venerdì 4 giugno 2021

Varrà qualcosa?

Preso da ragazzino durante una gita a Londra nei primi anni ’90. Credo che lo presi perché ne avevo letto sulla Grande Avventura dei Fumetti della DeAgostini, o forse perché lo pubblicavano su L’Eternauta. Non so se ho fatto un buon investimento, pochi anni dopo in una fumetteria consultando una guida ai prezzi dei comic book mi dissero che era valutato “ben” 3 dollari, consolandomi dicendo che in molti casi il prezzo di copertina originale calava invece di salire.





12 commenti:

  1. Lo stato di conservazione non è dei migliori, i 3 dollari te li scordi!

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    1. Beh, tre dollari decenni fa, magari adesso vale di più...

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  2. Così a memoria mi pare che fu pubblicato su All American Comics prima versione ...
    Tenuto da schifo, devi comperare le bustine trasparenti :P
    Potevi scegliere qualcosa di più inglese...

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    1. È in una bustina, in effetti, l'ho tolto per fare le (splendide!) foto. Davvero sembra ridotto così male? Dal vivo fa la sua porca figura.
      Credo che la porcheria inglese sia ancora peggio di quella statunitense. Alla fumetteria avevo chiesto Watchmen, ma mi hanno detto che non ce l'avevano, cosa che a posteriori credo sia impossibile: si vede che non sono riuscito a esprimermi bene in inglese.
      Passò su AAC, certo, ma poi lo riciclarono sull'Eternauta.

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    2. Porcheria American Flagg? Uno dei più importanti fumetti degli anni ottanta?

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    3. Ma appunto! Uno dei fumetti più importanti degli anni '80, ma anche '90, 2000 e 2010! E persino degli anni '60! Dopo American Flagg il fumetto NON E' PIU' stato lo stesso! Un capolavoro!
      Caso vuole che io abbia IL PRIMO NUMERO ORIGINALE, dai, fammi un'offerta e portati a casa un pezzo di storia del fumetto!!!
      A cui peraltro potrei imputare buona parte delle mie afflizioni sanitarie presenti e future per lo choc di vederlo pubblicato accanto a Moebius, Ortiz, Noé, Hermann... mi ricordo una splash page sull'Eternauta con 'sto personaggio ridicolo (un robot?) che sparava frasi fatte e col pistolone faceva "BUDDA! BUDDA! BUDDA!". Che minchiata :D
      C'è di peggio, ne convengo, e anzi American Flagg qualche ideuzza ce l'aveva.

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    4. A quanto pare, in American Flagg i pistoloni non facevano "Budda Budda" bensì "Papa Oom Mow Mow", qualsiasi cosa significhi. E' spiegato qui:

      https://www.fumettologica.it/2019/01/american-flagg-chaykin-recensione-cosmo/

      tu devi essere incappato in una rarità, come fai a non apprezzare l'ardita scelta di associare lo sparo del semiautomatico al nome del mite Siddhārtha Gautama, in una demistificazione iconoclasta così rivoluzionaria che Alan Moore e Grant Morrison se la sognano... Frank Miller invece avrebbe probabilmente reso lo sparo con "Allah Allah beccati questa qua".

      C'è chi stravede per Chaykin, ha avuto il suo momento.
      Personalmente American Flagg lo trovo leggibie, ma inutilmente incasinato, più o meno per gli stessi motivi per cui l'articolo di Fumettologica lo magnifica.
      Ne ho un paio di numeri, per me la cosa migliore è il gatto. Sempre meglio di Black Kiss.

      All american comics forse c'era apposta per una questione di apartheid, per evitare che sull'Eternauta le delicate nari degli appassionati gourmet Bedéomani soffrissero la puzza delle minchiate Yankees.
      Prese subito una brutta piega: non si mettono Munden's Bar e Outcasts nella stessa rivista.

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    5. Forse ho mescolato un po' i ricordi... non potevo aver visto American Flagg sull'Eternauta perché all'epoca della mia gita in Inghilterra (1992?) AAC usciva ancora e lo pubblicavano lì, sull'Eternauta sarebbe arrivato quando AAC chiuse o cambiò formula e dirottarono le opere più "autoriali" sulle riviste (tipo storie Marvel con l'uomo ghiaccio e la vedova nera che siccome erano disegnate a mezzatinta erano per forza d'Autore... ma non biasimo la Comic Art: quelle storie le avevano pagate e non potevano buttarle via, anche se buon gusto avrebbe imposto così).
      I "BUDDA" delle armi me li ricordo bene perché furono oggetto di feroci prese per il culo da parte dei compagni all'Istituto d'Arte quando li videro, e d'altra parte American Flagg con il suo disegno ben inferiore al resto della rivista e i colori e il formato pensati chiaramente per un'altra destinazione colpivano per povertà come un pugno in un occhio.
      Neanche a me Chaykin dispiace, è comunque una voce diversa nel panorama USA. Solo che dopo quello spettacolare fumetto dipinto che fece negli anni '70 o '80, e che transitò sull'Eternauta quando la rivista aveva l'acqua alla gola, è diventato un po' il Nando Tacconi d'oltreoceano, ripetendo gli stessi identici volti e pose fino allo sfinimento per pagine e pagine. Come sceneggiatore è senz'altro farraginoso e a volte poco chiaro, ma talvolta spuntava un'ironia non disprezzabile.

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  3. Da quando esiste il collezionismo di fmetti, la qualità delle storie non ha mai influito sul prezzo. Pensiamo solo al numero uno di Diabolik, quello disegnato da Zarcone... Oppure il più raro e costoso albo italiano Topolino conro Wolp di Nerbini, con l'alternanza di pagine a colori e bianco nero e le rime baciate sotto le vignette fumettate...

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    1. Il parametro sicuro dovrebbe essere la rarità, gli altri parametri sono aleatori... All'epoca dell'acquisto di Luca la gente comprava 7 versioni alternative dello stesso numero 1 con copertine olografiche limited edition tutte diverse o la Gemma dell'Infinito in plastica allegata, e le riponeva in cassaforte... Oggi valgono quanto le raccolte di vecchie schede telefoniche! :P

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    2. Mi ricordo quel periodo, a Lucca c'era Milanesio che importava dagli Stati Uniti.
      Anche gli italiani andavano forte, un commerciante di Altopascio mi comprò i primi Dyan Dog originali al triplo del prezzo di copertina per rivenderli a chissà quanto. Per curiosità: quanto valgono le vecchie schede telefoniche?

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    3. Non ne ho idea, ma avevo sentito dire che i prezzi erano crollati dopo un periodo di boom e che quindi molte collezioni non valevano più nulla. O forse erano gli Swatch? In ogni caso l'ho preso come paradigma per il flop della bolla collezionistico-speculativa sui fumetti anni 90.
      Io giro mercatini e fiere quando ci sono, ma non ho mai comprato nulla in base al presunto valore collezionistico.
      La Expression Comics di Andy Milanesio era una bella fumetteria, ricordo di tempi più civili.

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