domenica 3 luglio 2022

Girl

La quindicenne Simone Cundy conduce una vita da reietta, pur nel contesto sottoproletario già di suo reietto in cui vive, con genitori e parenti vari che la ignorano ammaliati dalle lusinghe della lotteria. Una serie di accadimenti (principalmente, la conoscenza di una sua sosia bionda che potrebbe essere una fantomatica sorella gemella) la spinge a cambiare vita, innescando così una spirale di strani avvenimenti che sfociano nel delittuoso.

Mentre queste stranezze si accumulano, aumentano anche gli indizi che possa essere la stessa Simone ad aver causato i guai a quelli intorno a lei… a quanto pare la sua crisi adolescenziale ha causato dei disastri anche nella sua testa, finché arriviamo a un inaspettato colpo di scena finale. Anzi, due. L’ultimo dei quali forse un po’ frettoloso e irrealistico ma tant’è.

Milligan scrive con un ritmo frenetico e sincopato e non si limita a evocare cose turpi nei dialoghi ma le mostra addirittura con un certo compiacimento: un cane preso a calci finché la sua spina dorsale gli sfonda la schiena, un neonato gettato per terra e via così. Duncan Fegredo fa un lavoro dignitoso, ma forse avrebbe potuto impegnarsi un po’ di più. Bellissime le sue copertine a tempera, comunque.

Nel complesso Girl, datato 1996, è un fumetto originale e gradevole (se si riesce a superare il birignao con cui si esprimono alcuni personaggi) e ha anche una sua involontaria valenza “stracult” da archeologia pop perché vengono citate icone degli anni ’90 come i Take That, Lady Diana o Thelma & Louise che probabilmente a suo tempo Milligan non pensava nemmeno sarebbero diventate delle icone.

L’edizione Panini costa 18 euro a fronte di 72 pagine di fumetto, e non si tratta di un’opera franco-belga dalla scrittura densa o con cui riempirsi gli occhi.

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