venerdì 5 novembre 2021

La Medusa, Il Grifone d'Oro, Lungo i Bordi

Accidenti quanta roba alternativa ho comprato quest’anno a Lucca. C’è un motivo specifico per l’acquisto di questi tre volumi: qualcuno mi aveva detto che allo stand MalEdizioni facevano una promozione del tipo prendi tre e paghi due per i volumetti della collana Finestrini… solo che MalEdizioni non era in fiera e la proposta, che manco ricordo se fosse un 3x2 o una cosa simile, era di Canicola. Una volta arrivato a quello stand che faccio, lascio perdere? Ho approfittato e così mi sono preso tre di questi volumetti spillati a colori.

La Medusa segue la giovane Irene che con la mamma e la sorella adolescente passa placidamente una giornata al mare tra tipici sollazzi balneari e l’osservazione critica delle altre bagnanti. La puntura di una medusa alla sorella Elisabetta accende ricordi erotici e alla fine la curiosità di Irene sarà “premiata” con la visione di una foto intima del ragazzo della sorella.

Chiaramente Roberta Scomparsa non ha nessun interesse a imbastire una trama propriamente detta, ma le basta fotografare certe situazioni ed evocare certe suggestioni. Con l’indolente ambientazione vacanziera questo sistema funziona bene. I disegni sono quello che sono, ma d’altra parte l’autrice aveva solo 22 anni quando è uscito questo volumetto (nel 2016). Di sicuro si è almeno impegnata moltissimo nell’uso del colore.

Il Grifone d’Oro introduce le vicende lavorative e amorose di uno studente omosessuale. È la classica non-storia che gira a vuoto e avrebbe tutte le caratteristiche per non piacermi, se non fosse che ha un grosso punto di forza nei disegni. Gianluca Ascione ha infatti un piacevole stile che coniuga realismo con blande derive caricaturali, ma soprattutto ricorre all’utilizzo di mostriciattoli e creature di varie forme e dimensioni (sempre disegnati a colori mentre il resto è in bianco e nero) per contrappuntare i momenti della giornata di Francesco e (forse, non mi ci sono messo a riflettere troppo) raffigurare le sue emozioni.

Lungo i Bordi di Zuo Ma racconta di un ragazzo che insieme alla famiglia torna come ogni anno a trovare la nonna in campagna, in una casa-rudere che dovrebbe essere demolita a breve. Le camminate che fa nei dintorni sono anche un viaggio nella sua memoria frammista alle suggestioni di un sogno che ha fatto in treno e che ricorda a stento. La storia è molto suggestiva, anche se sicuramente certi riferimenti avranno mosso delle corde particolari in un lettore cinese che a un occidentale sono precluse. Molto suggestive anche le tavole, pur se qua e là fa capolino qualche semplificazione anatomica che cozza con altre immagini molto più curate. Fortunatamente i colori flamboyant amalgamano il tutto e sono a loro volta un bel vedere.

2 commenti:

  1. Qualcuno non considera "roba alternativa" Canicola e MalEdizioni.

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    1. interessante spunto di riflessione... la professionalità è (in alcuni, forse molti, casi) alta ma i circuiti di diffusione sono piuttosto underground e anche temi e stili sono (spesso) lontani dal mainstream... chissà cosa ne pensano i diretti interessati.

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