martedì 22 febbraio 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) NIPPUR DI LAGASH

Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Nippur di Lagash   (Lanciostory 28/83, dal n° 47/92 solo Nippur) [e qui cominciano i guai]

È il personaggio-feticcio di Robin Wood, cui si devono il suo esordio e la sua popolarità nel campo dei fumetti. Così, almeno, vuole la leggenda: le pochissime biografie ufficiali di Wood datano 1965 la sua prima sceneggiatura, e in varie occasioni si è letto che essa doveva essere proprio quella Storia per Lagash per cui nacque il personaggio. [No: la prima storia pubblicata da Wood è il libero bellico Aqui la retirada disegnato da Lucho Olivera e pubblicato su D’Artagnan 135 nel 1966] Il buon vecchio Nippur potrebbe vantare quindi una vita trentennale, conclusa solo quando gli impegni di Wood non ne hanno più consentito la produzione. [Historia para Lagash è comparsa su D’Artagnan nel maggio 1967]
Riassumere la trama generale di Nippur di Lagash non è semplice e, al contempo, è superfluo. Si tratta infatti di una serie composta da episodi prettamente autoconclusivi, raggruppati tutt’al più all’interno di un unico arco narrativo diviso in più parti. Ma il fatto che i primi episodi siano inediti in Italia ci ha tolto le “origini” di Nippur. Qui da noi lo abbiamo conosciuto quando aveva già vissuto alcune avventure, di cui peraltro rimangono tracce profonde: proprio nel primo episodio apprendiamo che Nippur ha combattuto in Egitto e la morte della sua amata regina lo ha spinto a vagabondare in cerca di una pausa che gli rasserenasse l’animo. Ma ovviamente il suo girovagare gli offrirà solo l’occasione di vivere nuove avventure, alcune di proporzioni titaniche (salverà l’Egitto, diverrà re di Lagash, si unirà agli argonauti, ecc.). Al pari del nostro Tex¸ anche Nippur ha avuto a che fare con situazioni abbastanza anomale in un fumetto avventuroso dalla connotazione storica piuttosto precisa: oltre ai vari maghi e stregoni dai poteri sovrumani ha pure incontrato degli extraterrestri! [E viaggi nel tempo, e misteriosi computer di una civiltà antica, e mostri sotterranei...]
La serie è passata attraverso vari cambi di disegnatore. All’inizio ci fu Luis “Lucho” Olivera, ma il suo contributo non è arrivato in Italia. Il perché è facilmente intuibile: a metà anni ’60 il disegnatore non era ancora il “mostro” di Serie Fantasy e le sue prove su Nippur lasciavano molto a desiderare. Non a caso anche l’edizione spagnola su Mark 2000 inizia dal primo episodio italiano. Negli anni passati la Columba ha ristampato la serie dall’inizio per cui è improbabile che i primi episodi fossero andati perduti; visto che non avevano una continuity stringente e che erano disegnati piuttosto male sarà parso naturale all’Eura iniziare la pubblicazione dai notevoli episodi disegnati sempre da Olivera ma in equipo con i bravissimi fratelli Villagran (non a caso impegnati ormai da anni nel mercato statunitense). In queste storie realizzate dallo studio Nippur IV non è sempre facile dire “chi ha fatto cosa”, anche se Ricardo Villagran si segnala per una maggiore maestosità e un gran lavoro di cesello mentre il fratello Enrique ha un tratto più morbido. [In realtà le storie venivano accreditate sempre al disegnatore corretto, e anche se la condivisione di uno studio avrà portato naturalmente alla collaborazione tra i suoi membri, non esistono storie a firma “Nippur IV”]
Lucho Olivera abbandonerà la serie dopo un po’ (difficile dire con precisione quando) [D’Artagnan 273 del febbraio 1972, e comunque tornerà occasionalmente fino al 1975] e passerà il testimone ai soli Villagran che, a seconda del momento, lavoreranno insieme o si alterneranno. [No: «i Villagran», in realtà il solo Ricardo, disegnerà la serie spin-off di Nippur de Lagash che comparirà dal 1972 sul comic book omonimo e che poi nel 1979 sarà alla base della nuova rivista Columba Nippur Magnum] Molti altri disegnatori si sono avvicendati su Nippur e ovviamente in primis ci sono gli assistenti degli artisti titolari: Victor Toppi per Ricardo Villagran ed Eduardo Barreto e Jorge Zaffino per Enrique.[Toppi non fu mai accreditato ma si vede la sua firma in alcuni episodi, Barreto e Zaffino compariranno comunque molto in là nella serie,] Sotto la direzione di quest’ultimo lo studio assunse lo pseudonimo collettivo di Gomez Sierra, ma è molto probabile che gli ultimi episodi realizzati sotto questo nom de plume fossero opera del solo Enrique Villagran.[Gomez Sierra è sempre Enrique Villagran, più ovviamente i suoi vari collaboratori] In Italia li abbiamo visti da metà anni ’80: il tratto era diventato molto rapido e semplificato. Dopo “Sierra” fu il turno dell’improponibile Mulko [No, Mulko aveva già disegnato alcuni episodi in precedenza, sostituendo nel 1972 Olivera su D’Artagnan], da cui l’Eura riuscì a liberarsi solo dopo alcuni anni e moltissimi episodi, quando Nippur di Lagash passò sotto la produzione diretta della casa editrice italiana. A sostituirlo venne quindi designato il bravo Daniel Müller, che dopo un inevitabile periodo di rodaggio (tendeva a disegnare Nippur con un naso enorme) si dimostrò degno continuatore della saga e forse uno dei suoi migliori interpreti. Ma ormai Wood si era imbarcato nella produzione settimanale di