venerdì 31 marzo 2017

Non ho potuto esimermi (e ho scoperto delle cose curiose)

Ricordavo che i colori di Norteamericano(s) fossero esornativi, suggestivi ma non certo indispensabili a quella particolare storia di Alack Sinner (oltretutto noto per i suoi profondi bianchi e  neri), e forse nemmeno realizzati da José Muñoz visto che non somigliavano molto a quello che avrebbe realizzato negli anni successivi col colore. Ma riprendendo in mano il Corto Maltese del febbraio 1989 dove venne pubblicato (dietro la sproporzionata e pacchiana copertina col Batman iconico di Miller, strombazzato per bene insieme a Superman mentre non si faceva cenno all’ultimo episodio de I Giardini di Edena di Möebius che si concludeva su quello stesso numero) mi sono reso conto di quanto sbagliassi. Giudicate voi con questo confronto all’americana con la nuova versione edita in bianco e nero dalla Cosmo:

Oltretutto ho notato anche altre differenze, che stavolta riguardano i testi. In molti casi sono cose minime, ma incerti frangenti vengono un po’ modificati i significati di alcune scene.

mercoledì 29 marzo 2017

Fumettisti d'invenzione! - 113

Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag. 28)

DILBERT
(Stati Uniti 1989, © Scott Adams, inc., striscia umoristica)
Scott [Raymond] Adams

Il mondo impiegatizio visto tramite una spietata lente deformante che evidenzia i comportamenti meno nobili dei colletti bianchi e le spietate regole del capitalismo, talvolta prive di senso.
In un arco narrativo prodotto nel 2016 la ditta per cui lavora Dilbert assume un cartoonist per sdrammatizzare sui social media la produzione di un cellulare che esplodeva, ma l’anonimo cartoonist (il più economico che l’azienda poteva permettersi) scatena polemiche ancora più deleterie per la sua immagine, tanto da spingere la ditta a utilizzare un suo dipendente per eliminarlo. Ma costui (Asok, personaggio fisso del cast di Dilbert) ammazza per sbaglio Jack Davis, l’autore di Garfield! Per fortuna non era esattamente Davis.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

BIG SLEEPING
(Italia 1976, in Il Mago, © Panebarco, umorismo)
Daniele Panebarco

Parodia dell’hard-boiled, questa serie surreale coinvolge il suo protagonista in casi surreale e demenziali.
  
Tiralo ancora, Ignazt in Il Mago (1977). Daniele Panebarco
Uno dei titolari della “Mari del Sud” (società ad avventura limitata) ingaggia Big Sleeping per indagare sulla misteriosa morte del suo socio Corto Maltese – e vorrebbe pagarlo in disegni originali e dediche. Indagando in giro, Big Sleeping viene a conoscenza degli affari di Corto Maltese, concupito da un autore di fumetti veneziano dalla dubbia morale, e si trova coinvolto in una storia dove si susseguono vari protagonisti dei fumetti trasfigurati in maniera decadente. Per inciso, Corto Maltese è morto di noia perché costretto a leggere le strisce di Chiappori.
Nell’indagine rientra anche Oreste Settebellezze (cioè Del Buono), invischiato in un losco traffico di fumetti, che cerca di rifarsi un’immagine grazie alle sue collaborazioni prestigiose con i quotidiani.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

UNTOLD TALES OF SPIDER-MAN (idem)
(Stati Uniti 1995, © Marvel Entertainment Group, supereroi)
Kurt Busiek (T), Pat [Patrick]Olliffe e Al Vey (D)

Esperimento editoriale che si propose il compito di riempire i “buchi” tra una e l’altra delle prime avventure dell’eroe di punta della Marvel, con storie ambientate agli inizi della carriera del supereroe.

How Kurt Busiek and Pat Olliffe Re-Create Untold Tales! in Untold Tales of Spider-Man ’96 (1996). Kurt Busiek (T), Pat Olliffe (D)
Riprendendo la struttura dei vecchi “annual”, Busiek scrive questa storia d’appendice in cui mostra quanto sia difficile la vita di Pat Olliffe che deve collaborare con uno sceneggiatore esigente e volubile come lui. Ringrazio Crepascolo della segnalazione.

