A momenti nemmeno prendevo il numero 14 de Il Giornalino (niente All'Ombra del Campanile Rosso questo numero) ma alla fine ho ceduto e ho scoperto un altro talento, tal M. Bertolotti, molto rigoroso ed accurato.
I colori molto saturi e la qualità di stampa de Il Giornalino non gli rendono del tutto giustizia (per non parlare della qualità delle mie foto) ma il suo talento è evidente.
Come spesso accade con le serie e gli autori de Il Giornalino, anche su Bertolotti incombe una cortina impenetrabile di mistero, o meglio di indifferenza internettiana, ma con ogni probabilità si tratta di quel Massimo Bertolotti che non ricordavo avesse collaborato a Ken Parker. Questo almeno mi sento di concludere da una rapida ricerca sul web.
Il Giornalino non lo compro da una vita e vedo che continua a fare quello che ha sempre fatto. Una vita di Michelangelo (di cui non si cita il nome in tre pagine, curioso) fatta da un autore italiano di cui si sa poco, un fumetto edificante che potrebbe avere 30 anni per come è disegnato. E sai cosa ti dico? Grazie al Cielo (ma sì!) che è così!
RispondiEliminaMichelangelo viene citato sin dalla copertina, mi pareva brutto mettere tutte e 8 le tavole di cui si compone la storia. Con la qualità delle mie foto, poi...
EliminaCredo che la serie di cui fa parte questo fumetto, "Piccoli Grandi Uomini", giochi anche sul fatto che i lettori debbano indovinare chi è il personaggio famoso ritratto nella sua gioventù, che viene svelato alla fine di ogni "ritratto".
Penso che Il Giornalino sia una delle poche realtà rimaste in Italia a pagare dignitosamente i collaboratori visto che tra sceneggiatori e disegnatori ci sono vari Bonelli e Disney che di certo non lavorano solo per la gloria!
Il giornalino qui è introvabile così come il periodico a esso allegato con fumetti rivolti a bambini più grandicelli (ora non mi sovviene il titolo) che avrei provato con molto piacere. Intravisto giusto di sfuggita a Lucca.
RispondiEliminaIl Giornalino è diffuso con criteri veramente misteriosi. E' comprensibile che per ragioni ecumeniche vogliano spingere i potenziali lettori a frequentare le chiese e per motivi economici puntino sugli abbonamenti, ma una distribuzione degna di questo nome potrebbe andare a vantaggio di entrambi i due aspetti.
EliminaAppena ho scoperto un'edicola in cui ce l'hanno mi ci sono fiondato sopra, anche se mi sono perso qualche numero lasciando monche alcune serie franco-belghe.
L'altro mensile a cui fai riferimento è SuperG: http://lucalorenzon.blogspot.it/2013/11/super-g.html
Reperito miracolosamente in fumetteria, me lo sarei teoricamente fatto mettere in abbonamento ma per il momento sono riusciti a reperirmene solo altri 3 numeri... e pare che il Jaybird che hanno pubblicato su un numero successivo sia un capolavoro!
Spero che a tua figlia continui a comprare The Garfield Show, secondo me va sostenuto anche se nell'incarnazione precedente era nettamente migliore.
Da quel che mi risulta da non non c'è neanche più in parrocchia, probabilmente non lo vendevano molto. The Garfield show l'abbiamo abbandonato, primo per la difficoltà di trovarlo e in seconda battuta perché la nuova incarnazione sapeva molto, molto di presa in giro, non c'è quasi più nulla da leggere tenendo conto che i fumetti di Garfield non sono proprio il massimo. Ci dispiace giusto per Melusina e poco altro.
EliminaMi riferivo proprio a SuperG, se non erro Jaybird ha anche vinto uno dei premi di Angouleme. Mai vista una copia da nessuna parte, abbiamo anche provato a ordinarlo ma nisba...
Io seguo abbastanza la politica che non deve essere il lettore a inseguire l'editore, di cose da leggere se ne trovano comunque, chi vuol vendere cerchi anche di darsi una regolata.
Non lo compro più da anni, ma per fortuna continua ad essere comprato dai ragazzini di parrocchia.
RispondiEliminaMi fa piacere che fa ancora belle cose!