lunedì 27 maggio 2024

Templari

Questo altro volume sui gruppi del mondo di Sine Requie ha grossomodo la stessa struttura del precedente dedicato ai Cacciatori di Morti, uscito sei mesi prima: dopo la doverosa introduzione comprensiva dei 72 punti-cardine della Regola dell’Ordine ci sono delle nuove sotto-classi e poi delle disamine sull’equipaggiamento e sugli altri aspetti della vita dei Templari, sterminatori di Morti fedelissimi al Papa a seconda dei casi mossi da fanatismo, disperazione o interesse, fino alla consistente sezione finale che presenta due avventure.

Molto interessante l’idea degli Expugnandi, cioè di quei luoghi sacri e piazzeforti che necessitano di una bonifica da parte dei Templari: un ottimo sistema per creare degli agganci per avventure. Ma molto probabilmente i giocatori gradiranno di più la parte (piuttosto breve, a dire il vero) relativa alla costruzione degli Expiator, le spade/motoseghe tipiche dei Templari. Ne viene anche introdotto uno maledetto, che a quanto pare non è solo un elemento decorativo buttato lì a caso, perché quando se ne parla vengono rivelate alcune sequenze inerenti a ciò che si trova “oltre la Soglia”. Sembrerebbe anzi essere un elemento importantissimo nell’economia del metaplot, visto che sono citati due elementi di cui lui, la Spada, sarebbe giunto sulle Terra dopo che l’Artiglio vi ha già fatto la sua comparsa. Ma la Spada e l’Artiglio saranno veramente legati ai retroscena dell’universo di Sine Requie oppure si tratta solo di una citazione del quasi omonimo fumetto francese? Non è una domanda oziosa: uno degli autori di Sine Requie è appassionato di BéDé.

Un certo spazio viene dato agli eretici Micheliti, cosa che serve a introdurre la loro versione templare cioè la setta della Guardia Eterna che trama nell’ombra dell’Ordine. Ciò offre il destro per parlare anche di Renato da Chianciano e del rituale della Buona Morte che parrebbe scongiurare il Risveglio. In una progressione graduale in cui si passa elegantemente da un argomento a un altro strettamente collegato si arriva quindi a parlare anche degli Antitemplari, una banda di Cacciatori di Morti che sono entrati in contatto col fenomeno della Buona Morte e ne sono ossessionati. E tra gli Antitemplari c’è anche qualcuno che ha visto in sogno quella misteriosa figura vestita in modo elegante che non ha un volto sotto la bombetta che indossa.

In ogni caso, anche stavolta non capisco la necessità di ribadire in prosa (con testimonianze e raccontini vari) quello che è già scritto a chiare lettere nella parte regolistica.

Come dicevo, la struttura ricalca quella di Cacciatori di Morti e le ultime pagine sono occupate da due avventure, di cui la prima è nientemeno che un recupero filologico dal lontano 2003, risalente alla prima edizione del Sanctum Imperium. La seconda invece si ricollega a un nemico presentato nel primo Tomo dei Morti e mi pare assai impegnativa: potrebbe addirittura concludersi prima di cominciare, in fase di equipaggiamento!

A pagina 142 c’è ancora lo spazio per introdurre l’ennesima sottotrama, stavolta coinvolgendo dei Burattini di origine africana cui si era già accennato in uno dei resoconti/racconti nelle pagine precedenti.

Un altro bel volume, rimane purtroppo il dubbio, anzi la certezza, che tra quarantacinque anni e sei mesi starò ancora qui a lamentarmi del fatto che gli autori non abbiano ancora spiegato cosa diede origine al Risveglio e cosa si trova “oltre la Soglia”.

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