giovedì 20 febbraio 2014

West Forever vs. I Guerriglieri



Grazie a Jelem ho scoperto che I Guerriglieri aveva già avuto un’edizione italiana, pubblicata su Skorpio col titolo assai più generico (ma forse più azzeccato) West Forever. Non lo ricordavo affatto eppure ne avevo pure letto alcuni episodi... Ecco un rapido confronto dell’episodio pubblicato sul numero 13 con la versione Cosmo.
I colori fatti in fretta e furia dall’Eura sono come sempre da condannare, ma sulla qualità di stampa ho sentimenti contrastanti: è innegabile che il metodo rotocalco impiegato all’epoca dall’Eura poteva ingrossare certi segni e confonderne altri, ma è anche vero che certi dettagli che nella edizione Cosmo non si vedono su Skorpio invece ci sono – nulla di indispensabile, comunque. Non è ovviamente colpa della Cosmo (anzi, ripeto che la sua resa di stampa è ottima) ma immagino che gli impianti di stampa vecchi di oltre trent’anni abbiano determinato in alcuni casi qualche piccola “erosione”.
C’è però un’occasione macroscopica in cui su Skorpio le linee si impastano in maniera poco piacevole:


Un futuro saggio critico dedicato all’Eura dovrà renderle merito del fatto che nei primi anni Lanciostory e Skorpio erano stampati su carta lucida ad alta grammatura (nei primi anni addirittura tutti in patinata, poi solo le prime 2-3 pagine), cosa che rende le tavole più brillanti e al contempo i contrasti chiaroscurali molto più marcati ed efficaci.

A livello di adattamento, ho notato come prima cosa che per qualche motivo il protagonista non si chiama Ray Walker come nella versione Cosmo (che dò per scontato sia più fedele all’originale) ma Ray Midler; potrebbe darsi che all’epoca un’altra serie di Skorpio presentasse un personaggio chiamato Walker e l’Eura avrà voluto evitare confusione tra i lettori (è successo, è successo...).

I dialoghi sono stati inoltre epurati dai modi di dire e dalle esclamazioni straniere caratterizzanti, ma immagino anche in questo caso più che altro per questioni “maieutiche” e per venire incontro ai lettori ritenuti meno svegli che potrebbero fraintendere un «caramba» e un «Virgen de Guadalape».

Le firme di Blasco (anche le più nascoste) sono state cancellate con una cura maniacale, lodevole ma senz’altro degna di miglior causa: spero che all’addetto sia stato corrisposto un compenso adeguato per il suo lavoro certosino.

Ma non tutto il male viene per nuocere: ad esempio l’uso del “voi” invece che dell’informale “tu” in alcuni dialoghi mi è sembrato più calzante, se non altro nei frangenti in cui è un rude pistolero che si rivolge a una ricca possidente terriera. Inoltre trovo che le didascalie più “creative” dell’Eura siano meglio dei soliti e desueti «più tardi...», «contemporaneamente...», «un’ora dopo...», ecc.

Curiosamente alcuni interventi redazionali dell’Eura sono addirittura migliorativi, interpretano (o forse riscrivono) certe scene proponendo una sequenza temporale più ragionata e offrendo una corrispondenza più stringente tra dialoghi e disegni – ma anche qui la ragione sarà stata quella di venire incontro ai lettori ritenuti meno svegli che avevano bisogno di essere accompagnati per mano nella lettura.

Inoltre alcuni dialoghi stanno effettivamente meglio “pensati” piuttosto che declamati ad alta voce come nella versione Cosmo che comunque, ripeto, immagino sia più fedele all’originale.


3 commenti:

  1. Un lavoro certosino, il tuo... mi sono divertito un sacco a raffrontare le vignette.
    Bello come a volte parte finale della firma sia stata lasciata come... disegno :p

    Moz-

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    1. L'Eura faceva anche di meglio/peggio. Non so se pensavano che lasciare la firma originale potesse in qualche modo portare a rivendicazioni di copyright altrui, a me in una pagina della posta di Skorpio (che dovrebbe essere da qualche parte qui sul blog) risposero che le eliminavano perché disturbavano al momento della colorazione - ma come hai visto sopra certe vignette di cui toglievano la firma non erano nemmeno colorate!
      Divertente il caso dell'illustratore Achilleos che realizzò alcune copertine: la sua firma (una A circondata da un cerchio) forse veniva scambiata per un segno di (C) e quindi sbianchettata, anche se si intravedeva comunque.
      Però in tempi recenti se non sbaglio è stata la redazione a spostare o proprio ad apporre ex novo la firma del disegnatore sulle copertine per renderla più visibile.

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    2. Grazie per la delucidazione!! Ne sai davvero tante riguardo questo mondo!! :)

      Moz-

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