Com’è nello stile della Cifone, i testi si muovono tra slang giovanile e dialoghi che sembrano presi di peso da libri di psicologia (nel capitolo 36 viene anche messo in scena un esempio da manuale); le situazioni si aprono a un vago erotismo che viene però sempre stemperato da un affettuoso umorismo. Nessun flashforward stavolta, ma di certo non servono quelli per alimentare il desiderio di leggere quanto prima il seguito!
A livello di disegni mi è sembrato che il particolare stile dell’autrice abbia calcato ancora di più la mano sulla resa infantile dei personaggi (da notare, ed era ora, che l’ipocrita disclaimer sulla loro presunta maggiore età è sparito), mentre le poche figure adulte sembrano vecchie decrepite a causa di un semplice trattino tra naso e bocca.
Una curiosità: questo volume viene indicato come pubblicato nel gennaio 2020 ma ovviamente è uscito solo un mese fa, visto che la Cifone cita anche il Covid nei redazionali finali.
Nessun commento:
Posta un commento