Decimo e probabilmente ultimo
volume della collana: nella bandella di destra non viene riportata alcuna
copertina di un eventuale prossimo numero. Galileo
Galilei spicca tra gli altri volumi per diverse ragioni. Innanzitutto è un prodotto
di origine italiana; poi l’approccio alla materia è differente, più biografico
che divulgativo; inoltre dai dati nelle gerenze (© Kleiner Flug) si intuisce
che era stato pensato per un formato più grande, anche se non sfigura nemmeno
in questo 17x24; infine, la parte testuale in appendice è nettamente preminente
rispetto a quella a fumetti, che occupa solamente 60 pagine delle 144
complessive che conta il volume.
Come dicevo sopra, il fumetto pone
di più l’accento sulla vicenda umana di Galileo che sulle sue teorie, aiutato
in ciò dallo stile narrativo scelto da Paolo D’Antonio, dal taglio moderno e
molto “recitato”. Praticamente non ci sono didascalie, la vicenda si sviluppa
tra flashback e flashforward e i dialoghi sono arguti e taglienti, portando in
alcune sequenze i personaggi a comportarsi come se fossero in un film di
Tarantino. Inoltre D’Antonio fa ricorso a tecniche post-moderne come
l’interpellazione diretta all’autore (vedi pagina 28) o il sovrapporsi di piani
temporali differenti tramite cui scienziati di epoche diverse possono dialogare
tra loro.
Anche grazie a questi
accorgimenti il ritratto che ne risulta di Galileo è quello di un uomo
dinamico, forse opportunista e senz’altro ossessionato dalla ricerca della
verità. Le scene di vita quotidiana contribuiscono a renderlo umano e
testimoniano il lavoro di documentazione che è stato fatto. Anche graficamente
il lavoro di D’Antonio è piacevole, “nervoso” ma di matrice realistica.
Il fumetto in sé, però, occupa
meno della metà del volume (e comunque la storia di Galileo termina a pagina 51
lasciando il campo a 13 tavole di disquisizioni tra Tolomeo e Copernico) e il
resto è occupato da un lungo saggio su Galileo di Enrico Bellone. Credo che per
i curatori della collana sia un po’ la quadratura del cerchio, perché uno dei
due promotori della collana, Le Scienze,
ebbe appunto Belloni come direttore dal 1996 al 2008, ma per quanto sia
sicuramente interessante credo che lo leggerò con calma più avanti.
Nel complesso I Grandi della Scienza a Fumetti è stata
una buona iniziativa. Nessuno dei fumetti presentati entrerà nella storia della
Nona Arte, ma dato il carattere quasi esclusivamente divulgativo era una cosa
che avevo messo in preventivo sin dall’inizio. Sicuramente i curatori della
collana sono stati molto accorti nel presentare per primi i volumi più corposi
lasciando quelli brevi alla fine. Francamente se mi fossi trovato di fronte
come prima uscita lo smilzo Darwin
o T-Minus
o Cosmicomic
o anche questo stesso Galileo Galilei
è probabile che lo avrei lasciato in edicola visto il costo non proprio economico
se paragonato ad altre iniziative analoghe. Chiaramente alcuni
mi sono piaciuti più di altri
ma nel complesso il bilancio è senz’altro positivo.
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