In realtà sin dalla prima storia pubblicata nel 1979 siamo di fronte a un disegnatore già maturo, sebbene non abbia ancora la riconoscibilità degli anni successivi. D’altro canto Stano aveva già una mezza dozzina di anni di professione (e addirittura una serie lunga) alle spalle.
Queste storie brevi realizzate
per Corrier Boy si caratterizzano per
lo stile “modello Lanciostory” che si
era imposto da metà degli anni ’70: il finale a sorpresa e un taglio narrativo
per l’epoca moderno. Nessuna di queste storie, di cui talvolta si è perso il
nome dell’autore, è memorabile. A volte, nel ricercare per forza
l’effetto-sorpresa o per creare uno scenario che sia originale, si perde un po’
di chiarezza (vedi Commesso Viaggiatore).
Alcune però sono abbastanza godibili ancora oggi. In particolare, mi sono
piaciute la libera («molto» libera come indica il sottotitolo) riduzione dell’Amleto shakespeariano, La Segretaria Modello, Morire per gioco (anche se è piuttosto
folle) e la stessa Viaggio a Matera
in cui si capisce quanta documentazione e passione vi abbia profuso Stano.
Nulla di trascendentale, ma si fanno leggere con piacere. Peccato che la
rassegna finisca con due storie che giocano sul facile moralismo.
Il volume ha una prefazione di Sergio Brancato e presenta una chicca finale: un inedito risalente al 1973, realizzato per un progetto non concretizzatosi in cui Stano sfoggia uno stile decisamente ispirato a quello di Dino Battaglia.
La qualità di stampa purtroppo non è quella impeccabile a cui ci ha abituati da anni Allagalla. Visto che nell’introduzione si parla dell’uso delle tavole originali come partenza, e visto che anche la copertina realizzata appositamente non è nitida come avrebbe dovuto essere, mi viene il sospetto che sia stato Stano a non scansionare con la dovuta risoluzione (o come diavolo si dice) le sue tavole. Nulla di drammatico, comunque: il risultato è assolutamente più che accettabile anche in virtù dello stile asciutto di Stano.
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