venerdì 30 ottobre 2020

Intervista a Mauro Longo

 

Brancalonia nasce grazie a un crowdfunding, giusto?

Esatto, abbiamo realizzato una campagna di finanziamento dal basso in primavera per la versione italiana e inglese del gioco, battendo tutti i record precedenti per dei giochi di ruolo italiani. Abbiamo potuto mettere su in questo modo un prodotto lussuosissimo a un prezzo molto basso, e già ricco di contenuti speciali prima ancora di uscire, sia per la versione italiana che per quella inglese. A seguito di questo lancio epocale, abbiamo poi avuto delle richieste di licensing da case editrici di tutto il mondo, per cui altre cinque lingue (finora) si sono aggiunte alle due iniziali: insomma, uno straordinario successo!

Che ti tipo di ambientazione propone? Dalle informazioni online si capisce che è ispirata al movimento “zappa e spada”, un sottogenere tutto italiano del fantasy.

Brancalonia deriva dalle antologie di racconti Zappa e Spada, sempre di Acheron Books, che portano avanti un'idea di fantasy per ora incredibilmente mai sfruttata: il "fantasy italiano". Insomma noi facciamo quello che abbiamo definito SPAGHETTI FANTASY, che sta al fantasy anglosassone più conosciuto come lo SPAGHETTI WESTERN sta al western. Tutto questo comprese definizioni  e slogan, ci tengo a dirlo, lo abbiamo ideato e creato noi in Acheron Books quasi da zero, assieme a una masnada di scrittori italiani bravissimi che si sono prestati al gioco. Aggiungo che il progetto comprende già anche due librogame, la coppia di Stregoneria Rusticana!, scritti da Andrea Mollica. Insomma, per capirsi, si riprende la grandissima tradizione del fantastico italiano, da Orlando Furioso a Pinocchio, dal Cunto de li Cunti al Cavaliere Inesistente, dallo Straparola a Pederiali, per poi arrivare a Bud Spencer, Terence Hill, Attila e Brancaleone, per poi frullare tutto e servire bello caldo: il piatto perfetto!

Quindi si tratta di una cosa decisamente originale rispetto a Kata Kumbas e Lex Arcana, i primi giochi di ruolo ambientati in Italia che mi vengono in mente.

Ottima osservazione: Kata Kumbas è sicuramente un punto di riferimento del nostro immaginario, ma ci sono diverse differenze. KK era volutamente - da una parte - molto ironico e quasi demenziale e - dall'altra - aveva degli elementi esoterici, entrambi aspetti che Brancalonia non ha. Inoltre tutte le creature fantastiche di KK erano immaginarie e stravaganti: dinosauri, biro biro, vendramini e simili... Brancalonia invece riprende volutamente creature e mostri tipici del nostro folklore. Detto questo, sia KK che Lex Arcana, ma anche giochi di ruolo come I Cavalieri del Tempio e Orlando Furioso rimangono assolutamente tra i nostri punti di riferimento. 

L’utilizzo delle regole della Quinta Edizione di Dungeons & Dragons è stata una questione di opportunità commerciale o voi autori trovate che in generale sia un buon sistema? Io la trovo piuttosto semplicistica, ma d’altra parte il mio Master mi dice che proprio questa è la sua forza.

È un ottimo sistema, semplice, facile, versatile, a metà tra un gioco di ruolo orientato ai combattimenti e all'escalation di potere e un gioco più eroico e avventuroso. A livello regolistico è così perfettamente adattabile che è davvero elementare da sviluppare per prodotti terzi. Inoltre è il gdr di gran lunga più apprezzato e giocato al mondo, e per una casa editrice appena lanciata nel mercato era un'occasione troppo ghiotta da perdere.

Quest’anno Lucca non ospita eventi dal vivo ma Brancalonia è comunque presente grazie ai campfire dove sono state organizzate partite dimostrative: come sta andando questa esperienza?

Purtroppo all'ultimo momento anche i campfire sono andati soggetti a restrizioni sanitarie, ma abbiamo aggiornato tutto a eventi e sessioni in remoto. In generale circa 40 negozi in tutta Italia hanno ricevuto il nostro materiale omaggio per la fiera e si stanno organizzando per creare iniziative collegate. Dal nostro punto di vista, al netto dei problemi di quarantena, un ottimo risultato.


Brancalonia contempla già una buona serie di supplementi a testimonianza del favore che ha riscosso: un master screen, un supplemento, persino un libro di illustrazioni. Puoi anticiparci cos’altro bolle in pentola?

