Nei primissimi anni ’90 (non solo, ma principalmente in quel periodo) la
ricca produzione di liberi di Guillermo Saccomanno veniva affidata a un vivaio
di disegnatori che parevano avere un promettente futuro davanti.
Tra gli altri, Da Col aveva un tratto molto leggibile e un po’
caricaturale, molto vicino a quello di Ruben Pellejero. Collaborò con Enio
nella realizzazione di fumetti “a quattro mani” e nelle sue ultime apparizioni
sui settimanali Eura aveva abbracciato con maggiore decisione il genere umoristico.
Ebbe anche una collaborazione eccellente con Carlos Trillo per la serie L’Impermeabile di Philip Marlowe.
Genlot aveva invece un tratto molto più relistico e “sporco” in cui credo
di poter ravvisare con una certa sicurezza l’influenza del Font migliore.
Insieme a Saccomanno realizzò anche la bellissima miniserie Ad. People e fu anche autore di belle
copertine. In cui le sue pin up avevano però sempre quel velo di malinconia
tipico del suo stile e dei soggetti che disegnava.
Vispo sfoggiava una elegante linea chiara e tra gli altri mi pare che sia
stato quello di cui abbiamo visto di meno.
Ma c’erano anche altri nomi che sembravano destinati alla gloria: Paez,
Fried, ecc. Invece scomparvero dalla scena del fumetto con una rapidità
assolutamente ingenerosa rispetto alla qualità dei loro lavori. Forse ad
allontanarli dalla letteratura disegnata fu la lusinga di altri settori più
redditizi, o forse la mancanza di una giusta rete di conoscenze, o magari il
riciclo in contesti più stabili ma anonimi.
A stento sono riuscito a trovare i loro nomi di battesimo, e non sono
nemmeno sicuro che siano giusti e completi.
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