martedì 20 dicembre 2016

Notte Oscura - una storia vera di Batman

Preso solo per i disegni di Eduardo Risso (addirittura superiori alle aspettative), Notte Oscura si è rivelato anche una lettura piacevole.
Nonostante il sottotitolo non sono di scena i supereroi, se non come visioni fantasmatiche, ma il fumetto è la storia della vita dello sceneggiatore Paul Dini con particolare riguardo all’episodio della violentissima aggressione a scopo di rapina che subì nel 1993.
Per stessa ammissione di Dini, la trattazione dell’argomento ha un forte aspetto terapeutico e la scelta stilistica di rivolgersi direttamente al lettore mentre mette in sequenza gli episodi salienti della vicenda lascerebbe intendere che in origine il progetto fosse stato pensato per il cinema o la televisione (ma forse è solo un’impressione dettata dal fatto che Paul Dini ha lavorato per l’animazione televisiva e ha riproposto un approccio simile).
Nonostante Notte Oscura sia un lungo flusso di coscienza con quelle derive positiviste che tanto piacciono agli statunitensi, la lettura non è né pesante né didascalica (non troppo, almeno) e il mestiere dello sceneggiatore emerge non tanto, o non solo, dai contrappunti da coro greco delle sue visioni nerd quanto dallo stile frizzante da cui affiora un certo umorismo.
Ho trovato molto interessante il fatto che l’aggressione venga interpretata da Dini come una sorta di punto di arrivo della sua vita da eterno bambinone, alla deriva tra hobby infantili, relazioni sentimentali illusorie (e venefiche) e un lavoro stupendo ma autoreferenziale.
Si potrebbe poi vedere in controluce qualche critica al feroce sistema classista delle scuole americane, banco di prova per una prima scrematura tra vincenti e nerd, e all’efficientismo capitalista che pretende di continuare a produrre anche in condizioni di forte disagio, ma non mi spingo così lontano con l’esegesi – tanto più che lo stesso Paul Dini dà le due cose come scontate e naturali, incolpando in entrambi i casi se stesso per la sua condotta.
C’è forse un certo calo di ritmo nel finale (e la spinta a tornare ad affrontare la vita e il lavoro viene data a Dini da una situazione talmente scontata e buonista da essere probabilmente autentica), ma Notte Oscura offre anche uno sguardo dal di dentro al lavoro degli sceneggiatori televisivi della Warner Bros., che sicuramente affascinerà gli appassionati.
La parte grafica è stupenda: Risso si è anche colorato da solo (e molte pagine sembrano veramente acquerellate, non solo frutto di computer grafica) e ha tirato fuori dal cilindro delle soluzioni estetiche non solo belle ma anche funzionali. Dato lo stile narrativo della storia è stato inevitabile che si inventasse qualcosa per mantenere viva l’attenzione del lettore, e c’è riuscito alla perfezione: vedi ad esempio la tavola doppia alle pagine 64-65 e la varietà di stili e tecniche a cui ha fatto ricorso.
Un bel modo di concludere questo 2016 fumettistico.

4 commenti:

  1. Eh, si. Questo è da prendere. Ho visto le tavole di Risso e in effetti sono proprio un bel guardare. Bella anche la colorazione.
    E in realtà ho molte aspettative anche sulla storia, visto che a me Dini piace parecchio.

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  2. Il feroce sistema classista delle scuole americane, banco di prova per una prima scrematura tra vincenti e nerd, in realtà è strutturato per dividere coloro che possono nutrire l'efficientismo capitalista- conditio sine qua non per continuare a produrre anche in condizioni di forte disagio - da coloro che nutriranno di idee le Big Guns, le indies e tutta quella roba che passa x Pixar, Disney e limitrofi.
    Darwin da qualche parte sta ridacchiando. O forse no. Nel nostro, che è il migliore dei mondi possibili,. la giraffa dal collo corto non raggiunge il frutto tra i rami in cima e si siede a scrivere e disegnare la storia di Modigliani che si alza un giorno ed è una giraffa, ma nessuno pare notarlo ed esce nel crepuscolo a ridacchiare con il suo amico Franz Kafka.

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