Le prossime due pubblicazioni che vogliamo realizzare sono un Atlante geografico più dettagliato e comprensivo di bestiario avanzato, e una Campagna di gioco che porti i giocatori in giro per il Regno al seguito di bande e compagnie di ventura, fino a realizzare il loro Colpo Grosso finale e ritirarsi per sempre in un'isola tropicale. Insomma, il finale ideale per una campagna di Brancalonia è il sogno di tutti noi italiani... [ride]

Lucca Changes 2020/2











mercoledì 28 ottobre 2020

Docteur Mystère: Il Mistero del Corvo

Questo episodio fuori collana è diverso dalle altre proposte analoghe di Cartoon Club (che comunque di per sé hanno ospitato il materiale più vario): non si tratta di una storia a fumetti, se non due pagine di introduzione, ma di un racconto in prosa. Originariamente pubblicato “a dispense” su Poe-Criminal Magazine, rimase incompiuto per la prematura chiusura della rivista e viene quindi concluso in questa sede con un finale inedito.

Data la destinazione originaria il mystero che è chiamato a sbrogliare il bis-bisnonno di Martin Mystère verte attorno all’autore de Il Corvo, ma in realtà la storia si sviluppa con una raffica di parodie, citazioni e scenette in cui Castelli mette a nudo la paracullagine del protagonista e soprattutto rende omaggio (beh, “omaggio”…) a tutto e di più: da Dylan Dog a Lilì Kangì, da Kenshiro a Scerbanenco, riprendendo qualche elemento della versione a fumetti e non risparmiando qualche frecciatina anche alla “sua” base di Altrove. Tra le citazioni c’è anche un omaggio ad Antonio Vianovi, patron della Glittering Images, scomparso qualche anno fa a cui si deve la genesi del progetto.

Il Mistero del Corvo si legge tutto d’un fiato, frenetico e iconoclasta e con un livello di metanarrazione che ne aumenta la godibilità. A impreziosirlo ci sono delle splendide illustrazioni a colori di Lucio Filippucci.

Il fascicolo non è esente da refusi, ma nulla che ne comprometta la leggibilità. Certo, il word processor di Castelli (o il programma di impaginazione?) deve essersi mangiato un bel po’ di testo della postfazione tra «Marconi» ed «elettromagnetiche» a cavallo tra l’ultima pagina e la terza di copertina.

domenica 25 ottobre 2020

Don Camillo a fumetti: La Pecora Nera

Con questa siamo già alla terza uscita dello spin-off della serie principale, che di suo sta per toccare addirittura quota 20 volumi a testimonianza del grande successo che ha riscosso.

Coerentemente con il format della collana, la confezione simula un albo di Diabolik e la storia principale ha un elemento investigativo. La vicenda ruota attorno al mistero su chi stia imbrattando con svastiche e inni al fascismo i muri del paese, la soluzione non sarà affatto scontata. Ai disegni l’esordiente Lucia Gabbi, purtroppo ancora acerba.

Segue poi un adattamento da un episodio della rubrica Le Osservazioni di Uno Qualunque, antesignana del Corrierino delle Famiglie: Giovannino Guareschi si ricongiunge con moglie e figlio in quel di Igea Marina dove stavano trascorrendo la villeggiatura. Molto validi i disegni di Adriano Fruch il cui segno caricaturale si adatta alla perfezione al tono del racconto. Che siano lui e Barzi i due turisti che alla fine ascoltano l’ennesima castroneria di Margherita?

A integrare il volumetto, oltre alle schede relative ai racconti originali e ad altri redazionali, ci sono tre interviste (tutte a opera di Alex Novelli) ai due disegnatori e al copertinista Alberto Locatelli. Da quest’ultima apprendo che esiste un volume speciale “alla francese” di Don Camillo, ordinabile chissà come.

mercoledì 21 ottobre 2020

Fumettisti d'invenzione! - 154

Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.

In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

 

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – SERIE (pag. 19)

 

TIME PARADOX GHOSTWRITER

(Giappone 2020, in Shonen Jump, © Shueisha, fantascienza)

Kenji Ichima (T), Tsunehiro Date (D)

 

Appassionato di manga sin da bambino, in particolare della rivista Shonen Jump, Teppei Sasaki ha frequentato una scuola di manga e si è trasferito a Tokyo per coronare il suo sogno ma ancora oggi che ha 24 anni non ha superato il primo passo della carriera di un mangaka, cioè vincere un concorso per essere segnalato alla casa editrice nella speranza di poter creare da solo una storia autoconclusiva che sperabilmente evolverà in una serie. Per mantenersi fa lavoretti part-time e l’assistente negli studi di mangaka già affermati nell’attesa che arrivi la sua occasione.

