mercoledì 31 gennaio 2018

L'importanza di avere un colorista avvertito

Già sulla rubrica Le Pinailleur di BoDöi era emersa l’importanza di affidarsi a un colorista attento che sopperisse all’occorrenza alle dimenticanze del disegnatore: sintomatico il caso di Patrizia Zanotti (o chi per essa) che aveva dipinto un cerchio attorno al lobo dell’orecchio di Corto Maltese quando Pratt si era dimenticato di disegnargli l’orecchino.
L’episodio di Jugurtha ospitato sull’ultimo numero di Lanciostory & Skorpio Maxi presenta un altro esempio eclatante: Franz si dimenticò di disegnare a distanza di sole due vignette (e nella stessa striscia!) il monile che Vania porta al collo. Per fortuna ci ha pensato il colorista (forse già la Horvath?) a metterci una pezza, per quanto è stato possibile:

3 commenti:

  1. Mi chiedo certi disegnatori, peraltro spesso blasonati, dove abbiano la testa quando lavorano...

    Delle pistole che cambiano di mano a ogni vignetta nel corso di una sparatoria, ne vogliamo parlare?
    O di personaggi che si salutano dandosi la mano sinistra?

    E dire che pur di lavorare nella redazione di un fumetto, mi accontenterei di fare il correttore di bozze!

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    1. Un lettore una volta notò che in Corte Sconta detta Arcana, all'epoca in corso di pubblicazione su Linus, Corto Maltese finiva un episodio con in mano una pistola per poi ricominciare quello successivo con un'altra.
      Pratt rispose che non era un errore: all'epoca in Manciuria c'era da anni una guerra, bastava allungare una mano per terra e si tiravano su tutte le pistole che si volevano!

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    2. Manda indietro la tavola con un bel "CORREGGI!!!" scritto col pennarello rosso sopra, e vedi come queste licenze poetiche si estinguono...
      Purtroppo nel fumetto l'opinione del lettore conta poco e niente, è chi supervisiona che dovrebbe prevenire certe stravaganze dalle giustificazioni umoristiche.

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