Le cento volte del titolo sono un’esagerazione, cioè Joubert chiarisce che le testimonianze provate di plagio (qui riprodotte) sono oltre quaranta, ma con ogni probabilità la donnina che compare in quel fatidico disegno di Epoxy sarà stata ricalcata in centinaia e centinaia di altri lavori non identificati. Forse è un bene che le “citazioni” siano meno di 100, perché già così sfogliare le pagine con la stessa figura di base ha un che di ipnotico. La carrellata riguarda principalmente i pornetti di Cavedon e Barbieri che tramite l’Elvifrance raggiunsero anche la Francia incontrando grande successo, ma non mancano delle sorprese – che poi conoscendo alcuni dei soggetti coinvolti non sono tanto delle sorprese.
Purtroppo il formato della collana ha costretto testi e disegni a essere orientati orizzontalmente (il saggio si sfoglia insomma come i recenti exploit della Cosmo) e date le piccole dimensioni la lettura non è molto agevole. Tra i tanti furbastri si segnala soprattutto Frank Verola, vera fotocopiatrice vivente di Cuvelier. Come in un involontario musical, Joubert mi fa sospirare l’apparizione della star principale, ovvero il re dei ricalcatori Giovanni Romanini, che però non poteva certo mancare ma che vedremo solo alle pagine 76 (insieme a Bianchini) e 78 delle 112 di cui si compone il volumetto.
Accennavo a delle sorprese: se Enric Badia Romero era prevedibile (e recidivo: riprende la stessa vignetta almeno due volte), possiamo ammirare una rara immagine del Vicente Segrelles “porno” di cui avevo trovato solo vaghe tracce nei saggi del Mencaroni. In Francia tal Cathy “omaggiò” Cuvelier sin dall’immagine che elaborò per il frontespizio di Charlie. Viene anche riproposta una vignetta con cui Christian Staebler rende esplicito il plagio omaggiando questa e le altre figure femminili che furono scippate a Cuvelier. Viene presentata anche una rara immagine del grande Marco Scalia, poi transitato su Alter e Corto Maltese con lavori di ben altro spessore. Anche di Paolo Telloli viene presentata una vignetta, senza però citare Il Morto nella sua scheda.
Al di là del ricco apparato iconografico, 100 Volte si segnala per la ricostruzione storica e, nella postfazione di Laura Scarpa, per l’approfondito ricordo di Cuvelier. Oltretutto questa postfazione è arricchita dai gustosi omaggi realizzati appositamente da Liberatore e Manara, anche se di quest’ultimo si intravede una vignetta che probabilmente testimonia un furtarello di cui anche lui si rese responsabile a suo tempo.
Purtroppo il volumetto presenta parecchi errori e imprecisioni nelle biografie degli autori, probabili strascichi non corretti dell’edizione francese: posso capire che Lo Sceriffo Pat non sia il fumetto più noto di Segrelles (e gli venga quindi attribuita solo la paternità delle copertine) ma si sarebbero dovuti correggere quegli errori che a un lettore italiano abituato ai “talking heads” paiono evidenti. Potrebbe anche darsi che Marco Bianchini sia un disegnatore fisso di Tex, ma Esteban Maroto non ha disegnato solo un numero di Brendon e di certo Giuseppe Montanari non cominciò a disegnare Dylan Dog nel 1979!
La versione originale (in un altro formato e scevra da errori) è ordinabile all'indirizzo info@lacryptetonique.com
e si scoprì che Montanari è il vero creatore di DD!!
RispondiEliminaMi hai fatto venire il dubbio che si facesse riferimento a un Dylan Dog "placeholder" (molti personaggi di Sclavi si chiamavano così in attesa del nome definitivo) ma non credo proprio che sia così!
EliminacopUata --> copULata
RispondiEliminaOps, ho sbagliato grafia? Mo' correggo.
EliminaEssendo uno storico del fumetto molto preoccupato di dare informazioni affidabili, lasciatemi sottolineare questo. "100 volte" è stato adattato da ComicOut dal mio libro "PolyEpoxy", pubblicato in Belgio, in francese, nel 2016. Sottolineo : adattato (il formato e la presentazione sono diversi e di testi sono stati aggiunti da ComicOut). In "100 volte", rivendico solo la paternità della ricerca iconografica (le immagini) e del testo introduttivo. Le biografie degli artisti italiani in cui lei ha trovato degli errori sono state scritte da non so chi per questa edizione italiana, ma non da me. E il titolo "100 volte" mi sembra anbche a me curiosamente esagerato per un libro che mostra solo 40 plagi ! Ma questa versione italiana ha un vantaggio rispetto al libro originale: costa la metà.
RispondiEliminaBernard Joubert
Grazie della segnalazione, Bernard, è un onore averLa qui. Non trovo link ad Amazon dove si possa comprare l'originale, ma ho trovato questo interessante link, che spero essere autorizzato (altrimenti lo togliamo), da cui si possono confrontare le versioni:
Eliminahttps://monoskop.org/images/5/5e/Joubert_Bernard_Polyepoxy_2017.pdf
Ah! È un link pirata! Ma non le sto chiedendo di rimuoverlo. Sono felice che le persone interessate possano vedere questo libro. Sono gli editori che non sono contenti, perché hanno pagato la stampante ;-) Gli editori sono la Fondazione Cuvelier, cioè i due (vecchi) fratelli di Paul Cuvelier, associati alla libreria "La Crypte tonique" di Bruxelles. In generale, i collezionisti vogliono avere questo libro su carta, perché è un bell'oggetto, tutto stampato in quadricromia (mentre mostra disegni in bianco e nero, ma questo è per mantenere il colore della vecchia carta), con una pagina aggiuntiva che si dispiega. Non c'è nessun sito che lo venda, nemmeno quello della Fondazione Cuvelier (www.paulcuvelier.org) o de La Crypte tonique (www.lacryptetonique.com), l'unico posto dove è in vendita. Ma si può ordinare scrivendo alla libreria: info@lacryptetonique.com
RispondiEliminaSapristi ! Almeno abbiamo la mail per richiederlo direttamente.
EliminaSe scrivi e chiedi il prezzo, per favore fammelo sapere.
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