Dopo aver sgobbato inutilmente per ricevere l’ennesimo rifiuto dal suo editor Kikuse, la sua passione comincia a vacillare e proprio poco prima di proclamare solennemente il suo fallimento un fulmine colpisce l’appartamento in cui vive: dentro il forno a microonde, adesso fuso con il frigorifero e un robot giocattolo, si materializza una copia di Shonen Jump da dieci anni nel futuro, e altre ne seguiranno con cadenza regolare. Qui Teppei trova una serie eccezionale, White Knight, che copia per sottoporla in extremis alla Shueisha dove diverrà il nuovo grande successo di Shonen Jump. Ma la vera autrice di White Knight, Itsuki Aino che nel 2020 ha ancora 17 anni, si accorge della cosa e lo contatta fino a diventare una dei suoi assistenti: in realtà questo incredibile paradosso temporale è un piano per salvare la vita della stessa Itsuki.

Secondo alcuni siti, la serie si sarebbe conclusa per le proteste vibranti di alcuni lettori giapponesi per cui era inconcepibile che l’eroe di un fumetto fosse qualcuno che copiava l’opera altrui, e questo potrebbe spiegare il finale affrettato e un po’ metanarrativo.

Pseudofumetti: l’opera con cui Teppei vinse il concorso si intitola Robo-Nishi. Inoltre fu assistente di Gombe nanashino su Vitamin Man.

 

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie

FUMETTI BIOGRAFICI (pag. 63)

 

THE TRUE STORY OF BATMAN AND ROBIN

(Stati Uniti 1946, in Real Fact Comics, © DC Comics, biografia)

Jack Schiff, Mort [Mortimer] Weisenberg e Bernie Breslauer (T), Win [James Winslow] Mortimer (D)

 

Presentato come il dietro le quinte della nascita di Batman, più che altro è una celebrazione del suo geniale creatore Bob Kane, infarcita di molti aneddoti. Si scopre ad esempio che Kane realizzò i primi schizzi del personaggio facendo posare un suo amico a cui fece indossare un costume cucito da sua madre. Non solo: Batman venne utilizzato come pin-up sugli aerei della Seconda Guerra Mondiale; Kane fu uno scrupolosissimo architetto e ingegnere che progettò la Bat-caverna, la Bat-mobile, il Bat-cottero e fece un plastico di tutta Gotham City; la nascita di Robin è stata ispirata dalla lettera di un fan; il Joker è frutto di uno scherzo di un amico burlone di Kane; il Pinguino è ispirato a un tizio eccentrico che Kane incrociò un giorno per strada.

Chiaramente alla luce di quello che si sa oggi sulla figura di Bob Kane (che di Batman ideò ben poco) queste fole sembrano più che altro delle boutade per incensarlo.


 

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie

METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

 


SAMUEL STERN

(Italia 2019, © Bugs Comics, horror)

Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli (T), Luigi Formisano (D)

 

Rivelazione del fumetto italiano 2019, Samuel Stern racconta le gesta di un libraio di Edimburgo che si trova invischiato in casi di possessione demoniaca.

 

Benvenuti nel mondo di Samuel Stern in Samuel Stern Extra 2020. Fumafilasave [Giancarlo Fumasoli, Massimiliano Filadoro, Marco Savegnago] (T), Alessio Maruccia (D)

 

Rivolgendosi direttamente ai lettori dopo aver mostrato come nasce un personaggio dei fumetti, Samuel Stern fa da cicerone intercalando con le sue apparizioni i vari fumetti e redazionali di cui è composto lo speciale fuori collana.


 

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie

PARODIE (pag. 67)

 

F.E.D.O.R.

(Italia 2018, in The Doomsday Machine, © Massimo Rosi, fantascienza)

Massimo Rosi (T), Alessandro Cosentino (D)

 

Nel 1953 l’apocalisse nucleare costringe gli scienziati russi a modificare i loro piani e a spedire in orbita prima del tempo il robot F.E.D.O.R. (Final Experimental Demonstration Object Research) con dei semi terrestri da piantare sul primo pianeta adatto.

F.E.D.O.R. è stato “allevato” dal Professore che l’ha progettato come se fosse un figlio.


Pseudofumetto: Scarlet Cyclone, una versione russa di Superman che serve da ispirazione a F.E.D.O.R. visti i punti in comune che hanno le loro vite. Curiosamente, in questa storia si fa largo uso di termini inglesi nonostante sia ambientata in Russia.