sabato 2 giugno 2012

La Rosa e il Lago


L’altro giorno dovevo giustificare la mia permanenza prolungata a Fantasylandia e mi è caduto l’occhio su un fascicolo spillato di grandi dimensioni targato Esaedro, stesso editore/produttore di Lions & Saints. La confezione era piuttosto elegante, da una rapida sfogliata sembrava vagamente interessante e in fondo erano solo 3,99€.
Che dire, non è certo un capolavoro ma si è rivelato una piacevole lettura. Per quel che riguarda la trama, rimando alla presentazione che apre il volume, in cui l’anonimo prefatore ha avuto la sconsiderata idea di anticipare il nodo fondamentale della storia e persino il finale:

Nonostante la genesi del fumetto sia da ricercarsi quindi nel tavolo da gioco, non si ha affatto l’impressione di leggere qualcosa di riservato ai pochi illuminati che lo capiscono nè di essere arrivati a spettacolo già iniziato. O meglio: la vicenda comincia programmaticamente ex abrupto, ma la narrazione è così avvincente e scorrevole che l’assenza di presentazioni non pesa affatto. E poi comunque una buona tavola di flashback comunica tutte le conoscenze pregresse necessarie.
Dal punto di vista dei disegni Giulio Riosa manifesta tutti i difetti di tutti gli esordienti di questo mondo: i personaggi cambiano ogni tanto volto di vignetta in vignetta, l’inchiostrazione è ancora incerta, i dettagli sono a volte un po’ affrettati. Niente di preoccupante, tutte cose che col tempo e l’applicazione sono destinate a scomparire.
Ma rispetto a tanti altri aspiranti Riosa può già esibire una buona resa dell’anatomia e soprattutto una grande capacità di raccontare, le sue tavole sono architettate veramente molto bene e sono pure strutturate in maniera originale senza perdersi in barocchismi. Molto azzeccata secondo me l’idea di inchiostrare in maniera differente i diafani elfi protagonisti (con un tratto pulito e poco marcato) e i loro rozzi antagonisti (con pennellate più pesanti e “rinforzando” il segno con vari passaggi). E trovo anche ammirevole la pazienza con cui ha disegnato i folti capelli della protagonista e i singoli anelli della sua cotta di maglia senza apparentemente ricorrere all’ausilio del computer. Niente male per un ventiquattrenne autodidatta.
La Rosa e il Lago è stampato in maniera accettabile, ma non proprio ottima, su carta patinata a bassa grammatura e consta di 24 pagine di fumetto, molte delle quali doppie, su 28 totali. Il formato è 21x29,7, praticamente un A4, e la scelta di colorare di rosso alcuni elementi dei disegni contribuisce a rendere la lettura suggestiva. Secondo me 4 euro li vale abbondantemente.

2 commenti:

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    1. Un sentito ringraziamento per l'ottima recensione, da parte mia e di tutti coloro che hanno collaborato e ci hano aiutato nella produzione di questo fumetto.

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