Accidenti, non avevo idea del ginepraio in cui mi sarei infilato dando per
curiosità una scorsa alla versione di Lester
Cockney della Comic Art per vedere se c’erano altre differenze nelletraduzioni rispetto a quella Cosmo.
In effetti ci sono quelle differenze fisiologiche dovute alla difficoltà di
rendere in italiano modi di dire ed espressioni francesi che non avrebbero
senso (o sarebbero poco efficaci) se tradotti letteralmente:
Ma nella versione economica bonelliana ci sono anche delle palesi
sforbiciate per sintetizzare i concetti espressi in origine e fare stare tutto
il testo nel balloon:
Questa cosa si riflette anche nelle didascalie con le traduzioni dei testi
stranieri (nella stessa pagina c’è un altro esempio più incisivo, ma ho salvato
malamente il file di partenza e non riesco a recuperarlo):
Ci sono inoltre alcune differenze di cui non ho capito il senso, e chissà
quale delle due versioni è la più fedele all’originale:
E ci sono anche casi in cui le due tendenze (ridurre il testo per farlo
stare nelle nuvolette e offrire una traduzione differente da quella precedente,
non per questo “sbagliata”) convivono:
Purtroppo in molti casi si perde l’ironia originaria del protagonista, che
non credo fosse un’invenzione della Comic Art:
E in un caso mi è sembrato quasi che fosse stata operata una censura come
nei vecchi Blueberry dei Classici
Audacia, quando si glissava su prospettive troppo cruente come le fucilazioni:
In un paio di occasioni (ma ci ho dato solo una scorsa superficiale, magari
ci sono anche altri esempi) il senso di alcuni testi viene stravolto. Credo che
sia più affidabile la traduzione dei Cosmonauti considerati i contesti in cui
vengono pronunciate e “pensate” le battute:
Lester Cockney è senz’altro più godibile adesso letto
tutto di fila che non come venne presentato alla seconda ondata di lettori
della Comic Art (che, forse ignari del primo passaggio su rivista, si
ritrovarono con il “primo” volume che era in realtà il quarto e dovettero
aspettare la ristampa dei primi in volume) e, malgrado la riduzione di formato
sia assai penalizzante, Franz in bianco e nero è fantastico. Purtroppo ho
notato che, nonostante i tentativi documentati sopra di non sforare con i
balloon e le didascalie, la Cosmo ha dovuto prendersi qualche libertà grafica
per accomodare il testo in alcuni (nel secondo non è molto evidente: la
didascalia si spinge fino alla seconda finestra e non si ferma alla prima) e
per fortuna gli interventi non sembra affatto artificiali:
Ma in fondo sono solo 2,90€, suvvia...
Non avevo mai letto Lester prima e credo che senza l'edizione Cosmo non lo avrei mai recuperato e poi in fondo sono solo 2,90€...e allora grazie Cosmo.
RispondiEliminaMamma mia che lavoro che hai fatto, complimenti!
dieci minuti scarsi a sfogliare in contemporanea le due versioni :D. I balloon "decurtati" saltano subito all'occhio. Però in effetti forse è venuto un po' troppo lungo.
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