Mentre queste stranezze si accumulano, aumentano anche gli indizi che possa essere la stessa Simone ad aver causato i guai a quelli intorno a lei… a quanto pare la sua crisi adolescenziale ha causato dei disastri anche nella sua testa, finché arriviamo a un inaspettato colpo di scena finale. Anzi, due. L’ultimo dei quali forse un po’ frettoloso e irrealistico ma tant’è.
Milligan scrive con un ritmo frenetico e sincopato e non si limita a evocare cose turpi nei dialoghi ma le mostra addirittura con un certo compiacimento: un cane preso a calci finché la sua spina dorsale gli sfonda la schiena, un neonato gettato per terra e via così. Duncan Fegredo fa un lavoro dignitoso, ma forse avrebbe potuto impegnarsi un po’ di più. Bellissime le sue copertine a tempera, comunque.
Nel complesso Girl, datato 1996, è un fumetto originale e gradevole (se si riesce a superare il birignao con cui si esprimono alcuni personaggi) e ha anche una sua involontaria valenza “stracult” da archeologia pop perché vengono citate icone degli anni ’90 come i Take That, Lady Diana o Thelma & Louise che probabilmente a suo tempo Milligan non pensava nemmeno sarebbero diventate delle icone.
L’edizione Panini costa 18 euro a fronte di 72 pagine di fumetto, e non si tratta di un’opera franco-belga dalla scrittura densa o con cui riempirsi gli occhi.
Nessun commento:
Posta un commento