giovedì 19 settembre 2024

Batman & Babbo Natale: Cavaliere Redentore

Ho voluto darci un’occhiata perché un cross-over tra Batman e Babbo Natale prometteva una cosa bella trash, ma a conti fatti non è affatto così e non è nemmeno malaccio come fumetto.

A Gotham è Natale e dei mostri succhia-sangue hanno fatto una strage. Batman chiede un aiuto magico a Zatanna e scopre che i mostri sono creature tipiche del Nord Europa. Per sconfiggerli interviene anche una versione heavy metal di Babbo Natale (ispirato al Klaus di Morrison?) che evidentemente conosce Batman da lungo tempo. Il retroscena è questo: in epoche passate le terre del Nord erano tormentate da creature mostruose e venne costituita una squadra di eroi e semidei per scacciarli o eliminarli; il futuro Babbo Natale, di cui vengono sciorinati i vari nomi con cui è conosciuto, era uno di questi. Confinati i mostri superstiti in un altro piano della realtà (o quello che è) adesso sono stati liberati dal Krampus, un mostro che fu risparmiato perché si rivelò più dispettoso che pericoloso e addirittura formò una coppia di embrionali sbirri con lo stesso Babbo Natale, assicurandosi che i bambini si comportassero bene e crescessero “buoni” in modo da raddrizzare la civiltà barbarica in cui vivevano. Col tempo la loro funzione divenne sempre più simbolica e il Krampus non tollerava più di essere considerato una burla e non uno spauracchio com’è nella sua natura. Fingendo di cedere a tentazioni cannibali fece infuriare Babbo Natale che lo bandì dal mondo terreno. Ma adesso è tornato affamato di vendetta, liberato dagli effetti collaterali di uno dei maxi-eventi di casa DC.

Visto che Batman è il personaggio di punta dell’editore la miniserie è intitolata a lui, ma in realtà la trama coinvolge un sacco di altri personaggi, alcuni dei quali piuttosto misconosciuti. Già Zatanna non è proprio famosissima (credo) ma la Lanterna Verde femmina di colore coi capelli dritti non l’avevo mai vista, e da dove spunta fuori Miss Martian?

Alla fine la zuppa è sempre quella, con tanto di maxi-rissa finale, ma il contesto offre un po’ di originalità, Robin/Damian risolve la situazione in modo intelligente e c’è un minimo colpo di scena nella rivelazione di chi sia il vero cattivo – che poi comunque non ho capito chi è (anzi, chi sono) perché, dannazione, anche questa miniserie che poteva essere perfettamente racchiusa in sé si rifà a una recente saga della DC.

Jeff Parker ha una bella verve e scrive dialoghi spumeggianti, gli si perdonano le occasionali didascalie in rima. Ha sicuramente fatto un discreto lavoro di ricerca, ma ha drammaticamente mescolato tra di loro cose che c’entrano come il culo con le quarant’ore. La Caccia Selvaggia è un elemento tipico della mitologia celtica, non di quella norrena da cui proviene Klaus, e che io sappia i Krampus sono altoatesini, al massimo germanici, altro che vichinghi… Ma apprezzo lo sforzo.

Non male i disegni di Michele Bandini nel solco di una certa tradizione “morbida” supereroistica, leggermente caricaturale in certi dettagli – in ogni caso molto simpatica la costruzione della tavola in cui Freccia Verde lancia le frecce e le loro traiettorie e sagome diventano vignette. Ad affiancarlo c’è Trevor Hairsine che invece ha un segno più realistico e ricco di tratteggi, migliore di come lo ricordavo visto che ora padroneggia meglio l’anatomia. Peccato che l’ultimo episodio sia stato disegnato da Danny Kim e Stephen Segovia che hanno drasticamente abbassato il livello grafico coi loro pupazzetti stilizzati – ma in realtà io ci ho visto almeno quattro mani diverse in questo episodio e infatti le ultime tavole sono disegnate molto meglio.

Nessun commento:

Posta un commento