venerdì 28 febbraio 2014

Dubbio...

...ma su Il Giornalino i fumetti franco-belgi vengono rimontati? Me lo sono chiesto perché ho notato che dopo la prima tavola introduttiva (ovviamente introduttiva nell'economia della rivista italiana, con titolo e riassunto, non credo che in origine fosse differente dalle altre) la diagonale si impenna notevolmente, e lo spazio tra le vignette aumenta:
Chiaro che se rimannegiamento c'è stato non stiamo parlando delle piacevolezze a cui ci ha abituati l'Eura, però anche qui mi pare che ci sia un certo intervento creativo e non solo "tecnico" come in queste tavole dove le vignette assumono conformazioni ondivaghe ed eccentriche:
...e se Yakari ha subito questo intervento senza troppi traumi, anzi praticamente passando inosservato, come saranno le tavole originali de Il Vento tra le Sabbie, con i balloon che sbordano nelle vignette soprastati e sottostanti?
Forse è meglio se resto col dubbio...

martedì 25 febbraio 2014

Chi l'ha visto?

Ho controllato nuovamente, pensavo di avere visto male io, eppure in quarta di copertina di Cosmo Color 5 è effettivamente annunciato Jonathan Cartland per il 19 marzo[febbraio, ovviamente], ovvero quasi una settimana fa. Mi sembra che la Cosmo abbia avuto delle uscite un pochino saltellanti in questi ultimi mesi, non solo in ritardo ma anche in anticipo, però 6 giorni di differenza dalla data di uscita ufficiale non sono pochi rispetto allo standard a cui ci aveva abituato l'editore.
Ho pattugliato alcune edicole di fiducia, più altre solitamente ben fornite, ma a tutt'oggi non ho trovato nulla. Addirittura ieri ho notato che in una c'erano ancora le copie da rendere dell'ultimo Wanted, per quello che può valere. Il mio dubbio è che Jonathan Cartland sia già uscito e qualcuno se lo sia già preso lasciandomi a bocca asciutta... meglio pensarla così che immaginare una dipartita prematura di questa splendida collana...
Se qualcuno avesse informazioni in merito sarebbero molto gradite.

lunedì 24 febbraio 2014

Il Morto 13: Abuso di Potere


Non so come sia finito il primo lunghissimo arco narrativo de Il Morto perché mi sono perso il numero 12, ma il 13 per fortuna l’ho trovato. Come si evince fin dal titolo, il tema dell’episodio è l’abuso di potere: nel paesello di Pontesole i vigili urbani spadroneggiano con autovelox truccati e “incidenti” creati ad arte per approfittare di ignari e facoltosi automobilisti di passaggio.
Il comandante della Polizia Municipale ha inoltre istituito un sistema di sconto alle esagerate pene comminate (per i reati quantomeno creativi contestati ai detenuti) e scala dai giorni di detenzione quelli in cui i malcapitati accettano di fare da sparring partner per il figlio pugile.
Il commissario Francè accetta di indagare per conto di un amico carabiniere sulla sparizione di un altro carabiniere già inviato a sua volta ad indagare sui presunti abusi. Una volta a Pontesole tocca con mano quello che vi succede. Anche il Morto passa da quelle parti, probabilmente spinto da una sottotrama precedente che non ricordo (come non ricordo nemmeno il nome completo del commissario...), e ovviamente sarà decisivo per la risoluzione del caso e per la consegna dei malfattori alla vera Giustizia anche se stavolta il suo ruolo sarà più defilato.
Che Ruvo Giovacca abbia voluto sfogarsi con questo fumetto per qualche multa di troppo? Indipendentemente dalla sua genesi, Abuso di Potere è una storia originale e coinvolgente, con un sacco di personaggi molto ben tratteggiati e degli ottimi dialoghi arguti e taglienti. Ai disegni uno Stefano Scagni più che dignitoso anche se fisiologicamente (sono più di 100 paginette) altalenante. Come sempre, l’impiego del computer è stato massiccio nella lavorazione e nell’integrazione dei disegni, e purtroppo per la prima volta la mia copia incassa il colpo di una stampa non calibrata al meglio per cui i fitti retini a volte risultano un po’ sbiaditi e a volte finiscono per imbrattare la pagina di fronte.
In appendice una storia breve di H. G. Wrungle disegnata da Marco Franzini, molto simpatica.
Credo che questo nuovo formato de Il Morto, cioè una trama generale a continuazione ma con singoli episodi leggibili a sé stanti, sia l’ideale per seguire la collana. Altrimenti a distanza di due mesi chi si ricorda tutti i dettagli? Io no di certo.
Cultissimo.
Qualche nome eccellente tra i boxeurs

domenica 23 febbraio 2014

Anche John Howe ha disegnato fumetti!

