Si conclude la serie in quattro episodi che aveva saputo attirare la mia attenzione il mese scorso
nonostante il formato bonellide. Si conclude per modo di dire, perché dice e
non dice, rivela e non rivela, mette nuova carne sul fuoco senza cucinarla a
dovere. E la deriva vagamente sovrannaturale mi è sembrata ridicola, per quanto
solamente accennata e descritta con scetticismo e distacco dallo stesso
Desberg.
Chi era il traditore tra le fila
dei Golden Dogs? Io non l’ho capito. Forse tutti e quattro.
Con chi dialoga Fanny nelle
didascalie che accompagnano la vicenda? Non viene rivelato.
Nel complesso mi è sembrato che Golden Dogs sia stato chiuso in fretta e
furia senza dargli il giusto respiro. Non sono tra quanti ritengono che ogni
aspetto della trama vada per forza sviscerato in dettaglio, ma stiamo parlando
di un mystery e le spiegazioni almeno
alle questioni più importanti dovrebbero essere fornite, possibilmente in
maniera chiara. Inoltre è più evidente in questi due ultimi episodi (un po’ più
brevi: di 46 tavole ognuno) la fretta che aveva anche Griffo. Peccato, perché
l’ambientazione era interessante.
Non finirà tra il Peggio del 2016
ma per me è stata una grossa occasione mancata.
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