Brusca sterzata per la nuova (e pressoché introvabile, almeno dalle mie parti) collana da edicola dell'Aurea: dopo i classicissimi Alvar Mayor e Cayenna, saltati a piè pari, mi ha incuriosito molto questo Hombre, evidentemente presentato su Lanciostory o Skorpio in tempi recenti.
Scontato sin dal titolo, mi sembra che questo fumetto sia una testimonianza del viscerale amore del suo sceneggiatore per il genere western, tanto da usarne tutti gli stereotipi e gli scenari con buona pace della verosimiglianza. Il primo episodio ad esempio inizia in un'ambientazione da regione dei Grandi Laghi e termina senza particolari problemi nè spiegazioni nel deserto! Questo è un dettaglio che si nota grazie alla lettura organica delle due parti che compongono quel primo arco narrativo visto che mi sembra di capire che in origine gli episodi più lunghi fossero serializzati su rivista in blocchi da 8/9 tavole.
Unico spunto vagamente originale è il rapporto di stima e quasi di amicizia tra il protagonista, ingiustamente ricercato dalla giustizia, e il suo inseguitore.
D'altronde il western è un genere debole come il fantasy, il bellico, la pornografia e poco importa del contorno e dell'originalità: il pubblico ha delle aspettative precise e codificate che vanno soddisfatte. E Wiechmann le soddisfa praticamente tutte: gli assalti alla diligenza, il rapporto anacronisticamente positivo con gli indiani, la brutalità dei cattivi, le fughe e gli scontri spettacolari, i cecchini che quando colpiscono l'eroe lo colpiscono solo di striscio...
Ammetto però che in certi punti, pochi per fortuna, la lettura non mi è stata scorrevole come avrebbe dovuto e certi passaggi non li ho capiti benissimo. Niente di grave, ma mi chiedo se la causa vada ricercata in una traduzione un po' difficoltosa, in un approccio diverso dal solito allo storytelling o nel formato ridotto dei singoli episodi che impone una certa fretta per concludere le vicende.
Ecco, il formato: trovo che le tavole ariose e dettagliate di Mendez avrebbero meritato dimensioni maggiori per poter rendere al meglio. Il disegnatore compie infatti un buonissimo lavoro ma mi pare che anche la qualità di stampa giochi a suo sfavore, a meno che non avesse disegnato con la sola matita o con un pennello spelacchiato, e allora certi effetti costantemente sfumati sarebbero comprensibili.
L'unico difettuccio di Mendez mi pare sia una certa uniformità con cui delinea le figure maschili, anche a livello di corporatura, e ogni tanto ci si può momentaneamente confondere tra bianchi, latini, neri e indiani se non si presta attenzione ai dettagli. Neanche le (rarissime) donne gli riescono molto bene, ma i suoi paesaggi e le scene d'azione sono perfetti.
Immagino che la destinazione originaria di Hombre fosse su qualche rivista per ragazzi; oltre alla riproposta di situazioni classiche lo si nota anche dalle perifrasi dietro cui si adombrano situazioni crude come un tentativo di stupro.
Purtroppo l'Aurea si perde in qualche refuso e i suoi balloon artefatti sono un pugno nell'occhio, ma almeno non hanno rinumerato le tavole.
Cosa piacevolissima e quasi inaudita per l'Eura/Aurea, la massiccia presenza di redazionali, con un apparato iconografico imponente. Chiaramente si tratta della riproposta di quanto fatto nell'edizione originale, ma fa comunque piacere e dona una certa autorevolezza al volume.
In definitiva, un MasterComix consigliatissimo a chi ama il western "a prescindere" (Hombre lo soddisferà appieno), a chi vuole godersi i bei disegni di Mendez e ai curiosi che vogliono ammirare uno dei rarissimi fumetti di produzione tedesca ad essere approdati in Italia.
questo commento mi è stato d'aiuto, proprio oggi avevo preso una raccolta di lancio story , incuriosita dalle tavole di HOMBRE, e complimenti per il blog!
RispondiEliminaLieto di essere stato d'aiuto. Grazie per i complimenti.
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