Martin Hel, Amanda, Dago e dei nuovi volumi monografici e ciò, con l’eccezione di qualche rarissima miniserie, lo impegnò a tal punto da dover sospendere molte serie e “congelare” nuovi progetti (per un po’ si era parlato anche di un prequel sull’infanzia di Nippur) [Esiste: si tratta di El Joven Nippur disegnato da Gabriel Rearte; benchè oggi il disegnatore sia ospitato su Lanciostory e Skorpio probabilmente all’epoca il suo stile era troppo “supereroistico” per le riviste]. Non è difficile immaginare quanto grande fosse il suo dispiacere nell’abbandonare la serie che lo aveva accompagnato per tutta la carriera. [Nel 1998 comparvero su varie pubblicazioni argentine altri quattro episodi di Nippur successivi a quelli di Müller, uno disegnato da Taborda per una speciale celebrativo della Columba e gli altri tre da Sergio Ibaňez tra Nippur Magnum e Skorpio]
In Italia mancano dal corpus della serie i primi episodi disegnati da Olivera, un episodio la cui paternità sollevò qualche dubbio in redazione (ma almeno trenta episodi furono scritti da “sostituti” come Ferrari, Amezaga ed il solito Fernandez), uno disegnato da Taborda (mai uscito nemmeno in Argentina, comunque) [è uscito, è uscito...], i fill in di Ibañez e di Rearte e forse tutto il famigerato periodo di Carlos Leopardi. [macché: in tutto gli episodi di Nippur sarebbero più di 450, almeno tre scritti da Jorge Morhain, in Italia ne abbiamo visti la metà] Quest’ultimo si situerebbe temporalmente subito dopo il periodo Nippur IV ma vale la pena parlarne ora visto che la sua collocazione (e la sua stessa identità) è piuttosto problematica.
Carlos Leopardi è un disegnatore alquanto scadente: del poco che abbiamo visto di lui in Italia, la prova migliore è stata il libero Con altri occhi (su Skorpio 29/88), il che è tutto dire! Di fronte al suo lavoro su Nippur l’Eura si sarà trovata ragionevolmente perplessa. Ma Leopardi si è trovato disgraziatamente a dover illustrare una sequenza fondamentale della vita di Nippur: la perdita dell’occhio (per intenderci, i quattro episodi che costituiscono Euracomix 50, Lupi). Beninteso, siamo nel campo delle ipotesi, ma considerando alcuni fattori il ragionamento potrebbe filare. [Almeno questa l’ho imbroccata!] I quattro bruttissimi episodi in cui Nippur diventa guercio furono ospitati su Lanciostory senza indicare il nome del disegnatore: poteva essere chiunque. Purtroppo quegli episodi erano così importanti da non poter essere ignorati benché i disegni fossero molto scadenti. Forse all’Eura avranno pensato di indorare la pillola tacendo sul nome del nuovo disegnatore: si trattava comunque di un male passeggero che non si sarebbe protratto oltre quattro puntate. Anni dopo, però, al momento della ristampa di queste storie su Euracomix, spuntò fuori il nome di Zaffino come responsabile della parte grafica. Perché l’Eura avrebbe dovuto ricorrere a questo escamotage per ristampare quel particolare e “maledetto” arco narrativo? Se andiamo a leggere la biografia di Zaffino proposta all’interno del volume scopriamo che l’ottimo disegnatore era “in progress” per una serie di Trillo e quindi, forse, l’attribuzione dei disegni proprio a lui non servì ad altro che a “lanciare” un nuovo progetto di prossima pubblicazione su Lanciostory o Skorpio. Ma, ironia della sorte, Hoover è stato pubblicato solo da Torpedo (almeno per il momento) e l’Eura si è limitata ad ospitare un libero con gli stessi personaggi.
Ovviamente si tratta solo di ipotesi e forse quel “disegnatore misterioso” era un Mulko esordiente. Di certo, però, quei personaggi deformi e quell’inchiostrazione raffazzonata hanno poco a che spartire con Jorge Zaffino (fosse pure stato giovanissimo) e ricordano moltissimo i pessimi “saggi” che abbiamo avuto di Leopardi. L’entrata in scena di Zaffino su Nippur, poi, si dovrebbe collocare solo dopo un bel po’ di episodi rispetto a Lupi. Alcuni dettagli come le mani o le bocche dei personaggi di contorno starebbero ad indicare la sua presenza ai tempi dell’equipo con Barreto ed Enrique Villagran. Ma sono solamente supposizioni e forse le cose andarono in modo completamente diverso.
A tutt’oggi Nippur è ospite stabile di Euracomix (e lo sarà ancora per un bel pezzo) mentre è già stato riproposto integralmente in tre inserti omaggio [“intergralmente” per come lo abbiamo conosciuto in Italia, e anche in questo caso non sono sicuro al 100%]: su Skorpio dal 45/93 al 22/94 e in seguito su Lanciostory dal 10/2000 al 20/2001 e dal 21/01 al 4/03. Tanta popolarità aveva raggiunto il personaggio in Argentina che già agli inizi degli anni ’70 gli venne intitolata una rivista della Columba, cui poi fece seguito un’altra ancora [O meglio: nel 1972 la Columba pubblicò degli agili albetti dalla foliazione ridotta, ancora oggi ricordati come “comic book” dai lettori argentini, usando quattro dei suoi personaggi di punta di cui presentava un episodio inedito più una back-up feature variabile – Nippur Magnum Todocolor sarebbe nato in seguito e si conformava allo standard consolidato delle riviste-contenitore della casa editrice]. Segnaliamo anche un gioco di ruolo di origine argentina ispirato al personaggio e la sua citazione in Lex Arcana (altro gioco di ruolo, stavolta italiano).

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