Non ricordo di avere mai faticato così tanto per trovare un fumetto. Forse
qualche volume della collana Grandi Eroi della Comic Art quando c’erano solo le
fantomatiche “librerie specializzate”, ma quelli erano altri anni e soprattutto
non si trattava di prodotti da edicola che in teoria dovrebbero essere
diffusissimi.
Comunque sia, finalmente sono riuscito a mettere le mani su Revolution Complex, opera collettiva di
origine spagnola (pur con autori di altra nazionalità che però in Spagna
risiedono e lavorano) che celebra/commenta/racconta/critica/ironizza
su/racconta storie partendo da/sviscera il movimento degli Indignados altrimenti
noto come 15-M.
Al di là del volume in sè, è molto singolare (per me, scioccante) il fatto
che a pubblicarlo in Italia sia stata la Aurea, figlia di quell’Eura che si è
sempre ben guardata dal toccare temi politici e sociali in maniera così
esplicita e diretta. Francamente non so cosa possa aver spinto Loss e Marino a
imbarcarsi in questa pubblicazione: forse la ricerca di un posticino al sole in
una nicchia di mercato diversa dal solito, forse la comodità di avere già un
prodotto fornito “chiavi in mano” di cui curare solo la traduzione, forse un’inaspettata
adesione al movimento stesso.
Sta di fatto che l’operazione per me è riuscita benissimo visto che ad un
prezzo popolare offre veramente un bel volumetto confezionato con tutti i
crismi e con tanto di redazionali. Non mi soffermerò sulle singole storie a
fumetti, anche perchè di “storie” propriamente dette non è che ce ne siano
tante. Fottuti autori impegnati che predicano e non raccontano...
Diciamo che in generale è possibile dividere i contributi del volume in
alcune aree tematiche o formali abbastanza delineate: a farla da padrone è il
genere metaforico, per cui si usa una situazione di base ambientata in contesti
diversi sottintendendo invece altri argomenti. Subito dopo per quantità viene
l’umorismo, di cui possiamo ammirare delle vere chicche. C’è poi una certa
attenzione per il fumetto-verità in cui rientrano addirittura delle interviste.
Per finire, e per fortuna con contributi più sparuti, ci sono delle
ricontestualizzazioni degli argomenti cari agli Indignados in altri ambiti come
finte reclame, finti trailer cinematografici, finti giochi, ecc. Esperimenti
del genere erano già pesanti negli anni ’70, figuriamoci oggi. E soprattutto
non sono nemmeno fumetti.
Per quel che riguarda i disegni, la qualità va da buona a ottima.
Ovviamente ci sono stili radicalmente diversi tra di loro (e non considero i
contributi di quelli che manco disegnano ma usano collage o trucchetti grafici)
ma sono comunque accomunati da un certo talento di base. Mi piacerebbe molto vedere
tanti di questi disegnatori al lavoro su fumetti più canonici.
La qualità di stampa non è eccellente ma la carta non proprio immacolata
permette alle sbavature di mimetizzarsi con il suo grigio pulp. Sempre che non
mi sia beccato io una copia ingrigita con l’umidità (ma non credo, il colore è
uniforme...).
Insomma, valeva la pena aspettare. Con la speranza però che in futuro
l’Aurea curi meglio la distribuzione dei suoi prodotti. E che continui a
diversificare le sue proposte, come mi sembra sia in procinto di fare a breve.
Mi resta però un dubbio: dove metto Revolution
Complex? Accanto ai volumi della Becco Giallo oppure subito dopo I Giganti dell’Avventura?
becco giallo
RispondiEliminala sterzata c'è anche sui settimanali, la rubrica della posta recentemente ripristinata tocca argomenti di attualità con evidenti prese di posizione. inoltre a breve uscirà IL RUVIDO, quindicinale di satira. probabilmente la nuova generazione (ovvero Andrea e Luca Marino) comincia ad assumersi le proprie responsabilità.
RispondiEliminaPerò sfogliando uno dei settimanali proprio l'altra mattina ho visto che continuano a rinumerare le tavole dei fumetti francesi, e la qualità di stampa è sempre quella che ricordavo.
EliminaMi aspetto molto da Garfield Show.