domenica 24 marzo 2013

Before Watchmen/5



Rorschach (testi di Brian Azzarello, disegni di Lee Bermejo)

No, non ci siamo. Forse il fatto che Rorschach è il mio personaggio preferito di Watchmen ha influito sul mio giudizio, ma francamente trovo che la sua miniserie sia una delle peggiori anche se non siamo per fortuna ai livelli del Dr. Manhattan.
In pratica Azzarello ha scritto una canonica storia di vigilanti, in cui il protagonista è una specie di matto indistruttibile che lotta contro un simil-Testa di Martello (il nemico dell’Uomo Ragno) e i suoi sgherri. Che poi Rorschach sanguini copiosamente non cambia proprio nulla, è giusto per fare un po’ di scena e poi i tagli e le tumefazioni durano per poche vignette.
Se in Comedian Azzarello ha voluto approfondire con eccessivo zelo il rapporto tra il Comico e i Kennedy e i motivi della sua discesa nell’“Abisso”, qui si è premurato di ricostruire l’ambientazione sordida del sottobosco criminale e della società della New York anni ’70, con tanto di black-out documentato. In entrambi i casi non capisco perchè si sia dedicato con maggiore cura a questi dettagli piuttosto che a imbastire una buona storia e a concentrarsi sui personaggi. Il milieu sarà pure reso con maestria ed efficacia (ma ci sono dei limiti: il cattivo che si mette a ballare la discomusic non sarà sembrato ridicolo solo a me, credo), ma così viene a mancare l’interesse per il protagonista, appiattito appunto a supereroe indistruttibile e bidimensionale come il Marv di Frank Miller. Nemmeno l’introduzione di una mezza storia d’amore aiuta, anzi forse è una deviazione eccessiva dal carattere del protagonista, per quanto funzionale alla trama.
Il fatto che Taxi Driver venga citato esplicitamente nel terzo episodio non migliora la situazione, anzi io l’ho trovato un ulteriore momento di sospensione dell’incredulità francamente un po’ irritante. Poi, certo, la tigre usata come arma è divertente e ha fatto sorridere anche me (la prima volta, la seconda mi è sembrata un salvagente per la trama di Azzarello), ma è solo una singola scena che avrebbe dovuto essere il contorno di qualcosa di ben più gustoso.
La parte di detection, inoltre, viene risolta in maniera affrettata e oltretutto “barando”: è vero, non era su quello che si concentra la miniserie, e alla fine diventa solo una scusa per scavare nel Rorschach-pensiero, ma concentrarsi maggiormente su di essa avrebbe potuto magari rendere la miniserie meno deludente, se non proprio salvarla.
Ai disegni un Lee Bermejo sottotono. Messa giù così sembra che i disegni facciano schifo, invece sono comunque di buon livello, anzi diciamo pure di livello ottimo o anche eccellente se confrontati con l’operato di altri disegnatori americani, ma secondo me questo non è esattamente il Bermejo migliore. Ammetto di non conoscerlo bene, ma anche il solo episodio di Global Frequency era molto più curato e suggestivo. Può darsi che a influenzare il mio giudizio sia stata una colorazione troppo squillante, o il fatto che Bermejo usi molto meno lo sfumato che altrove (o forse lo ha usato anche qui ma la stampa se l’è mangiato). Però è anche vero che certi dettagli come le mani sembrano disegnati in fretta e furia nonostante il generoso lasso di tempo intercorso tra un episodio e l’altro.
È quasi doloroso pensare che il pur grande Azzarello ha scritto una stronzata del genere.
Bocciata.

2 commenti:

  1. Io ho snobbato completamente il progetto Before Watchman, complice forse anche il malcontento di Alan Moore, ma mi chiedo... c'è qualcosa che merita in tutta questa produzione? Son curioso.

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    1. Secondo me Silk Spectre e Ozymandias, ma anche la back feature sui pirati è molto bella.
      Se hanno fatto pure Dollar Bill e Moloch evidentemente il progetto ha avuto successo, il che non è ovviamente per forza indice di qualità.

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