tag:blogger.com,1999:blog-49789408511994682.post7906654246333724702..comments2024-03-23T23:42:12.656+01:00Comments on Che cosa sono le nuvole: Altro fumettista, altro gioco di ruoloLuca Lorenzonhttp://www.blogger.com/profile/16753738496048471583noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-49789408511994682.post-23018365154014677412013-06-06T00:11:34.694+02:002013-06-06T00:11:34.694+02:00Magari questa cosa di abbondare con il testo è una...Magari questa cosa di abbondare con il testo è una roba proprio sua. Diverse sue opere esplorano quel tipo di percorso. L'unica sua cosa che rispetta alla perfezione il linguaggio, probabilmente è Grandville (anche se è parecchio "chiacchierato" anche quello).<br /><br />A parte gli altri due volumi di Grandville, mi piacerebbe leggere anche il suo recente Dotter of Her Father's Eyes, dove si esprime ancora in modo diverso. In vecchiaia sembra essere diventato uno sperimentatore più aperto :)LUIGI BICCOhttps://www.blogger.com/profile/18310856389573703676noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-49789408511994682.post-29723527104590185302013-06-04T20:06:32.481+02:002013-06-04T20:06:32.481+02:00Mah, io ero rimasto deluso una volta letto il tant...Mah, io ero rimasto deluso una volta letto il tanto celebrato primo ciclo di Luther Arkwright ("tanto celebrato" dal suo editore dell'epoca, ça va sans dire, che con qualche cambio di nome e ragione sociale è lo stesso di oggi). Tanto più che veniva considerata come opera seminale da gente come Moore, Gaiman e Morrison! Forse non da tutti e tre, ma almeno un paio di loro sicuramente lo hanno citato in tal senso.<br />Quello che mi aveva scioccato era il totale disinteresse per il linguaggio del fumetto, in pratica era poco più di un romanzo illustrato. E' anche vero che per poter dar dignità all'opera non si poteva fare un "vero" fumetto, nell'Inghilterra dell'epoca (cioè il Terzo Mondo del fumetto) sarebbe passato inosservato, e probabilmente anche la serializzazione avrà avuto il suo peso in termini di necessità di sintesi che si può ottenere ricorrendo a un sacco di testo scritto. Però la delusione rimane, e mi fece addirittura interpretare gli splendidi disegni dettagliatissimi simil-incisione come tentativo di sopperire alle loro carenze di base.<br />Se non ricordo male all'interno di Luther Arkwright c'erano proprio delle pagine di testo fittissimo corredate da alcuni disegni, che saltai a piè pari.<br />Sicuramente la distanza temporale avrà inciso, e per i lettori dell'epoca sarà stato un bello scossone, ma la cosa che apprezzo di più di quel fumetto è la battuta sul fatto che non si possa scoreggiare "before the king", che purtroppo si perde in italiano.<br />Molto meglio secondo me "La Storia del Topo Cattivo", ma anche lì Talbot dovette inserire delle tavole in cui c'era del testo scritto accompagnato da illustrazioni.Luca Lorenzonhttps://www.blogger.com/profile/16753738496048471583noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-49789408511994682.post-60791836676456847872013-06-04T14:30:21.453+02:002013-06-04T14:30:21.453+02:00Questa proprio non lo sapevo. E devo dire che si, ...Questa proprio non lo sapevo. E devo dire che si, Talbot ci sta proprio bene. Talbot è un grande. Il suo Luther Arkwright sopravvalutato? Io non ho mai avuto la sensazione che se ne fosse parlato troppo. Tanto meno del suo seguito, Cuore dell'Impero, realizzato parecchi anni dopo.<br /><br />Ma io sono di parte. A me, di Talbot, è piaciuto parecchio anche <a href="http://www.comma22.com/index.php/catalogo/prodotto/nome/Brainstorm/id/31" rel="nofollow">Brainstorm</a>, pensa :)LUIGI BICCOhttps://www.blogger.com/profile/18310856389573703676noreply@blogger.com