venerdì 18 aprile 2025

Marvel Giants 20 - Hulk: Banner!

Una miniserie del 2001 di Azzarello e Corben ottiene lo stesso trattamento di quella su Wolverine di George Pratt. Anche la delusione è più o meno la stessa.

Hulk causa il consueto disastro, stavolta mostrato con una certa dovizia di particolari, ma Doc Samson insabbia la faccenda fingendo che sia stato un tornado a devastare la città: in realtà si tratta di un suo piano per testare una nuova arma con cui eliminare definitivamente Hulk. So a malapena chi è Doc Samson, da quanto avevo letto di lui sui Thunderbolts di Ellis lo ricordavo molto meno stronzo. Ma, ulteriore colpo di scena, alla fine Bruce Banner avanza una sua interpretazione sulla nascita di Hulk e sul ruolo che vi avrebbe avuto l’esercito, non so se originale o già ipotizzata da qualche altro sceneggiatore.

Forse a suo tempo Azzarello volle scrivere qualcosa di più maturo del solito ma il risultato è patetico, le battute non sempre sono felici e soprattutto il perno su cui si basa questa miniserie è lo shock value che possono avere certe scene (il primo episodio si chiude con Bruce Banner che si spara in bocca). Azzardare un po’ di violenza in più per superare i limiti del fumetto supereroistico non fa altro che sottolinearli, quei limiti. Pur di far tornare in scena Hulk, poi, Il terzo episodio si apre con una scena che sembra quella di Una Pallottola Spuntata con O. J. Simpson.

Un Richard Corben ormai votato al grottesco più spinto contribuisce al patetismo dell’insieme. Ne avevo già ravvisato le derive secoli fa ma veramente non capisco come possa essergli stato affidato un lavoro del genere quando il suo stile sarebbe stato adatto per ben altro. Come si fanno a prendere sul serio quei muppets coi testoni e le manone sui corpicini cicciotti? E i colori effettati dello Studio F aggiungono ridicolo al ridicolo. Se non altro si può dire che la parte grafica è congruente con quella testuale.

Come accennavo sopra, il finale sarebbe pure interessante se non fosse che viene lasciato all’interpretazione del lettore – che però può andare solo in una direzione se vuole rimanere in continuity.

Un fumetto che non meritava per niente il formato extralarge con cui è stato ristampato: si legge in pochi minuti e non lascia certo la voglia di ammirare delle tavole inchiostrate così pesantemente.

4 commenti:

  1. Graficamente il mio Hulk preferito é quello di quella breve storia, pubblicata da noi su uno Star Magazine, disegnata da Michael Golden e in cui compare anche Spiderman. Questa storia disegnata da Corben credo di non averla mai letta ...quello che non mi piace per nulla invece è l'immortal Hulk. Lo vedo proprio come un altro characters che non c'entra niente con la bestia verde

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    1. Io di Hulk ho letto poco o niente. Per un periodo fu in appendice all'Uomo Ragno Corno, mi pare.

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    2. La saga di Planet Hulk tra le "recenti" merita. Poi ci sono alcune storie del ciclo Peter David che vanno lette perché bei fumetti aldilà del personaggio. A me piacevano anche quelle dell'Hulk Magazine che furono pubblicate anche da Corno che erano un mix tra la tristezza della serie con Bixby e Ferrigno e il personaggio Marvel classico

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    3. Planet Hulk l'ho letta in quei volumi che allegavano a un quotidiano, era bello grosso, ci saranno stati 15 o 18 numeri dentro. Anche di David ho qualcosa in qualche collaterale, non era male. Però aveva anche i bei disegni di Keown.

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