Prima che la formula delle “rivista libro” (un volume completo direttamente
su rivista, non spezzettato in più episodi) prendesse definitivamente piede,
l’iter per la pubblicazione italiana di molte opere argentine, franco-belghe e
persino statunitensi era la serializzazione su Alter, Comic Art, Corto Maltese, ecc. e poi la raccolta in
un volume integrale a opera dello stesso editore o di un altro che all’epoca
non aveva una rivista propria o non l’avrebbe mai avuta, come Alessandro
Editore.
Vic & Blood, ad esempio, venne prima prepubblicato in
quattro numeri de L’Eternauta
gestione Comic Art e poi raccolto in volume dagli Editori del Grifo.
Questa è una tavola tratta dalla rivista:
Questa invece è la stessa tavola tratta dal volume:
Può passare inosservata, ma oltre all’intestazione mancante dell’episodio
c’è anche un’altra differenza: nella versione de L’Eternauta manca un pezzo della parte superiore della tavola.
Una volta che ci si accorge della cosa le altre “limature” risultano
palesi, e arrivano addirittura a cambiare, se non il senso, l’equilibrio e la
prospettiva di alcune vignette. Ecco quindi che quello che appare come un
ghigno sarcastico era in origine un semplice sorriso:
Un cecchino che sembra dondolarsi dall’alto in realtà si trova su una
struttura solida:
Dettagli importanti per definire il movimento e l’equilibrio degli elementi
nelle vignette vengono eliminati o mutilati:
Corpi in figura intera vengono tagliati:
Questi aggiustamenti elaborati dalla Comic Art saranno nati perchè il
formato originale di Vic & Blood
aveva evidentemente una diagonale diversa rispetto a quella delle sue riviste,
ma non è comunque così spiegabile che li abbiano fatti visto che il volume del
Grifo ha praticamente le stesse dimensioni de L’Eternauta e mantiene i millimetri tagliati. Inoltre le didascalie
che occasionalmente debordano in maniera poco elegante dalla tavola stanno ad
indicare che di spazio ce n’era (sennò non ci sarebbe stato spazio nemmeno i
balloon e le didascalie “fuori tavola”, no?):
Ma forse la cosa non era così semplice visto che in alcuni casi la Comic
Art si “mangia” un’onomatopea o rimonta una didascalia:
A onor del vero, la Comic Art propone anche una splash page riassuntiva non
presente nella versione in volume, ma parliamo di un’opera tra le peggiori di
Richard Corben
e la sua assenza (oltre a essere giustificata, per non spezzare il ritmo della
storia) non si fa affatto rimpiangere.
Ah, e verso la fine (alla quarta e ultima puntata su L’Eternauta) il grafico della Comic Art si accorse che forse
togliere un centimetro buono in alto o in basso poteva comportare i problemi di
cui sopra, quindi salomonicamente decise di distribuire i tagli sia nella parte
alta che in quella bassa delle tavole. Di molte, almeno.
Trattandosi di un Corben svogliato e poco ispirato non è che alla fine ci
abbiamo perso molto... però a questo punto mi viene il sospetto che altri
fumetti abbiano subito rimontaggi e adattamenti del genere.
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