Nuovo numero di Historica, nuova delusione. Niente di tragico,
ma secondo me si sarebbe potuto fare molto meglio visto il ghiotto materiale di
partenza e la possibilità di sfruttare le doti di un Carlos Gomez non più
limitato a formati claustrofobici.
Aliénor/Eleonora di Aquitania sin da giovanissima, quando gli intrighi
familiari la portano a sposare il debole Luigi VII, dà prova della sua
ambizione e della sua indole manipolatrice. Il volume ripercorre gli anni dal
1137 al 1148 e mette in scena gli inganni, i tradimenti, le argute mosse della
regina fino alla disfatta di Antiochia.
Che gli sceneggiatori siano ben documentati e appassionati alla materia è
fuor di dubbio ma purtroppo la dimensione del fumetto storico-avventuroso non
sembra essere nelle loro corde. Se la Mogavino si può giustificare con
l’inesperienza (Eleonora è il suo
esordio come sceneggiatrice), Arnaud Delalande ha già diversi altri fumetti nel
suo curriculum, che però evidentemente non gli sono bastati come banco di prova
per liberarsi di una certa ingessatura didascalica che credo derivante dalla
sua attività principale di romanziere.
Eleonora è tesa tra due opposte pulsioni: da una
parte c’è il gusto vagamente postmoderno per il distacco sarcastico, il cinismo
divertito e una certa enfasi retorica che inevitabilmente mi ha ricordato Dago (e Gomez asseconda da par suo le
scene più patemiche) ma dall’altra c’è la furiosa impellenza di spiegare tutti
i passaggi, di fornire e ribadire tutte le motivazioni e i pensieri dei
personaggi, di contestualizzare e approfondire con lunghi e a volte poco
realistici dialoghi. E se i dialoghi non bastano ci sono anche i balloon coi
pensieri a sottolineare ulteriormente quanto già detto o mostrato.
Il risultato offre senz’altro un tempo di lettura molto lungo, ma la
narrazione sembra artefatta, poco scorrevole, a volte anche non molto chiara –
tanto più che sembra che tutti i francesi si chiamino Jean. È anche vero che
alla scena col vescovo di Châtre a pagina 72 ho riso di gusto, ma è stato un
caso isolato.
Il marchio di fabbrica di Historica: i balloon invertiti |
Più o meno consapevolmente, Eleonora
si inserisce nel filone sfruttato tra gli altri da I Sentieri di Malefosse, quello del fumetto storico tagliato
addosso ai lettori generalisti francesi in cui la sola presenza di un protagonista
molto amato o comunque notissimo a livello nazionale (e mi pare che Eleonora
rientri nella categoria) fa passare in secondo piano gli eventuali difetti per
quanto evidenti a un lettore più critico.
Dal punto di vista grafico Carlos Gomez realizza delle sequenze spettacolari
e grazie al formato maggiorato degli albi francesi ci offre delle splendide
vedute cittadine, scene di massa e panoramiche impensabili nel formato di Lanciostory e di Tex. Apprendo con stupore da Bedetheque
che queste tavole non sono interamente frutto del suo sacco perché i layout dei
primi due volumi sono stati curati da Erwan Le Saëc.
Ma al netto dei bei disegni di Carlos Gomez e di un personaggio principale
carico di carisma e di carattere, restano una storia molto frammentaria e dei
colori coprenti che soffocano il tratto di Gomez, simili a quelli dei
primissimi Euracomix: non
propriamente brutti ma decisamente invasivi. E il problema riguarda entrambi i
coloristi che si sono avvicendati, Claudia Chec(caglini) e José Luis Rio, anche
se nel terzo e ultimo episodio di questo volume è visibile (ma inefficace) la
volontà di cambiare registro. E magari le pecore verdi e viola volevano essere
un omaggio a Kadishman.
Che la storia proceda per accumulo senza un fluire troppo armonico e
immediatamente sequenziale lo dimostra anche l’interpretazione di un passaggio
da parte di Sergio Brancato (che nell’introduzione praticamente racconta tutto
quello che succede nel fumetto!): secondo me Eleonora e Marcabruno non hanno un
contatto più che platonico, Brancato interpreta la situazione come un adulterio
completamente consumato.
Mi rimane una curiosità: le copertine, almeno i volti di Eleonora, non sembrano
opera di Gomez, ma chi sia questo misterioso disegnatore-assistente nemmeno
Bedetheque lo dice.
E' l'unico volume Mondadori che ho visto in edicola da mesi a questa parte. Non ne sapevo nulla ma mi ha incuriosito parecchio la partecipazione di Gomez. I disegni sembrano belli, ma se ne parli così, mi sa che lo lascio sullo scaffale.
RispondiEliminaSembra che la Mondadori Comics non ne stia azzeccando parecchie, eh.
magari a te piace... io un eventuale seguito non so se lo prenderei (e comunque dubito che prima di 3 anni lo vedremmo).
EliminaIn effetti gli ultimi Historica non mi hanno soddisfatto molto. 9/11, poi...