Una decina di giorni fa spiegavo a un mio amico come tenere un blog sia una di qeulle cose come giocare d'azzardo o assumere droghe pesanti: all'inizio si pensa di potere controllare la situazione e ci si accorge di trovarsi in trappola quando ormai è troppo tardi.
Io ho aperto Che cosa sono le nuvole perchè all'epoca Fucine Mute era "chiusa per restauro" (ci sarà sicuramente un termine tecnico che io ignoro) e mi ritrovavo con un'intervista a Garcia Seijas, la concretizzazione di un sogno, senza sbocco su internet. Che per me non ha la dignità della carta stampata ma è sempre meglio di niente. Siccome pareva brutto mettere solo quella ho recuperato anche quella a Garcia Duran e a un certo punto mi sarà sembrato normale mettere un corpus selezionato di pezzi altrimenti irreperibili sul web, visto che Fucine Mute era appunto in "quiescenza". Niente di che, un pezzo ogni tre giorni tanto per tenere aggiornato il blog. Poi, chissà perchè, di pezzi ho cominciato a metterne ogni due giorni e una volta stabilito il trend mi ci sono ottusamente conformato. Anche l'ansia generata dal computer obsoleto che può abbandonarmi da un momento all'altro avrà contribuito, ma sono quasi due anni che resiste (a proposito: la prossima assenza lunga sarà probabilmente dovuta alla morte del computer). Addirittura, di ritorno dalla varicella mi sono messo di buona lena a postare ogni giorno per ecuperare su una inesistente tabella di marcia di marzo. Il tutto per poco più di 100 contatti giornalieri. Un drogato, insomma, un giocatore compulsivo.
Lo scorso mercoledì la linea internet non funzionava e come hanno deliberato i solerti tecnici Telecom dopo due interventi il problema era nel modem, un vecchio modem Alice Adsl. Tra una cosa e l'altra (verifica con centro Tim più vicino, valutazione di altre soluzioni, consulto con il negozio dove acquistai il computer, qualche discussione con gli amici, la scoperta che non avevo un'uscita ethernet, tempi tecnici del negozio) ho potuto ricollegarmi solo ieri sera.
Beh, in tutta franchezza da mercoledì 28 marzo a giovedì 5 aprile non ho avuto nessuna crisi di astinenza. Vivere senza un blog e più in generale senza internet è possibile. Certo, senza internet a momenti è drammatico ("Stai a vedere che Altuna e Mandrafina mi hanno rispedito le interviste proprio adesso che non posso controllare la mail!" - per la cronaca, non l'hanno fatto) ma comunque si può.
E ho notato anche che il presunto tempo perso in rete lo si perde comunque in altri modi pur se si ha la consapevolezza che andrebbe investito meglio: ci sono gli sms, la pipa, qualche vecchio dvd, le ennesime riletture di alcuni fumetti selezionati... Se poi come nel mio caso si può usare il computer in attesa di portarlo dai tecnici del negozio non c'è scampo. Non ricordo quando e perchè mi sono scaricato Mortal Kombat II ma benedico quel giorno. Con buona pace dei pezzi che mi ero ripromesso di finire o almeno continuare. E mi ci ero messo di buona volontà, giuro.
A questo pensavo ieri sera mentre le dita mi prudevano per mettere qualcosa (qualsiasi cosa) qui sul blog e testimoniare la mia esistenza.
Postilla
Onore al merito, l'assistenza Telecom ha raggiunto livelli di efficienza e tempestività incredibili. Può darsi che la maggiore diffusione di altri concorrenti (che significano meno clienti) porti a una qualità maggiore, o forse i problemi tecnici e amministrativi degli anni passati sono spariti con una buona pianificazione o con la semplice evoluzione del servizio. Oppure sono solo stato fortunato, comunque giovedì mattina avevo già il tecnico per casa. e quando ho richiamato perchè il problema non era la linea un altro tecnico è venuto a sua volta la mattina dopo. Se ripenso a quanto invece ho penato i primi anni...
Sospendo invece ogni giudizio sull'assistenza tecnica che ho ricevuto dal negozio, non essendo un esperto e avendo sentito pareri discordanti sulla necessità degli interventi e sul loro costo. E poi ricordo ancora quando mi fecero un vecchio monitor a 40.000 lire invece che alle 70.000 a cui avrebbero dovuto vendermelo, senza che io chiedessi nulla.
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