mercoledì 19 dicembre 2012

I giochi di Cthulhu



Trovarne, di altre chicche come questa.
I Giochi di Cthulhu è un agile volumetto scritto da Matteo Poropat (immagino sia lo stesso che ha realizzato la Gazzetta delle Terre Perdute per Sine Requie) che raccoglie alcuni suoi contributi precedentemente apparsi su riviste di settore e su internet.
Come intuibile dal titolo, si tratta di un compendio analitico sui vari fenomeni ludici (giochi di ruolo, da tavolo, per computer, ecc.) ispirati o proprio tratti di peso dalle opere di H. P. Lovecraft. Pur nella concisione imposta dal formato le analisi mi sembrano puntuali e approfondite, oltre a presentare occasionalmente qualche piacevole punta ironica. Lodevole la “seconda introduzione” dedicata ad August Derleth e al suo fondamentale lavoro, cose sicuramente già note agli appassionati di Lovecraft ma poco conosciute dai profani.
Il sommario propone cinque capitoli dedicati rispettivamente ai giochi di ruolo («Il ruolo della paura»), ai videogame («Videogame cthuloidi»), ai giochi da tavolo («Terrore in scatola»), ai giochi di carte collezionabili («Partita a carte con l’Antico») e alle miniature («Le tre dimensioni del terrore»). Un capitolo conclusivo tira le somme di quanto sviscerato in precedenza fornendo ulteriori approfondimenti.
Ho notato un tocco di classe nella parte relativa ai giochi di ruolo in riferimento al famigerato Deities and Demigods per Dungeons & Dragons: Poropat infatti non riporta come causa dell’eliminazione del pantheon lovecraftiano (unitamente a quello melniboneano) la trita e ritrita storiella sui fanatici religiosi della Bible Belt, ma pur senza sbilanciarsi accoglie la tesi che individuerebbe la causa nella politica editoriale della TSR dell’epoca.
Molto interessanti a mio avviso i dati relativi agli esiti commerciali dei prodotti trattati nei singoli capitoli.
In appendice si trova un breve saggio di Pietro Guarriello che getta una luce abbastanza originale sul processo creativo di Lovecraft e sulle motivazione che lo animavano. Mi ha ricordato a tratti il saggio Contro il mondo, contro la vita di Michel Houllebecq, anche se per fortuna non ne condivide l’esasperato vittimismo romantico.
Ludografia e bibliografia concludono il volume, assolutamente indispensabile la prima.
Il libro non reca alcun prezzo, a me lo hanno venduto per 5€.
Ulteriori informazioni si trovano qui.

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