Dopo il deludente Fontainbleau
la linea Extra della collana Cosmo Color si riscatta alla grande con questo
originale e divertente Mortemer.
Di horror c’è ben poco, giusto l’ambientazione e gli elementi di contorno
non dissimili da quelli visti in altri film o fumetti. La storia, primo buon
elemento di originalità, è ambientata nel futuro, nel 2050: l’avido Guillaume
vuole far fruttare il più possibile i suoi investimenti nell’abbazia di
Mortemer, trasformata in un pacchiano luna park contro la volontà dei genitori.
Per questo sfrutta le leggende che circolano intorno al posto, dove si dice
sarebbero stati trucidati dei monaci durante la Rivoluzione Francese e dove
venne imprigionata l’imperatrice Mathilde che oggi infesta la zona come Dama
Bianca. Si favoleggia anche di un misterioso tesoro...
Alla morte dei genitori Guillaume può finalmente mettere in atto i suoi
piani, approfittando proprio del richiamo mediatico (oppotunamente pilotato) del
loro provvidenziale “annegamento di Natale”. Il congiungimento con una ragazza
incredibilmente simile alla Dama Bianca lo porterà però ad affrontare
situazioni inaspettate.
Un dito in meno invece che un dito in più?! |
Va aggiunto a questo quadro che i fantasmi dei monaci e della Dama esistono
veramente, e Guillaume li vede sin da bambino! In realtà i fantasmi non sono
esattamente quello che sembrano e la Mangin inanella un bel colpo di scena
rivelandone l’identità: nulla che un lettore molto attento o già avvezzo a
twist del genere non possa avere già capito, ma comunque gestita benissimo.
Mortemer mette in scena personaggi sopra le righe,
una trama molto ramificata e originale con dei bei colpi di scena e uno stile
narrativo coinvolgente e a tratti (anzi, spesso) piacevolmente beffardo, che
sembra anche giocare con le aspettative del lettore introdotto da una sequenza
ispirata al film Viale del Tramonto.
Probabilmente proprio a causa di questo ultimo elemento il bravissimo Mario
Alberti si è concesso qualche deriva vagamente caricaturale, perfettamente
integrata e funzionale alla storia. Peccato che la sua predilezione per i
colori scuri e lividi vanifichi in parte il lavoro che ha fatto ai disegni – e
va segnalato che non sempre la qualità di stampa è ottimale al 100%, per quanto
un esito del genere tanti altri editori più quotati non se lo sognino nemmeno.
Dalla quarta di copertina occhieggia il prossimo numero, Luna d’Argento di Hérenguel, che sarà un
volume di ben 128 pagine! Non ne viene indicato il prezzo ma per quanti
miracoli sappia fare la Cosmo sarà sicuramente proporzionato alla foliazione;
io continuo a faticare a trovare Cosmo Color nelle edicole, potrebbe essere
l’occasione per una “dimenticanza” strategica...
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