sabato 1 dicembre 2018

Doctor Strange 1 (44): Ultima Frontiera!

Non è che il nuovo formato Panini (2 euro per un solo comic book) mi aggradi molto, e d’altra parte non compro praticamente più supereroi, però il nome di Mark Waid ha il suo fascino, e Jesus Saiz è un disegnatore che mi piace tantissimo. Quindi ho voluto dare una chance a questo “nuovo” Doctor Strange. Poteva andare peggio, ma poteva andare anche molto meglio.
In sintesi, la trama verte intorno a Stephen Strange («Stefanuccio» lo chiama Luca Scatasta nell’editoriale, tracciando così un profilo dell’acquirente di riferimento) che si ritrova progressivamente privo del contatto con la magia. Disperato, e ricondotto al suo ruolo di difensore della Terra dagli attacchi magici, Strange accetta il consiglio di Tony Stark che… udite udite… lo manda in giro nello spazio con una navicella per cercare altri Stregoni Supremi su altri pianeti per fargli ricaricare le batterie! Solito cliffhanger finale che, se tanto mi tanto, verrà vanificato nel prossimo episodio.
Da quasi neofita del personaggio mi sembra che il mix di esoterismo e fantascienza sia un po’ stridente. È chiaro che trattandosi di una storia introduttiva è impossibile giudicare questo arco narrativo, e come viene detto nell’ultima pagina già dal prossimo numero ci saranno sorprese e rivelazioni, ma francamente mi basta per bloccare l’acquisto qui. Questo primo episodio è d’altronde anche lodevole perché l’uso massiccio delle didascalie ne dilata il tempo di lettura, ma sono pur sempre 2 euro per 20 pagine di fumetto – non che gli altri albetti da 48 pagine a 3,5 euro siano poi più convenienti, in effetti. Peccato per i disegni e i colori di Saiz, che per quanto un po’ freddini rispetto a quanto visto altrove sono sempre bellissimi.
Una curiosità, sempre dalle note finali: da alcuni indizi parrebbe che questa storia possa essere letta  come una sorta di rivincita di Waid, a cui era stata bocciata una miniserie proprio del Dottor Strange.

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