Anche se non faceva parte del club del -25% né di quello del -50% ho ripiegato su questo volumetto uscito qualche anno fa (5 per la precisione) in mancanza di nuovi arrivi in fumetteria.
Probabilmente serializzate in precedenza da qualche parte in Italia o Giappone, queste strisce raccontano la vita dell’autrice nel Belpaese (ma non solo) con la scusa di tenere aggiornata la madre lontana. La struttura è quella della classica striscia giapponese di quattro vignette di uguali dimensioni, in questo caso raggruppate secondo un tema comune che ne fanno episodi di sei tavole l’uno – cinque e mezza, per la precisione. Sfilano quindi tranches de vie che offrono il destro a considerazioni sulle differenze tra la vita, la società e il lavoro da una parte all’altra del globo (il marito di Keiko Ichiguchi è a sua volta fumettista per Bonelli). Gli argomenti spaziano tra molte tematiche: il matrimonio, le fiere del fumetto, la cucina, le vacanze, i medici, il fisco, gli eventi culturali, ecc. Lo stile dell’autrice è quello che le conosco dalla lettura dei suoi interessanti e divertenti reportage solo scritti, ovvero un misto di misurata curiosità verso le “bizzarrie” straniere e una puntina di nostalgia. Questo per la parte scritta, per quel che riguarda i disegni è evidente perché la perizia del consorte Andrea gli faccia terminare dopo ore e ore di lavoro solo tre vignette quando invece i mangaka sono abituati a ben altri ritmi. Ma almeno c’è una mezzatinta digitale a impreziosire un pochino il tutto.
La struttura adottata (due strisce rimontate per pagina) rende il libro piuttosto denso oltre che piacevole.
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