CINEMA  (pag. 81)

HANCOCK [idem]
(Stati Uniti 2008, commedia, supereroi)
Regia: Peter [Winkler] Berg; sceneggiatura: Vince Gilligan e Vincent Ngo, con Will Smith [Willard Carroll Smith Jr.] (Hancock), Jason Bateman (Ray), Charlize Theron (Mary)

Hancock, supereroe strafottente e sbevazzone, viene convinto a rifarsi un’immagine da Ray Embrey, un esperto di pubbliche relazioni che ha salvato durante una delle sue imprese eroiche che però arrecano danni colossali all’erario della città di Los Angeles. Per fornirgli qualche esempio a cui ispirarsi Ray mostra a Hancock alcuni comic book di supereroi.
Pseudofumetti: Super Hero, Vulcar e Vax, fumetti editi dalla Mega-Ton Publications che Hancock snobba sottolineando quanto i protagonisti non sembrino molto virili.

giovedì 23 marzo 2017

Sigh!

Ahimé, nell'edicola dove trovo di solito la redistribuzione de Il Morto sono passati direttamente dal 7 al 9, che ho già. Ammettendo che facciano passare circa due mesi tra un'uscita e l'altra (il precedente era uscito a novembre) mi sa che qualcuno l'ha preso prima di me, e che comunque non verrà distribuito nuovamente. Spero di mettere le mani almeno sul 12, che all'epoca non riuscii a trovare!

martedì 21 marzo 2017

Cutting Edge 1

Nuovo socio del club del 25% di sconto. Cutting Edge ha un soggetto abbastanza inverosimile e sopra le righe: delle eccellenze nei campi più disparati (possono essere anche artisti o personalità del web) vengono selezionate dalla Leviathan Corporation per essere sottoposte a dei test a squadre vagamente ispirati alle fatiche di Ercole, che determineranno un vincitore di cui non viene anticipato il destino.
I cinque protagonisti di questo primo volume hanno ricevuto in sorte come prova (assai poco epica) il ritrovamento di un jazzista ottantenne. Lo rintracciano a Sorrento, dove si dedica da quindici anni ad affinare la sua arte nella speranza di riuscire finalmente a conquistare la sirena di cui si è innamorato. “Sirena” in senso letterale: il mostro mitologico che, prima che le venisse attribuita la coda di pesce della tradizione popolare, era una donna alata e artigliata.
La storia di Francesco Dimitri richiede insomma un bel po’ di sospensione dell’incredulità, ma al di là di questo non mi ha coinvolto anche perché i cinque personaggi da lui ideati non sono stati approfonditi (e può starci, essendo ancora i primi episodi e dovendo mantenere il mistero su alcuni di loro) e nessuno dei cinque risulta simpatico o interessante, tranne quello a cui toccherà morire per primo. Il gioco di Cutting Edge, che si rivela alla fine del primo dei due episodi qui raccolti, è infatti quello di far congetturare il lettore su quale dei cinque protagonisti abbandonerà la scena di volume in volume decretando, immagino, il vincitore finale.
Anche se forti di questo espediente, però, i singoli episodi avrebbero meritato qualche pagina in più, rispetto alle canoniche 46/44 di cui sono composti, per svilupparsi in maniera più compiuta e soddisfacente. Non basta a rintuzzare l’interesse la piega complottista che Cutting Edge prende dal secondo capitolo e l’idea di inserire un’appendice di social media che commenta la storia (e probabilmente prelude a ulteriori sviluppi).
L’impressionismo geometrico di Mario Alberti non è di grande consolazione (per quanto io lo abbia trovato molto più adatto per questa storia che non per Tex e anche per Morgana), perché com’è nelle corde del disegnatore abbondano le tavole doppie e le vignette “al vivo” di dimensioni enormi che coprono parti intere delle pagine: non è tanto il formato ridotto, quindi, quanto la brossura a impedire di gustare le tavole come erano state ideate originariamente, cioè con la possibilità di spalancare le pagine che dà un volume cartonato. Oltretutto, in alcune tavole (della copia che ho preso io, almeno) Alberti è stato penalizzato da uno strano effetto per cui sui margini si intravedono degli strani segni a forma di onda – non è un effetto voluto, credo, perché in parte coinvolgono anche i balloon.

sabato 18 marzo 2017

Eminence

È una marca di intimo maschile francese, che nei primi anni '80 aveva avuto l'intuizione di affidare una campagna pubblicitaria a Milo Manara (ne ricordo una parodia di Scozzari con Suor Dentona).
Da Fumo di China 27 del 1986 si apprende che la campagna sarebbe stata replicata non affidandola più al solo Manara ma coinvolgendo un bel po' di altri disegnatori. Io però ho trovato solo il lavoro fatto da Copi - oltre ovviamente a un bel po' dei disegni fatti da Manara.
La campagna a fumetti di Eminence si aggiunge quindi alla lunga lista di cose di cui internet non dà minimamente traccia.