sabato 3 agosto 2013

Le compagne e le assistenti dei disegnatori argentini




Una cosa che mi ha sempre molto affascinato e incuriosito delle firme dei disegnatori argentini (alcune dei bellissimi loghi come quella di Salinas o dei piccoli spettacoli in sè, come quella di Carlos Vogt) era che talvolta erano “doppie”, ovvero accanto al nome del titolare ne compariva anche uno femminile. Si trattava del giusto credito a una collaboratrice oppure dell’omaggio a una compagna? Praticamente in tutti i casi in cui sono incappato la scrittura era la stessa del disegnatore, il che lascerebbe intendere che non si trattasse di una collaborazione.
I casi che ricordo per primi, forse perchè gli autori erano a me tra i più graditi e comunque molto presenti sulle pagine dell’Eura, sono quelli di Juan Gimenez, che “citava” tal Karin, e di Lucho Olivera, che omaggiava una certa Jessica.

Quella di Olivera si vede meglio qui:

Non erano però i soli, e nemmeno gli unici a citare un nome non molto ispanico. Beto Formento, ad esempio, dedica una vignetta del suo Qui la Legione a una Susy:

Che i bambini disegnati, palesemente tratti da fotografie, fossero i figli della coppia? En passant, povero Formento: chissà cosa sarebbe stato in grado di fare se gli avessero concesso di seguire lo stile che aveva mostrato nei tardi anni ’70 senza costringerlo a scimmiottare malamente Garcia Duran.
Un altro disegnatore minore (laddove “minore” indica spesso solamente sfortunato) che ha condiviso la sua firma con una donna è il prolifico ma misconosciuto Oscar Carovini, all’occorrenza anche dignitoso vice-Mandrafina. La sua assistente, o musa, o spasimata, o compagna, era in questo caso una certa Caty.

Rimanendo tra i disegnatori di seconda fila, il valido allievo dei Villagran Victor Toppi rende omaggio in questa splash page a una Andrea (nei paesi anglosassoni, germanofoni e ispanici – praticamente fa eccezione solo l’Italia – Andrea senza la “s” finale è un nome femminile).
Chiudo questa rassegna con una (anzi due) curiosità nella curiosità. Silvestre “Frank” Szilagyi cita Isabel in un fumetto che non apparve sulle pagine si Lanciostory o Skorpio (ma su Albo Varietà-Motori 12 del marzo 1981):

...ma qualche anno prima aveva riservato le sue attenzioni a una certa Monica:

7 commenti:

  1. Andrea Vazquez e Monica "Stellamaris" Fusé, due valide assistenti. La prima era praticamente onnipresente nei lavori di Víctor Toppi, la seconda solo negli anni 70/80. Credo sia la moglie dello stesso Szilagyi.

    Karin credo si limitasse ai particolari tecnici degli aerei e alle decalcomanie che Giménez (come Lucho Olivera) utilizzava in quegli anni, infatti dopo i primi capitoli di Asso di Picche non si è più vista.

    Ma stavolta hai dimenticato Mercedes Cecilia Fau/Laura Greli, la moglie di Lito Fernández e motore organizzativo dell'Estudio Atalaya.

    Ricordo anche le figlie di Gerardo Canelo - Paula e un'altra che adesso non ricordo - che aiutavano il "Mono" a completare i disegni (una delle due era anche la sua letterista, nella versione originale).

    Ah, alla firma di Szilagyi qualche volta si unì la dicitura Noemi, però non era una donna. Era un disegnatore di nome Noemí Noel, mi pare anche lui imparentato con Frank.

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    1. Diamine, sei un'enciclopedia.
      La mia era solo una rapida carrellata a volo d'uccello... Ho messo i primi casi in cui mi sono imbattuto o che mi sono ricordato a seguito dei primi (quelli che sono riuscito a recuperare, almeno).
      La Fau è risaputo (cioè, abbastanza risaputo) che è una disegnatrice, per questo non l'ho messa. Anche perchè questo post era più che altro una scusa per ricordare Carovini e Toppi. Peccato non aver trovato una collaboratrice anche di Gallo Soler.

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  2. Hola amigo respondo a tu curiosidad. Muchos dibujantes tienen la ayuda de sus esposas ,novias o amigas y es justo que pongan sus nombres.En mi caso sólo va el nombre del letrista y cuando trabajé para Italia,repartíamos el trabajo.Yo siempre hice el dibujo y el entintado "sola" y contra mi voluntad, alguna vez, algún colega lo pasaba a tinta.(Las historietas hechas a medias no las considero mías).Cariños desde Argentina.Martha Barnes

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    1. Vero, anche in Belgio (tanto per fare un esempio) Petra colorava gli albi del marito William Vance. E pare che Elisabetta Pellerano abbia aiutato Andrea Pazienza in una o due tavole di Penthotal.
      Ma siccome le firme erano scritte con la stessa calligrafia mi era venuto il dubbio che fossero "dediche".

      Ricordo alcuni dei Suoi fumetti fatti in "equipo", anzi potrebbero essere l'oggetto di un prossimo post...

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  3. C'è un altro esempio celebre: Hugo Pratt e Gisela D'Ester, nel periodo argentino, appunto (Ticonderoga).

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    1. Verissimo, ma anche nel caso della Dester si trattava di una professionista del settore (Anche se forse lo è diventata proprio come assistente alle mezzetinte di Sargento Kirk). Gli episodi conclusivi di Ticonderoga mi pare che li avesse disegnati interamente lei.
      Nel libro-intervista "All'Ombra di Corto" c'è una sua foto: era una donna molto affascinante.

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