Il volume segue l’ascesa e la
caduta di Robespierre durante la Rivoluzione Francese e il successivo Terrore,
dal 1789 al 1794. Pur se ambientato in un lasso di tempo tutto sommato
ristretto, il susseguirsi di avvenimenti e personaggi che affollano la scena
avrebbe probabilmente meritato un ulteriore volume per sviluppare compiutamente
tutta la vicenda e non lasciare dubbi sulla sorte di alcuni coprotagonisti che
escono di scena con la frenesia che caratterizzava quel periodo storico. Più
che per gli altri volumi, qui l’approfondimento storico di Hervé Leuwers
diventa importante.
Lo stile di Gabella è quello
fluente e piacevole che già gli avevo riscontrato in Caterina de’ Medici,
ma stavolta raccapezzarsi in questo tourbillon
di eventi è più difficile, tanto più che per inserire più sequenze ed
informazioni possibili il ritmo è frammentario. Da circa metà volume, dopo un
certo entusiasmo iniziale, la lettura si è trascinata lentamente, finché a due
pagine dalla conclusione Gabella mi ha dato uno scossone grazie a un
bell’espediente narrativo con cui ha ravvivato l’attenzione e ha anche formulato
delle considerazioni sull’operato di Robespierre (condivise anche da Leuwers)
che ben si sono integrate con la parte narrativa.
Ai disegni Roberto Meli fa un
buon lavoro: alla sua base realistica impone un’inchiostrazione bella pastosa
che rende espressivi i volti e tridimensionali le figure. Questa sua scelta
stilistica comporta però anche una minore definizione dei dettagli delle figure
in secondo piano nelle scene di massa, che d’altra parte sono tantissime –
onore al merito al disegnatore che si è accollato questa corvè. Vanno segnalati
anche i meriti della colorista Chiara Zeppegno, anche lei piuttosto espressionista
ma per fortuna poco coprente, e della stessa Mondadori che ha stampato le
tavole di Meli perfettamente.
Segnalo solo che a pagina 30 un
personaggio viene erroneamente declinato al femminile: la «cittadina Camille» è
Camille Desmoulins. Ma d’altra parte il tapino avrebbe subito ben peggio da
Robespierre che la confusione sul suo sesso.
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