Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.
Merlino (Skorpio 51/93)
Tempi durissimi si preannunciano per Camelot. Morgana e suo figlio Modred minacciano il mondo degli uomini e l’arcimago Merlino sceglie un riluttante Artù Pendragon come bastione contro il dilagare del Male. Ma quando anche gli esseri fatati abbandoneranno la Terra, non ci saranno più dubbi sul fatto che l’umanità è condannata eternamente alla violenza ed alla barbarie. Attingendo dalla tradizione celtica e dal ciclo arturiano, Wood confeziona una desolata e pessimista parabola in 9 stupendi episodi. La complessa personalità di ogni personaggio emerge da pochi tratti ed il lirismo è quantomai alto ed ispirato. Ma il bello è che Wood non inventa nulla: rielabora ed aggiorna ciò che Mallory & co. hanno scritto nel corso dei secoli. Merlino è senz’altro uno dei capolavori di Robin Wood, ed è superfluo soffermarsi sull’ottimo lavoro svolto anche da Alcatena. La serie, però, fu assai sfortunata. Presentata su Skorpio come tuttocolore, costituisce una vera galleria degli orrori per quel che riguarda la colorazione. Venne ristampata in pompa magna su Euracomix 75: il volume veniva venduto in una confezione di cartone e la numerazione originale fu rispettata; ma se possibile i colori erano ancora peggiori e le didascalie con i riassunti non furono eliminate! (il che sapeva di presa in giro, visto che l’Eura inseriva parti riassuntive anche nei dialoghi col risultato di renderli ridicoli ed artefatti) Arrivò poi il momento di quella che doveva essere la ristampa più fedele, ma anche in questo caso si trattò di un’occasione mancata. L’inserto Il Mito e la Fantasia (su Lanciostory dal n° 53 del 1996 al 52 del 1997) era infatti ancora stampato col metodo rotocalco (che diminuiva la nitidezza del tratto) ed una tavola doppia fu “spezzata” sui due lati della stessa pagina (l’Eura aveva già preso una svista del genere su Euracomix 62, e ripeterà l’errore su I Giganti dell’avventura 18). E di ripristinare i disegni nascosti dai riassunti manco a parlarne.
Speriamo che in futuro qualcuno si dedichi alla riproposta filologica di Merlino, è veramente uno dei fumetti migliori mai presentati dall’Eura. [anche in Argentina Merlino, noto come Merlin, ebbe una sorte simile, se non peggiore: addirittura la Columba ne censurò alcune immagini. Però la Thalos Editorial fece uscire nel 2005 una versione definitiva rispettosa dell’originale (e, vivaddio, in bianco e nero) e contenente anche un prologo di 4 tavole inedite]
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