E quattro. Ero piacevolmente
rassegnato all’idea che stavolta non ci sarebbero state derive metanarrative
o invasive strizzatine d’occhio a spezzarmi la magia della lettura, tanto
che pensavo di dover segnalare solo un piccolo e perdonabile errore di Roi:
E invece…
Per quel che riguarda la storia,
dopo le parziali spiegazioni del numero scorso stavolta c’è qualche rivelazione
in più ma purtroppo molto nebulosa e bisognosa di interpretazioni che al
momento non sono in grado di formulare.
Di carne al fuoco in questo
episodio ce n’è anche troppa: Roi e la Barbato introducono o riprendono molti
elementi senza sciogliere alcun nodo, ma visto che la continuity si fa stringente (e io manco mi ricordavo certi
personaggi dei numeri scorsi) è probabile che tutti i nodi verranno al pettine
nei prossimi numeri.
Sicuramente geniali certi
elementi e originalissime certe invenzioni grafiche, inoltre l’apparente indifferenza
di una morte eccellente e inaspettata è un bel
pugno nello stomaco che non avrebbe avuto lo stesso impatto se narrata in
maniera più patemica.
Solo due episodi alla fine: sono
proprio curioso di vedere dove andrà a parare Ut.
Io spero che non ci siano tante spiegazioni. Il bello di UT è l'ambiente in cui si svolge ed è bene conoscere solo quello che è strettamente necessario alla comprensione della storia. Altrimenti la Barbato commette lo stesso errore di Ruju con Hellnoir: una bella e suggestiva ambientazione per una storia che parte bene e, a forza di spiegare tutti i meccanismi delle interazioni fra i "due mondi", diventa piuttosto banale.
RispondiEliminaMa almeno qualcosina spero che rivelino, anche perché tutte le metafore della fiaba dei cani al momento mi sfuggono...
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