Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.
[ALTRO] MUSICA (categoria non presente nel volume di Castelli)
L’UOMO A FUMETTI
(Italia 1983, in Antipatici Antipodi, © Claudio Lolli/EMI)
Claudio Lolli
La canzone racconta la storia dell’“uomo che disegnava fumetti”: «Lavorava la notte da solo nella sua stanza/Una lampadina che scotta a tremila gradi». Difficile dare un’interpretazione univoca alla canzone, di certo il protagonista mise su carta la sua ossessione per una donna («Disegnava molto spesso una ragazza con un certo nome/Con i blue jeans abituati alla sorpresa»), con cui ha una relazione che ha una svolta improvvisa: «E una sera fu lei, fu lei che per scherzo pensò a una storia,/Una notte a puntate colorata in rosa,/Si levò i blue jeans e gli disse:/“Non hai più tempo vieni, sei tu l'eroe di questa morte a fumetti”.»
Forse tanta determinazione in una donna lo spaventa o forse è la «malattia» di cui soffre (che però può anche essere intesa come isteria creativa visto che viene citata sempre nel contesto del suo lavoro) a presentargli finalmente il conto: «Camminavano insieme e si scambiavano i colori,/Dalla prima fino all'ultima puntata./Poi lui si disegnò e scrisse nella nuvoletta:/“Addio dall'uomo che disegnava fumetti”.»
Ma che si tratti di una metafora della Morte o della figura di una donna fortemente idealizzata, alla fine il destino li riunirà: «Si levò i blue jeans e gli disse:/“Adesso abbiamo tempo, vieni”/Quando lo ritrovò in un'altra storia a fumetti.»
Impossibile pretendere di trovare una descrizione puntuale del lavoro di fumettista in un testo così ermetico; alla figura del disegnatore viene comunque attribuito un certo fascino bohèmien: «Fuori c'è un’insegna, un neon che si accende e che si spegne/E si riflette in un occhio dell'uomo che disegnava fumetti./Resto appoggiato all'aria che respiro/Alla mia malattia [appunto], alla mia poltrona». Ma questo vago maledettismo potrebbe nascondere in realtà una carriera internazionale di successo, o perlomeno l’“uomo che disegnava fumetti” ha la grande consolazione di librarsi in volo grazie alla sua fantasia: «Non c'è differenza tra New York e Roma/Per gli aerei dell'uomo che disegnava fumetti.»
Si tratta di uan canzone piuttosto singolare nel corpus dell’opera di Claudio Lolli, visto che non ha riferimenti politici nè verte sull’intimismo apocalittico dei primi tempi e nemmeno sull’amara ironia delle ultime produzioni, e tanto meno su una storia d’amore trasfigurata in mito.
La copertina dell’album Antipatici Antipodi era stata disegnata da Andrea Pazienza, che già aveva collaborato con Enzo Avitabile e soprattutto con Roberto Vecchioni.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)
LE BANNI
(Francia 1982, in Fluide Glacial, © Coucho, parodia, fantasy)
Coucho [Marcel Couchaux]
L’anonimo protagonista di questa serie ha una faccia talmente brutta da essere stato “bandito” dalla sua gente come dice il titolo. Dopo uno stage presso la Città dei Morti diventa un nerboruto guerriero e può finalmente vendicarsi. O almeno ci prova. Seguono varie storie brevi in cui vengono parodiate le situazioni tipiche del genere heroic fantasy e la sua iconografia, ma in cui c’è anche spazio per una comicità provocatoria e surreale, giochi di parole e anche un po’ di satira.
Dal quinto episodio, Quand le Banni banne!, l’autore compare in prima persona rendendosi partecipe di alcuni giochi metanarrativi o limitandosi più spesso a commentare le storie.
Dopo essersi autoprodotto due volumi che raccolgono le prime storie, Coucho lanciò nel 1986 una rivista dedicata a Le Banni, che durò 4 numeri.
CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)
(Italia 2001, in Lanciostory, © Eura Editoriale, fantastico)
Roberto Recchioni [forse con contributi di Marco Farinelli ringraziato alla fine]
Davide è un fumettista che riceve la visita di un personaggio che aveva creato da bambino, Il Guardiano, un supereroe vagamente simile a Batman. Il Guardiano lo ricatta e gli impone di consegnare all’editore un fumetto che abbia lui come protagonista e non la storia d’amore a cui sta lavorando. Per Davide sarà l’occasione di una presa di coscienza sull’essenza del suo lavoro.
Sergio Loss compare come guest star.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
FUMETTI BIOGRAFICI (pag. 63)
COME RUBARE UN MAGNUS
(Italia 2009, in ANIMAls, © Toffolo, biografico)
Davide Toffolo
Il fumettista Davide Toffolo racconta al suo massaggiatore cieco alcuni aneddoti sulla sua professione e soprattutto rivive alcuni episodi della vita del suo maestro Magnus, filtrandoli attraverso il mito che lo stesso Magnus creò (viene ad esempio riportata la celebre scena del primo incontro tra Magnus e Bunker, nella versione che successivamente Max Bunker smentì in parte definendola esagerata).
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