martedì 10 maggio 2016

Il Morto 4: L'Ultima Casa in fondo alla Strada

Come credo di avere già scritto, è stata una fortuna che abbia cominciato a leggere Il Morto a serie già iniziata, quando hanno cominciato a distribuirlo nelle edicole, perché altrimenti non so se avrei seguito la collana vista la qualità non esaltante dei primi numeri, soprattutto per quel che riguarda i disegni. Di questo numero 4 in particolare, redistribuito in edicola come i precedenti 3.
Peg/Il Morto giunge nel paesino di Torrescura e viene ospitato per qualche giorno nell’agriturismo degli Zanerbi in cambio di un favore. Il suo passato nella veste di un manipolo di killer lo raggiunge sin lì, proprio quando ha trovato una persona che potrebbe far luce sulla sua identità e sui suoi trascorsi. Come da copione questo ex-commilitone finisce ammazzato prima di poter rivelare troppo, anche se gli indizi che fornisce sono fondamentali.
I disegni di Biagio Leone sono purtroppo molto acerbi, legnosi e spesso poco proporzionati. L’intervento dello Studio Telloli non è riuscito a smussare le sue imprecisioni, o forse in origine erano ancora peggio. Anche i testi di Giovacca stavolta non sono al top: c’è un po’ di confusione nello sviluppo della trama a causa dei nuclei familiari coinvolti non ben definiti (gli Zanerbi e i Moraghi) e l’espediente dell’incidente col trattore viene un po’ abusato. Non mancano momenti leggeri con intenti umoristici ma con un disegno migliore avrebbero funzionato meglio.
In appendice ci sono la parte conclusiva della storia di Gary di Fulber (bellissimi i disegni, mi aspettavo però qualcosina di più: alla fine tutto si riduce a una carrellata sulla storia del castello di Thun) e un simpatico episodio di H. W. Grungle ottimamente disegnato da Lucio Leoni ed Emanuela Negrin.

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