esterna alla collana.
Senza titolo in Star Wars 79 (1984). Eliot Brown.
L’assistente supervisore Brown
mostra un metodo per farsi un costume da Darth Vader artigianalmente.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei;
fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)
DAZZLER
(Stati Uniti 1980, in The Uncanny X-Men, © Marvel, supereroi)
Chris [Christopher] Claremont (T), John Byrne
e Terry Austin (D)
Dazzler è una mutante discotecara
con il potere di convertire i suoni in raggi di luce di varia intensità. L’idea
di base del personaggio nacque quando una compagnia discografica commissionò
alla Marvel un fumetto su un cantante supereroe a cui avrebbero dovuto fare
seguito dischi e film prodotti da altre compagnie. Il progetto non andò in
porto ma il personaggio venne riciclato e divenne parte integrante del Marvel
Universe gravitando principalmente sulle testate mutanti fino a ottenere una
sua testata nel 1981.
The Debt! in Dazzler 30 (1984). Ken McDonald (T), Frank Springer e Vince
[Vincent Joseph] Colletta (D).
Dazzler si ritrova proprio alla
convention di San Diego, dove incappa nell’editor Ralph Macchio e gli salva la
vita. Nel frattempo negli uffici della Marvel altri editor ed autori ascoltano
i proclami egocentrici (e metafumettistici) di Bob Harras.
(Stati Uniti 1968, © Marvel,
supereroi)
Stan Lee [Stanley Martin Lieber] (T), John Romita, Jim (James Noel)
Mooney (D)
Nato originariamente nel 1968
come The Spectacular Spider-Man, la
testata fu un tentativo di penetrare
il mercato delle riviste a fumetti di maggior formato e dai contenuti più adulti.
Constatato l’insuccesso dell’operazione e riciclato il materiale sulla testata The Amazing Spider-Man, il titolo venne
ripescato nel 1976 come Peter Parker, the
Spectacular Spider-Man.
Bugs! in The Spectacular Spider-Man 86. Bill [William Timothy] Mantlo (T),
Al [Allen] Milgrom, Fred Hembeck, Joe Albelo, Jim [James Noel] Mooney (D).
Una trama solo vagamente
umoristica viene affidata al disegnatore Fred Hembeck, dallo stile grottesco.
Il disegnatore Al Milgrom farà una comparsata lamentandosi della piega che ha
preso questa testata di Spieder-Man e mostrando esempi di quello che avrebbe
saputo fare lui.
In Alpha Flight # 6 , pubblicata durante il famigerato Marvel's Assistant Editors' Month - la testata scritta e disegnata da John Byrne in cui si racconta del gruppo canadese nato sulla pagine di X-Men e bizzarra combo di Avengers e Doom Patrol - intitolato giustamente Snowblind in cui, in alcune pagine , una bufera di neve è raccontata solo con una overdose di balloons in vignette completamente bianche. Non ricordo in quale numero del Capitan America della Star Comics è stata tradotta la storia.
RispondiEliminaHo sempre amato la Bernie America ( Bernie Rosenthal era il love interest di Steve Rogers al tempo della run , tra poco ristampata in volumone , di DeMatteis/Zeck ndr ) che lottava contro una combo di Modok e Teschio Rosso e ricordo anche Mike Carlin travestito da Ossservatore che dice di esser meglio del famoso guardone cosmico perchè ha i capelli e gambe + belle. Altri tempi. Altri comics. Io ho gambe + belle di quelle che Zeck disegna a Carlin e sono pettinato come l'Osservatore e, considerata la temperatura meneghina di questi gg, quasi quasi mi piacerebbe una tempesta di neve byrniana...
Non ricordo se ho ancora l'albo star comics , ma sempre per Marvel's Assistant Editors' Month in Avengers # 239 i nostri simpatici picchiatelli in costume sono ospiti del Late Show with Dave Letterman. Mi pare che le matite e le chine siano di Al Milgrom e Joe Sinnott. Joe equalizza le matite di tutti i matitisti e quindi Al non è male, ma non ricordo come particolarmente interessanti quelle storie che furono tradotte fuori tempo massimo da noi provocando un confonto impietoso con i + freschi X-men di Claremont e Paul Smith e Romita jr e Marc Silvestri e Rick Leonardi e Alan Davis e Barry Windsor Smith. Dave aveva un sacco di capelli come il Carlin di Zeck tanto da ricordare Claudio Lippi o Gianni Rivera.
RispondiEliminaAhem... Leggi anche le introduzioni, Graziano, e non solo i titoli, troverai conferma della tua supposizione lettermaniana.
EliminaNon se possono servirti per i Fumettisti d'invenzione, ma ti segnalo un paio di ritrovamenti sulle riviste del 1973.
RispondiEliminaSu Eureka n. 96 del 1 marzo 1973 c'è una breve storia di Alley Oop (strisce giornaliere) in cui i protagonisti incontrano i fantasmi di alcuni personaggi dei fumetti e trovano i vecchi giornali del 1911 in cui comparivano le loro strisce, che sono diventati vuoti, bianchi, senza disegni. Con la macchina del tempo riportano i personaggi alla loro epoca e le immagini tornano nei giornali. In una didascalia viene citato "A.D. Condo" creatore del fumetti: "Osgar und Adolf dal 1911 al 1915" e "Everett True dal 1905 al 1927".
Sul n. 4 (97) di Linus di aprile 1973 c'è una storia de Il conte di piombo di Hector Sapia in cui il Conte lavora come attore in una storia a fumetti. Quando arriva in redazione trova un gran trambusto perchè era stato ucciso il direttore. Alla fine comparirà l'autore Sapia e confesserà di averlo ammazzato lui perché gli avevano intimato di fare una storia "gialla" e gli mancava la vittima.
Il conte di piombo è uno di quei fumetti che meriterebbero una bella edizione integrale.
Grazie delle dritte, Luca. Il Conte di Piombo lo avevo già inserito come serie generale visto che è metanarrativa estrema, Alley Oop non compare nemmeno nell'elenco che mi sono fatto di quelli scovati da Castelli! Quindi lo recupererò io in uno dei prossimi aggiornamenti.
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