Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.
CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag. 28)
(Argentina 1987, in El Clárin, © ?, commedia)
Carlos Trillo (T), Ernesto Garcia Seijas (D)
La striscia che ha sostituito Loco Chavez sul quotidiano El Clárin ma pare, nonostante la qualità eccellente, non nel cuore dei lettori argentini.
Bruno (Roberto nella versione originale) è un giornalista a cui vengono affidate inchieste sugli argomenti più svariati, ma la serie si concentra più che altro sulle sue vicissitudini amorose e successivamente, con l’arrivo di Flopi Bach (personaggio di culto in Argentina) anche su situazioni investigative o frivole talvolta molto fantasiose.
Pseudofumettisti: Miguel, amico di Bruno con cui divide l’appartamento, è un fumettista e si ispira ai suoi amici come base per i suoi personaggi. Anch’egli come il protagonista vive delle situazioni amorose piuttosto complicate.
Il suo ruolo andrà progressivamente scemando con il procedere della serie e il poco che vediamo della sua produzione è costituito quasi esclusivamente da bozzetti. L’unica striscia finita che compare è, curiosamente, di genere western: quasi una premonizione del passaggio di Garcia Seijas a Tex.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)
(Italia 1990, in Comic Art, © M. Rotundo, satira)
Massimo Rotundo
Primo e unico episodio della serie Tovarisc Nina, che quindi al pari dell’Uomo di Carta/Quattro Dita di Milo Manara adesso è conosciuto con entrambi i titoli. Rotundo realizza un curioso esperimento in cui infila svariate citazioni di canzoni, icone pop, persino partite di calcio. Non viene presa di mira solo la Perestrojka ma anche la televisione, la pubblicità, il consumismo.
Il punto di partenza di questo pastiche è il battaglione russo di sole donne (l’«armata rosa») capitanato da Galina Irina Catarina Smirnova detta Nina.
Pseudofumetti: il comic book Captain Macho e la rivista di fumetti russa Krokodil. Un fumetto presente in quest’ultima, P.O.W., viene attribuito a Vaughn Bodè, fumettista underground realmente esistito (vinse anche uno Yellow Kid). Non si tratta di una citazione diretta ma di un omaggio: Bodè difatti era celebre per disegnare ramarri, non coccodrilli.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)
LES AVENTURES DE MICHEL ET LE PROFESSEUR – HEROS D’INTERIEUR.
(Francia 1997, in Bodoï, © Poupon, striscia umoristica)
Nicolas Poupon
Striscia umoristica a colori con frequenti derive metafumettistiche. Più cervellotica di Sam’s Strip ma meno divertente, ha comunque un suo fascino. Poupon avrebbe poi cambiato rotta con la serie di vignette più “digeribili” Au fond du bocal.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)
(Stati Uniti 1963, © Marvel, supereroi)
Stan Lee [Stanley Martin Lieber] (T), Jack Kirby [Jacob Kurtzberg] e Paul J. Reinman (D)
Il professor Charles Xavier alleva dei “giovani dotati” con superpoteri: i mutanti figli dell’era dall’atomo. Da una serie inizialmente di scarsa rilevanza commerciale è nato il brand Marvel di maggior successo.
Merry Christmas, X-Men... in X-Men 98 (1976). Chris Claremont (T), Dave Cockrum e Sam Grainger (D)
La storia appartenente alla seconda fase della vita editoriale degli X-Men, dopo il rilancio effettuato in un albo speciale nel 1975 da Len Wein e Dave Cockrum. In libera uscita a New York i pupilli di Xavier vengono incrociati dai loro creatori Stan Lee e Jack Kirby che rimangono scandalizzati dai modi irruenti dei “giovinastri” rispetto ai tempi in cui li gestivano loro.
Tempi che, a onor del vero, durarono assai poco visto che Stan Lee si dedicò agli X-Men solo fino al numero 19 e Jack Kirby ne curò le matite fino al numero 11 passando la mano nientemeno che ad Alex Toth (per un solo numero, poi subentrò Jay Gavin) e dedicandosi dal 12 in poi solo a layout e schizzi.
Non sono mancati ovviamente altri ammiccamenti o camei nella saga degli X-Men, ma volendo essere un omaggio questo è il caso più evidente e manifesto, con tanto di nomi dei fumettisti omaggiati riportati chiaramente.
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