Alla fine ho voluto dare una chance a questo ennesimo spin-off
dell’Incal anche se non è opera al 100% di Jodorowsky. Con ogni probabilità si
colloca subito dopo la saga disegnata da Gimenez, però il voto di non uccidere
più il Meta-Barone lo aveva fatto dopo che Animah gli aveva affidato Solune e
sfoggia anche un braccio artificiale di cui non ho memoria… Oh, beh, credo che
elaborare una cronologia coerente sia l’ultimo dei pensieri di Jodorowsky.
La serie, organizzata a blocchi
di due episodi, si apre con un flashforward
in cui il Meta-Barone è costretto a fuggire dai Techno-Technos in un altro
universo. Come di consueto, il robottino servitore Tonto racconta gli eventi
che hanno portato a quel punto: il Tecno-Vaticano sta scialacquando miliardi
per costruire un nuovo Pianeta d’Oro più grande (riferimento temporale che non mi
aiuta a collocare la saga) mentre il Meta-Barone in persona se ne torna a
Marmola, il pianeta d’origine dei Castaka e unico da cui si ricava l’epifite,
per rimpossessarsi di ciò che appartiene alla sua casta. Ragionevolmente
preoccupato, il sadico Tecno-Papa cerca un sostituto al rammollito che aveva
gestito le risorse del pianeta, ma l’unico a presentarsi avendo ammazzato tutti
gli altri è il Techno-Ammiraglio Wilhelm-100, un guerriero di raro sadismo con
delle protesi gigantesche al posto delle braccia, che riesce a sopportare
proprio grazie all’epifite che il suo schiavo-scienziato Tetanus gli
somministra.
Scoperti degli ammanchi nelle
scorte di epifite da distribuire all’Impero Galattico (non è che le miniere
siano eterne), Wilhelm-100 cerca di sviare l’attenzione sulla cosa
predisponendo un attacco al Meta-Barone, che se andrà a buon fine lo coprirà di
gloria. Siccome il Meta-Barone è per definizione imbattibile, Tetanus ordisce un
piano: creerà un clone del Meta-Barone dalle tracce biologiche rimaste sulla
spada che brandì Testa di Acciaio, unico ad aver spillato il suo sangue.
Tetanus ne approfitta per impiantare l’embrione nel ventre della donna che ama
e che lo ha sempre rifiutato, ma il tempo richiesto dalla gestazione
spazientisce il Techno-Ammiraglio che la squarta e fa continuare la procedura
nel ventre di un bisonte dopato. L’Anti-Barone che ne esce, Khonrad, è
ovviamente una macchina di morte spietata e potentissima ma il Meta-Barone, pur
se momentaneamente pacifista, è pur sempre il Meta-Barone… anche se le
circostanze e il buon Tetanus agevolano la sua vittoria.
Questi primi due volumi sono
assai godibili e l’assenza di Jodorowsky come sceneggiatore non si avverte.
Forse Jerry Frissen è stato bravo a imitare il suo stile (anche se uno o due
dialoghi mi sono suonati un po’ troppo moderni) o forse il materiale di
partenza era già talmente “jodorowskyano” che non serviva lavorarci troppo
sopra. Infatti Wilhelm-100, Il
Techno-Ammiraglio e Khonrad,
L’Anti-Barone sono un tripudio di ammazzamenti, torture, mutilazioni e
crudeltà assortite. Tanto parossismo sfocia quasi nella parodia, dopo un po’
viene spontaneo non prenderlo troppo sul serio. Non mancano comunque delle
soluzioni ben architettate per trarre d’impaccio i personaggi, e non manca nemmeno
il sense of wonder di molte opere di
Jodorowsky. C’è anche un gran lavoro sui personaggi, che sono tutti
estremamente ben caratterizzati, e la tragica aria shakespeariana che si
respira in più punti dona un tocco aulico alla vicenda. Vicenda che oltretutto
è pienamente fruibile in questi due volumi, anche se alla fine si prepara il
campo per il prossimo dittico. A tal riguardo, mi sembra che la serie sia stata
progettata con cura, almeno sul breve termine, visto che i prossimi episodi
metteranno sotto i riflettori personaggi già introdotti in questi.
I disegni di Valentin Secher sono
molto buoni, anche se credo che faccia abbondante uso del computer. Mi sembra
palese per molti volti il ricorso a fotografie: il Techno-Ammiraglio potrebbe
essere ispirato a Kiefer Sutherland?
Nel complesso direi che è una
serie molto valida e stavo per scrivere che difficilmente la vedremo in
italiano (non tanto per l’estrema violenza quanto per la rappresentazione corrotta
e decadente di una Chiesa che pur essendo Techno- viene pur sempre chiamata
Vaticano) ma cercando le immagini delle copertine su internet ho scoperto che
Alessandro Editore l’ha già pubblicata nel Belpaese.
In realtà è stata tradotta da Magic Press, che dovrebbe averla tradotta interamente a ritmo di volumi da due episodi l'uno.
RispondiEliminahttps://magicpressedizioni.it/meta-barone-volume-1/
Può darsi che quando ho fatto la ricerca con Google Immagini il link ad Alessandro fosse in realtà al suo sito fumetto-online. Beh, allora tanto di guadagnato a leggere i volumi originali!
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