lunedì 29 luglio 2013

Nemmeno stavolta ho potuto esimermi

La (ri)lettura è stata illuminante sotto un paio di punti di vista. Blanc-Dumont è un disegnatore eccellente, e già si sapeva. Ma anche i testi di Greg erano stupendi, soprattutto il secondo episodio che è anche, forse non a caso, il più lungo e più articolato. Durante la lettura su Torpedo questo aspetto era passato in secondo piano, forse a causa della strana programmazione che la rivista fece di Altitudine meno 30: una ventina di pagine all’inizio e poi la restante metà diluita in ben quattro uscite. Pur se recuperai in blocco i Torpedo e non li lessi al momento della loro prima uscita è chiaro che una storia così spezzettata perde molto del suo mordente.
La qualità di stampa (ma non la carta) è inaspettatamente migliore nella versione Cosmo, almeno per quel che riguarda la prima tranche con cui Torpedo aveva diviso il primo episodio: essendo stampata su bellissima carta patinata (che richiede un contatto e una pressione diversi rispetto ad altri tipi di carta al momento della stampa) alcuni dei tratteggi di Blanc-Dumont si erano persi per strada.
E questo mi porta a un’altra considerazione: se Torpedo era stampato su carta così raffinata e se le altre sue proposte all’epoca misero in ombra Colby, beh, diamine, è stata veramente una delle migliori riviste mai pubblicate in Italia.
Da segnalare infine che la copia che ho trovato del volumetto Cosmo presenta uno strano fenomeno in copertina, per cui la parte superiore risulta più scura di quella sottostante (o è la parte più in basso ad essere sbiadita?). Chissà che un domani non diventi una rarità da collezione.


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