sabato 7 dicembre 2024

Canto di Natale - Una storia di fantasmi

Interpretazione originale e blandamente femminista del classicissimo natalizio di Dickens. Ebenezer Scrooge viene trasfigurato in Elizabeth, tirchia e odiosa come il modello. Immagino che non serva ricordare nel dettaglio la trama, con tutte le versioni e le parodie che ne sono state fatte: protagonista negativa, visita dei tre fantasmi (più quello del socio morto di fresco), ravvedimento finale.

Ho solo vaghissimi ricordi della lettura scolastica in inglese del testo originale (che poi chissà che non fosse una versione adulterata), quindi non posso dire quanto Munuera ci abbia messo di suo. La divisione in «strofe» e il linguaggio ricercato farebbero propendere per una scrupolosa fedeltà al testo di partenza, ma probabilmente una certa ironia nei dialoghi è opera del fumettista. Ovviamente l’elemento più evidente del suo intervento è il cambio di genere del/la protagonista, cosa che gli ha permesso di fare qualche parallelo sulla condizione femminile dell’800 con quella dei giorni nostri. Senza salire in cattedra né cercando consensi forzati ma cogliendo l’occasione per una descrizione più approfondita della protagonista e un’analisi più meditata del suo passato.

I disegni sono caricaturali e d’altra parte nella biografia nella bandella di destra viene ricordato come Munuera fosse arrivato in Francia per disegnare i fumetti come voleva lui, non piegandosi allo stile manga o supereroistico me nemmeno al realismo. Espressività e dinamismo non mancano, ma la colorazione a opera di Sedyas trasmette ogni tanto l’impressione di trovarsi davanti a quegli anime book in cui venivano riorganizzati fotogrammi di cartoni animati per simulare dei fumetti. Oltretutto qualche volta (raramente, per fortuna) Munuera inserisce nelle vignette delle foto di oggetti e scorci reali, che contrastano in maniera straniante col resto delle tavole.

Il volume si chiude con una divertente lettera polemica di «Charlotte» Dickens al Westminster Review che avrebbe pubblicato una critica al suo Canto di Natale con un pretesto risibile: evidentemente la citazione di una polemica di Dickens di cui non sono al corrente.

L’introduzione di Dominique Barbéris va letta rigorosamente dopo il fumetto.

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