sabato 10 settembre 2011

Nemesis di Mark Millar e Steve McNiven

Il primo episodio/capitolo mi ha catturato abbastanza, ma dal secondo ho cominciato ad avere il sospetto di star leggendo una boiata clamorosa (dai, come si fa a mettere una roba così infantile come l'auto che diventa una moto ipertecnologica? E poi Nemesis dovrebbe morire all'istante strangolato dal suo lunghissimo mantello che si impiglia nella ruota posteriore), sospetto che ha trovato conferma con le sparate assolutamente esagerate e irrealistiche che sono seguite (come si fa, e in pochissimo tempo, a manomettere un utero in modo da "programmarlo" per renderlo inutilizzabile se si tenta un aborto?) fino quasi all'ultima pagina: impossibile programmare un piano del genere con dieci anni d'anticipo!
Inaspettatamente la storia si risolleva sul finale, con la spiegazione delle "vere" origini di Nemesis e con l'idea dell'agenzia che organizza un servizio ai multimiliardari per farli diventare criminali. Ma sono solo due pagine, che secondo me avrebbero dovuto costituire invece il nucleo portante del fumetto. Mah.
Buono McNiven ai disegni, senza inchiostratori (i disegni sono tutte scansioni da matite, giusto?) ne guadagna in leggibilità e mi sembra anche più espressivo. Peccato che i colori di McCaig, così piatti e freddi, lo mortifichino parecchio. Poteva almeno provare a rendere più vivaci le sequenze con l'Air Force One, accidenti.

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