Il nuovo numero della collana I Grandi della Scienza a Fumetti è in
assoluto il più smilzo (solo 78 tavole di fumetto), ma è anche uno dei più
interessanti e senz’altro quello realizzato col piglio più accattivante.
A occupare la scena sono
principalmente due paleontologi rivali, Cope e Marsh, che scavano negli Stati
Uniti occidentali a fine ’800 più che altro per arricchire le proprie
collezioni (e il conto in banca) o per il prestigio che ne consegue piuttosto
che per amor di conoscenza. Ottaviani (ancora lui!) descrive infatti l’ambiente
di questi scienziati come un covo di opportunisti, approfittatori, narcisisti, invidiosi
e megalomani. Qualcuno si salva, come O’Reilly, ma è un personaggio quantomeno bizzarro.
Alla fine l’unica figura positiva è l’illustratore Charles Knight, e comunque
anche lui viene mostrato con i suoi tic e le sue stranezze.
Forse a causa di questa materia
di partenza così interessante e articolata Cacciatori
di Ossa è il volume della collana che più si ricorda di essere un fumetto,
privilegiando l’azione allo snocciolamento di dati e formule. Citando il capo
indiano Nuvola Rossa «Non è una storia che parla di scienza. È una storia che
parla di uomini.»
La rivalità tra Cope e Walsh è
resa coinvolgente da una narrazione serrata che si basa più sulle immagini che
sul testo, testo che offre comunque dei dialoghi non banalmente descrittivi. Le
didascalie sono quasi del tutto inesistenti. Alcune piccole perle di narrazione
per immagini si possono trovare ad esempio alle pagine 17 (Cope sorpreso da
Knight nasconde gli imbarazzanti documenti della “Marshiana”, senza che i testi
segnalino la cosa), 42 (la camera fissa per 5 vignette ci fa intuire lo
scorrere del tempo e l’escalation dello scontro a sassate) e 59 (il testo dei
balloon tagliato proprio ai margini delle vignette per non farci “sentire” cosa
si dicono i personaggi). Una generosa appendice fornisce un elenco delle informazioni
inventate e di quelle vere, inframmezzate a illustrazioni che sviluppano ulteriori
dettagli della vicenda.
I disegni sono opera dello studio
Big Time Attic, ovvero i due Cannon di T-Minus
coadiuvati da Shadi Petosky. Il risultato è spesso caricaturale ma, a parte
certi fastidiosi (e rari) eccessi in alcune prospettive, si fa comunque
apprezzare per la sua espressività. Purtroppo le tavole sono organizzate su
quattro strisce, più raramente addirittura su cinque, e il formato della collana non è il più
adatto per apprezzarle compiutamente.
In definitiva Cacciatori di Ossa è un buon fumetto, ma
per la cronaca le 78 tavole che ho citato sopra sono in realtà solo nominali perché
i singoli capitoli sono introdotti da una splash
page, quattro dei cinque capitoli non si concludono con una tavola intera (ma solo mezza) e le
prime quattro pagine contengono i credits,
probabilmente organizzati in origine su una doppia o tripla tavola che qui è
stata spezzettata. E la parte testuale in appendice occupa poco più di una dozzina di
pagine. Forse 9,90 euro non sono pochi per un allegato da edicola con queste
caratteristiche.
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