martedì 24 maggio 2011

Fumettisti d'invenzione! - 13


Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

THE LEFT BANK GANG
(Norvegia 2006, © Jason, noir, parodia)
Jason [John Arne Sæterøy]

Nella Parigi degli anni ’20 ricreata da Jason, non solo i personaggi sono i suoi consueti animali antropomorfi, ma i grandi letterati dell’epoca sono tutti fumettisti e le loro opere graphic novel! Con un’ironia non certo comune nelle altre sue opere (ma restando sempre fedele alla sua profonda malinconia esistenziale), Jason realizza anche qualche bella sequenza metafumettistica in cui ironizza sulle convenzioni del fumetto e sulla sua grammatica.
La vicenda si divide in due parti ben distinte, di cui la prima, introduttiva, è costituita da tavole quasi slegate le une dalle altre. A causa delle ristrettezze economiche a cui li condanna la loro vita di fumettisti Hemingway convince Scott Fitzgerald, James Joyce ed Ezra Pound a fare una rapina: comincia così la seconda parte del volume, dal ritmo serratissimo e strutturato con una sapiente serie di flashback la cui lettura incrociata serve a capire cosa sia successo veramente, sullo stile del Reservoir Dogs di Quentin Tarantino.
Pubblicato con successo dalla statunitense Fantagraphics (ha avuto due ristampe), attende un’edizione italiana.

Pseudofumettisti: il personaggio che più risalta sugli altri è Ernest Hemingway, a cui vengono dedicati maggiori approfondimenti come fumettista d’invenzione: scopriamo ad esempio che preferisce il pennino al pennello e che non ama lo stile di Tolstoj perchè disegna tutti i personaggi uguali. È inoltre illuminante il discorso sul perchè si diventa fumettisti che Hemingway fa con James Joyce durante un incontro di boxe.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
PARODIE (pag. 67)

LIBERTY MEADOWS
(Stati Uniti 1997, © Creators Syndicate/Frank Cho, striscia umoristica)
Frank Cho

La bella e prosperosa psicologa animale Brandy e il timido veterinario Frank lavorano in una clinica-rifugio per buffi animali disadattati. Nata da una costola della precedente striscia University², Liberty Meadows è stata il trampolino di lancio della carriera di Frank Cho, oggi affermatissimo illustratore e fumettista conteso dalle maggiori case editrici.
Pseudofumetti: l’orso nano Ralph e la rana toro Leslie sono degli avidi lettori di fumetti, in particolare del supereroe Spider Monkey-Man. Come spesso succede quando nei fumetti americani si fanno le parodie dei comic book, viene contestato il loro prezzo molto alto. Quando il fumetto incontra la vita: per il suo progetto Marvel Apes la Marvel ha creato veramente uno Spider-Monkey.
Liberty Meadows si caratterizza anche per le numerose guest-appearence e omaggi ad altri fumetti, oltre che per alcuni spunti metafumettistici.

CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag. 28)

THE BOYS
(Stati Uniti 2006, © Garth Ennis/Darick Robertson, supereroi)
Garth Ennis (T), Darick Robertson (D)

I supereroi (qui chiamati semplicemente “Super”) sono i peggiori figli di puttana del mondo. Resi potentissimi dal composto V, indipendentemente da quello che dicono le loro rispettive “origini segrete”, sono di proprietà della multinazionale Vought American, che ripara alle loro malefatte (o le insabbia) e si fa i miliardi con i diritti di sfruttamento della loro immagine. Quindi, anche coi fumetti ispirati ai Super...
Pseudofumettisti: la Leggenda, caricatura di Stan Lee. Compare sin dagli inizi della serie, ma è nel ciclo di storie I tell you no lie, G. I. (numeri 19-22 della serie regolare) che viene approfondita la sua figura. Fu l’uomo incaricato di scrivere la serie The Seven, ispirata al gruppo omonimo, e tutte le altre quattro che seguirono.
Più in generale, The Boys offre una carrellata di parodie dei personaggi e dei gruppi più famosi di Marvel e DC e dei loro meccanismi produttivi, calcando la mano sugli aspetti più sgradevoli (ma non sono mancate citazioni di altre scuole fumettistiche) e non stupisce che la DC Comics abbia preferito cessare di produrre il fumetto facendo la fortuna della piccola casa editrice Dynamite Entertainment che lo pubblica dal numero 7.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

ALACK SINNER
(Argentina 1974, in Alterlinus, © Quipos, poliziesco)
Carlos Sampayo (T), José Muňoz (D)

Fumetto anticonformista che vede un disilluso detective di New York indagare su casi che hanno spesso, soprattutto col procedere della serie, degli agganci con la realtà sociale del periodo.
Per esemplificare la carica rivoluzionaria del personaggio e del suo fumetto molti si sono limitati a segnalare che Alack compie in piena evidenza quelle azioni che solitamente sono relegate al “fuori campo”: fuma, impreca, va al gabinetto. In realtà la complessità e l’importanza di Alack Sinner non si esauriscono affatto qui, visti i giochi metafumettistici e i rimandi e citazioni che appaiono frequentemente nella serie.
Nell’episodio La vita non è un fumetto, baby (pubblicato tra il giugno e l’agosto del 1975) Alack viene addirittura ingaggiato dai suoi autori.

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