giovedì 5 agosto 2021

L'importanza della stampa

Incredibile come la qualità di stampa possa cambiare (di poco, ma un po’ sì) la percezione di un fumetto. Una storia breve di Arno, ad esempio, venne pubblicata con i retini molto leggeri sul numero 12 di Metal Hurlant (parlo dell’edizione italiana) mentre la stessa storia, con un titolo leggermente diverso, venne riprodotta con gli stessi retini molto più “pesanti” sul numero 16 degli Albi Orient Express, Kids.

 

Certo, non è che il fumetto cambi molto, però la versione in albo ha un che di cupo, quasi di sporco… il riempimento non sempre è uniforme, i tunnel e gli anfratti sono più scuri, le ombre più profonde e minacciose… chissà quale delle due versioni è più fedele all’originale.

Quasi quasi un giorno posto pure i fuori registro in bianco e nero del volume Nuova Frontiera di Heilman.

10 commenti:

  1. Sono agnostico, non lo fossi direi che il Primo Fattore dipinge la realtà colla luce. Probabilmente nei prossimi anni saremo travolti da uno tsunami di linea chiara, nessuna ombra. Canteremo tutti madovevaitusoleportaamelatuaforzadidiresì come Flavia Fortunato. Mai più ombra.

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    1. "Ombra" è solo un altro modo di dire "luce". Tu per primo dovresti saperlo, Graziano.

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  2. I fuori registro in bianco e nero mi mancavano :D

    Avendo qualche volume della Nuova Frontiera (quasi tutti orrendi, per grafica/stampa), non faccio comunque fatica a credere che siano riusciti in questo primato.

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    1. Eh, sì, fuori registro in b/n. Su un blog in cui lo segnalai (forse quello di Andrea Voglino) mi dissero che probabilmente si trattava delle prime copie di stampa per tarare le macchine.
      Ho quasi tutte le collane della Nuova Frontiera (Nera, Totem, Super-Totem, ecc.) ma non ricordo problemi di stampa così drammatici. Poi ho un Blueberry con due sedicesimi invertiti e un altro con due tipi diversi di carta, ma son cose che possono capitare, come i fuori registro. E poi un volume di Jeremiah dovrebbe avere il titolo sulla costola scritto al contrario, ma amen.

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  3. Di errori di stampa è piena la storia del fumetto, evidenziarli è curioso, ma non conviene stare troppo a disquisirne. Anni fa, quando avevo aperto da poco il blog e non avevo lo scanner, rilessi tutte le collane della Nuova Frontiera, senza dare troppa importanza a queste sciocchezzuole come i fuori registro!!
    Interessante è un discorso sull'importanza di una buona stampa. Negli ultimi anni ad esempio, due autori del calibro di Giovanni Ticci e Pasquale Frisenda, si sono lamentati per come Bonelli aveva rovinato le loro tavole.

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    1. Ma appunto è divertente segnalare delle curiosità, tipo questa resa diversa degli stessi retini. E poi torna utile quando non ho nient'altro da mettere sul blog. :D

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    2. Vedo che è stato anche ri-tradotto.
      Essendo ignorante mi domando come mai sobbarcarsi questo costo aggiuntivo (immagino sia un costo), visto che il senso in pratica è uguale. Certo vedendo le 2 versioni poi viene per forza la curiosità di sapere se in originale il bimbo dice pi corretamente "cazzo" o "merda" ... roba da non dormirci la notte.

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    3. Erano due editori diversi: Nuova Frontiera e Bonelli. Non so se esiste un (C) anche sulle traduzioni, ma comunque non sarebbe stato "simpatico" usarne una identica a quella dell'altro!
      "cazzo", "merda"... alla fine è la stessa cosa, dai.

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    4. Era un'interiezione un po' volgarotta per l'epoca, tutto qua. E poi in francese "merde" è meno pesante che in italiano, bisognerebbe sapere cosa avevano usato in origine. Roba da non dormirci la notte, come hai detto!

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