Uno breve, almeno, lo ha fatto. In Italia è comparso sul numero 23 di Totem (datato ottobre 1982 e uscito chissà quando) con il titolo Il Lustrastelle. E' stata una sorpresa (ri)scoprirlo, John Howe è un illustratore mitico, presente nel catalogo della Paper Tiger/Dragon's Dream e interprete tra i più rinomati dell'opera di Tolkien. I film di Peter Jackson si sono avvalsi pesantemente della sua collaborazione.
Racconti mai verificati ascoltati anni fa lo volevano isolato da qualche parte nell'Europa centrale dove si era insediato in una magione in cui si dedicava a riscostruire arredi e accessori medievali.
Per gli appassionati di giochi di ruolo italiani, John Howe rimarrà sempre l'autore della splendida copertina di Kata Kumbas.

giovedì 20 febbraio 2014

West Forever vs. I Guerriglieri



Grazie a Jelem ho scoperto che I Guerriglieri aveva già avuto un’edizione italiana, pubblicata su Skorpio col titolo assai più generico (ma forse più azzeccato) West Forever. Non lo ricordavo affatto eppure ne avevo pure letto alcuni episodi... Ecco un rapido confronto dell’episodio pubblicato sul numero 13 con la versione Cosmo.
I colori fatti in fretta e furia dall’Eura sono come sempre da condannare, ma sulla qualità di stampa ho sentimenti contrastanti: è innegabile che il metodo rotocalco impiegato all’epoca dall’Eura poteva ingrossare certi segni e confonderne altri, ma è anche vero che certi dettagli che nella edizione Cosmo non si vedono su Skorpio invece ci sono – nulla di indispensabile, comunque. Non è ovviamente colpa della Cosmo (anzi, ripeto che la sua resa di stampa è ottima) ma immagino che gli impianti di stampa vecchi di oltre trent’anni abbiano determinato in alcuni casi qualche piccola “erosione”.
C’è però un’occasione macroscopica in cui su Skorpio le linee si impastano in maniera poco piacevole:


Un futuro saggio critico dedicato all’Eura dovrà renderle merito del fatto che nei primi anni Lanciostory e Skorpio erano stampati su carta lucida ad alta grammatura (nei primi anni addirittura tutti in patinata, poi solo le prime 2-3 pagine), cosa che rende le tavole più brillanti e al contempo i contrasti chiaroscurali molto più marcati ed efficaci.

A livello di adattamento, ho notato come prima cosa che per qualche motivo il protagonista non si chiama Ray Walker come nella versione Cosmo (che dò per scontato sia più fedele all’originale) ma Ray Midler; potrebbe darsi che all’epoca un’altra serie di Skorpio presentasse un personaggio chiamato Walker e l’Eura avrà voluto evitare confusione tra i lettori (è successo, è successo...).

I dialoghi sono stati inoltre epurati dai modi di dire e dalle esclamazioni straniere caratterizzanti, ma immagino anche in questo caso più che altro per questioni “maieutiche” e per venire incontro ai lettori ritenuti meno svegli che potrebbero fraintendere un «caramba» e un «Virgen de Guadalape».

Le firme di Blasco (anche le più nascoste) sono state cancellate con una cura maniacale, lodevole ma senz’altro degna di miglior causa: spero che all’addetto sia stato corrisposto un compenso adeguato per il suo lavoro certosino.

Ma non tutto il male viene per nuocere: ad esempio l’uso del “voi” invece che dell’informale “tu” in alcuni dialoghi mi è sembrato più calzante, se non altro nei frangenti in cui è un rude pistolero che si rivolge a una ricca possidente terriera. Inoltre trovo che le didascalie più “creative” dell’Eura siano meglio dei soliti e desueti «più tardi...», «contemporaneamente...», «un’ora dopo...», ecc.

Curiosamente alcuni interventi redazionali dell’Eura sono addirittura migliorativi, interpretano (o forse riscrivono) certe scene proponendo una sequenza temporale più ragionata e offrendo una corrispondenza più stringente tra dialoghi e disegni – ma anche qui la ragione sarà stata quella di venire incontro ai lettori ritenuti meno svegli che avevano bisogno di essere accompagnati per mano nella lettura.

Inoltre alcuni dialoghi stanno effettivamente meglio “pensati” piuttosto che declamati ad alta voce come nella versione Cosmo che comunque, ripeto, immagino sia più fedele all’originale.